sabato 8 febbraio 2014

RECENSIONI >>>... i 7 peccati capitali della lettura!

Recensioni ... nel blog Quasi adatta.

Buongiorno a tutti e buon martedì!
Qualche giorno fa ho trovato in vari blog un tag molto carino,so che è un po' vecchiotto ma non ho saputo resistere. Sto parlando dei 7 peccati capitali della lettura,giochino molto carino che consiste semplicemente nell'associare un libro a ogni peccato capitale.
Iniziamo :)

1 Avarizia: Qual è il tuo libro più costoso? Quello meno costoso?

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Allooora,il libro più costoso che possiedo credo sia "Jim Morrison tesori e ricordi" di James Henke. E' un lbrone enorme meraviglioso fantastico (sarò mica una fan dei Doors? eheh) incentrato appunto sulla vita di Jim Morrison ed è stupendo perché contiene cd audio,testi originali e foto. Il prezzo è di 45 euro. Il libro più economico invece è "Il Grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald nell'edizione Newton a 0.99 centesimi. Tra l'altro io odio odio odio con tutto il cuore le edizioni Newton,ma questo è un altro discorso. 

2 Ira: Con quale autore hai un rapporto di amore/odio? 
Ci ho dovuto pensare un pochino,perché effettivamente c'è più di un autore con il quale ho un rapporto amore/odio. Alla fine ho optato per il primo che mi è venuto in mente,cioè Margaret Mazzantini. E' un amore/odio sia per le storie che sono sì molto belle ma allo stesso tempo estremamente strazianti,sia per il suo modo di scrivere;alcuni suoi romanzi mi hanno colpito,altri allo stesso modo non mi hanno catturato per niente e anzi li ho trovati un po' noiosi. 

3 Gola: Quale libro hai divorato e riletto in continuazione senza alcuna vergogna?
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E' molto molto raro che io rilegga un libro,non accade quasi mai e se accade lascio sempre passare mesi e mesi se non addirittura anni. Un libro.però, di cui ogni tanto vado a rileggere le parti che più mi hanno colpito è "Ti prendo e ti porto via" di Niccolò Ammaniti. Non è solo il mio preferito di Ammaniti,ma anche uno dei miei preferiti in generale e non mi vergogno ad ammettere di aver riletto e riletto la parte finale un milione di volte,piangendo ogni volta come una disperata senza un reale motivo. 



Pigrizia: Quale libro hai tralasciato o messo da parte per pigrizia?
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Purtroppo mi capita di abbandonare i libri,provo sempre a dargli una seconda possibilità ma di solito non mi incaponisco,se non mi prende non riesco proprio ad andare avanti. Ecco,è quello che mi è successo con "Cose che nessuno sa" di Alessandro D'Avenia. Ho letto una decina di capitoli e poi l'ho abbandonato a se stesso. L'ho riniziato almeno cinque volte ma niente,non riesco proprio ad andare avanti. La storia non mi prende e non riesco a creare un legame con nessun personaggio,anzi a essere sincera mi stanno anche un po' antipatici. Mi è dispiaciuto non terminarlo soprattutto perché è stato un regalo,ma non si sa mai,magari tra un po' mi ricapiterà tra le mani e mi piacerà. 

5 Superbia: Di quale libro ti piace parlare per sembrare estremamente intellettuale? 
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Questa domanda è davvero simpatica :) Ci ho pensato un bel po',perché non sono il tipo che si vanta delle proprie letture,anzi. Un libro di cui vado fiera è "Sulla Strada" di Jack Kerouac,non perché sembro particolarmente intellettuale a parlarne,ma perché l'ho letto a quattordici anni ed è stato uno dei primi classici che ho letto e apprezzato. 





6 Lussuria: Quali caratteristiche trovi più attraenti nei personaggi maschili? 
Per quanto riguarda le caratteristiche maschili mi sento decisamente una voce fuori dal coro. Tutti di solito rispondono capelli biondi o occhi azzurri,mentre io sono attratta dalle figure un po' sfigatelle. Tutti quei personaggi insicuri o dall'animo tormentato mi attirano come le api al miele. Ecco,il primo personaggio che mi viene in mente è Tōru Watanabe il protagonista di Norwegian Wood di Murakami. Introverso,complicato,tormentato,insomma proprio l'uomo ideale (eheh). Il secondo personaggio che ho trovato troppo affascinante è Holden Caulfield,il protagonista delGiovane Holden di Salinger. Lui sicuramente mi ha catturato per l'anima da giovane ribelle. L'ultimo personaggio non poteva non essere Ron,della saga di Harry Potter. Io lo adoro! Impacciato e insicuro,è stato subito amore.

