domenica 18 maggio 2014

L’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di papa Francesco.

Evangelii nuntiandi, Evangelii gaudium: “Spalancare le porte a Dio”




Un’analisi di Malnati sui punti comuni delle Esortazioni apostoliche di Paolo VI e Francesco

ETTORE MALNATI*  TRIESTE 

L’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di papa Francesco, anche da alcune confidenze dello stesso pontefice molto si ispira e fa riferimento a quel profetico documento montiniano che è stato l’esortazione apostolica post-sinodale “Evangelii nuntiandi”.
Un documento quello di Montini in sette capitoli più l’introduzione e la conclusione. In tutto ottantadue paragrafi. Quel documento è stato fatto proprio ed elaborato da Paolo VI dopo il Sinodo del 1974 sul tema dell’evangelizzazione. Rileggendolo oggi appare attuale anche nei vari contenuti culturali, sociali antropologici ed ecclesiali.
Montini vuole il primo capitolo imperniato sul passaggio da Cristo evangelizzatore alla Chiesa evangelizzatrice e in tale contesto sottolinea la necessità di Comunità evangelizzate che evangelizzano (En n. 13) e vede in ciò la vocazione primaria della Chiesa (En n. 14). Papa Francesco dedica il primo capitolo dell’Evangelii gaudium alla trasformazione missionaria di tutta la Chiesa (Eg nn. 20-49) e ci parla di una Chiesa in uscita, dando una immagine immediata a quello che scrive Paolo VI: “La Chiesa esiste per evangelizzare… essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio” (En n. 14). Entrambi sono la eco di ciò che disse l’Apostolo “per me evangelizzare non è un titolo di gloria, ma un dovere. Guai a me se non predicassi il Vangelo!" (1Cor 9,16). Che cosa debba essere il cuore dell’evangelizzazione e quindi il suo contenuto: la Buona Notizia cioè il primo “Kerygma” sottolineato sia da Paolo VI (En n. 26) che da papa Francesco (Eg n. 164).
Ciò che appare in simbiosi nei due documenti sull’evangelizzazione lo troviamo per l’Evangelii Nuntiandi già al capitolo IV, nell’Evangelii gaudium al capitolo III, dove appunto si indicano le vie dell’evangelizzazione, tra le quali la catechesi (En n. 44 e Eg nn. 135-136). Si chiede di non sottovalutare la pietà popolare (En n. 48; Eg nn. 122-123); che tutta la Chiesa sia missionaria (En n. 59; Eg n. 26) con una “predicazione vivente” (En n. 42) che parta dall’ascolto della Parola e del popolo (