7 Invidia: Quale libro vorresti ricevere come regalo?
Considerando che la mia wishlist è diventata ormai un papiro e che è in continuo aggiornamento,non saprei,ce ne sono tanti. 
Il primo che mi viene in mente è "Stoner" di John Williams,che non riesco a trovare in libreria. Poi se,proprio dovessi sparlarla grossa,direi il cofanetto che ho visto qualche giorno fa in libreria,contenente tutti i sette volumi di Harry Potter in edizione limitata,alla modica cifra di 130 euro (sigh sob) 

I 7 peccati capitali della lettura


recensioni ...




9 libri per me posson bastare? – recensioni


Ho fino ad ora incontrato pochi intellettuali, critici o scrittori o lettori che siano, che sostengano la folle idea di recensire tutto, sebbene nei tempi che la vita ci conceda. E con tutto intendo l’insieme di ciò che viene indirizzato al diretto interessato come novità editoriale ma anche come pubblicazione in rete (blog e siti). Dicevo fra questi pochi intellettuali c’è Lucia Dell’Aia, critico letterario, che la pensa esattamente come me: leggere ed esprimersi sul lavoro che ci viene inviato personalmente, qualsiasi esso sia, senza fare scelte di indifferenza, è una forma di rispetto nei confronti dell’alterità e allo stesso tempo un lavoro letterario militante. Sulla mia scrivania da qualche tempo sono presenti 9 libri di vario genere (questa volta non solo poesia) ed è giunto il momento di scrivere. Il mio giudizio come sempre è sintetico ed è un’indicazione, un commento nel mare magnum della produzione libraria, una nota al quale segue una voto diretto all’opera in questione. Per chi desiderasse inviarmi libri o suggerimenti la mia email è pontemx@gmail.com

1.

Procedo in senso alfabetico per non creare disparità e mi trovo a sfogliare un’opera collettiva, quella di Sebastiano Adernò, Marco Baj, Gian Ruggero Manzoni e Simone Zanin. Si chiama Nuova Vandea ed è edita da Officine Ultranovecento in 500 copie numerate. Si tratta di un libretto che si propone come “compendio di resistenza” e che è un pamphlet scritto in modo poetico e profetico, con la verve di una critica radicale pasoliniana. E in effetti Pasolini era un conservatore e conservatore è questo libro che vuole “cum-serbare”, dice, “un’idea forte”, si tratta dell’idea di Europa e dell’eurocentrismo del sapere pur sapendo che la battaglia contro il pensiero massificato è persa in partenza. La lotta viene condotta contro un nemico che colpisce la nostra memoria e il nostro discernimento. E il riferimento alla Vandea è il riferimento alla reazione e alla guerra contro un nemico silenzioso ed implacabile. Opera coraggiosa questa Nuova Vandea che perde colpi soltanto nella seconda parte lasciata ad un colloquio fra soldati in Afghanistan. Un’opera rara, per quanto breve, che apre ad un dibattito molto ampio e salutare. Certe figure ricordano lo Zarathustra, insomma un libro che snobba la carta riciclata e merita un 8 e mezzo.

2.

Passiamo poi a Giulia Basile che mi fa pervenire due testi: uno poeticoRendimi l’anima edito da Futura Edizioni e una raccolta di racconti intitolataTredici storie per tredici donne. Tutto da buttare, siamo nell’ambito di una scrittura melensa in cui si usa un lessico povero e scontato da romanzo rosa e pare si possegga solo quello. Ripeto, non che siano detestabili i sentimenti, detestabile è il modo in cui sono resi. “Buongiorno amore / mi sveglio ogni mattina / al suono delle tue carezze”. Il voto è insufficiente, direi 2 come sopra o 3 come sotto, fate voi.

3.

La terza opera è quella di Daniele Bellomi, Ripartizioni della volta che commenterei assieme al testo di Mario Campanino, L’angelo morto. Si tratta di due testi editi da Cierre Grafica, che appartengono alla collana “Opera prima” di Flavio Ermini direttore della rivista Anterem. Le scelte di Ermini si vanno a collocare in un ambito letterario “alto” e intraprendono una ricerca fra la parola poetica e il pensiero. Tra i due testi preferisco quello di Campanino, meno aspro e materico. E un confronto si potrebbe aprire fra parametri di leggerezza e pesantezza contenuti nelle lezioni di Calvino. In ogni caso ad entrambi i testi darei un 6 e mezzo / 7. Le edizioni curate da Ermini sono molto algide, e anche le scritture di Anterem possono risultare al lettore di poesia questioni da dipartimento universitario più che da movimentazione letteraria, ma rimangono di indubbio valore. Sempre da Anterem mi è pervenuto di Giovanni Duminuco il testo Dinamiche del disaccordo che ha vinto il Premio Montano per la sezione “Raccolta Inedita – Biblioteca Civica di Verona”. 19 poesie per uno scrittore nato nel 1980 che si distingue per la prosa poetica e con una proposta editoriale di più ampia lettura rispetto alle pubblicazioni citate. Un premio quindi che non arriva a caso e un testo al quale darei un 7 e mezzo. Ho sottolineato alcuni brevi versi quali “baffi finti disegnati con matite addolcite”, “stupore di bocche a cremagliera”, “cani oblunghi e malefici”.

4.

Non ho ancora parlato della raccolta a cura di Marco Borroni intitolataincastRIMEtrici (vol.3) edita da Arcipelago Edizioni. Si tratta di un lavoro antologico che confronta il poetry slam al rap. Oralità e poesia si incontrano in questa sequenza di giovani esponenti delle due discipline. Un lavoro che ha anticipato la nascita della LIPS-Lega Italiana di Poetry Slam e che sta avendo un ruolo importante nel dibattito sul poetry slam e nella ancora limitata bibliografia sul tema. Borroni valorizza la declinazione del poetry slam vicina al rap, che è una di quelle possibili. Il poetry slam italiano ne ha altre che vanno dalla sperimentazione letteraria alla cultura dialettale. Inoltre non è semplice rendere per iscritto fenomeno in continuo mutamento come il poetry slam. Ottima idea è stata quella di fornire links a documenti video. Il libro di Borroni è aria fresca e merita un 7 e mezzo.

5.

Da Roma mi arriva Percorsi di vetro di Stefania Di Lino, deComporre Edizioni. Dunque voglio essere schietto, mi aspettavo molto di più. Stefania Di Lino è specializzata in educazione visiva e discipline plastiche, si presenta come autrice di poesia visiva e voce del poetry slam, e nella raccolta non vedo nessuna sperimentazione, a parte la copertina, che si legge per altro molto male (scritte nere su sfondo grigio). Il testo che insegue una certa musicalità è appena sufficiente a reggere il confronto, in ogni caso non lo comprerei e per questo non posso andare oltre il 5 / 5 e mezzo. Resto in attesa dei lavori che meglio rispecchiano la sua biografia.

6.

Infine ecco Non come la moglie di Lot – La fuga della famiglia Kahle dalla Germania nazista opera di Marie Kahle, la cui novità è la traduzione in lingua italiana di Maria Luisa Russo per le Edizioni dell’Orso. La tipologia di pubblicazione non è immediatamente riconoscibile, la collana “studi e ricerche” e la prefazione accademica farebbero pensare ad un testo specialistico più che ad un testo narrativo. Si può parlare di una testimonianza scritta legata alla memoria di Paul Kahle, illustre orientalista, di cui l’Università di Torino possiede il fondo, attualmente curato e riordinato proprio da Maria Luisa Russo. Il libro è scritto dalla moglie di Kahle e narra la persecuzione che colpì coloro che aiutarono gli amici ebrei come la famiglia del noto docente dell’Università di Bonn costretta alla fuga dalla Germania nazista. La valutazione riguarda il lavoro nel suo complesso e il suo valore come documento e testimonianza personale e storica. “Prima di tutto suo marito verrà licenziato dal suo posto di docente; gli verrà proibito di parlare con i colleghi o con chiunque in strada. Perderà il suo posto come Segretario della Società Orientalistica Tedesca”. Un documento da scoprire, ora anche in lingua italiana. Voto 7

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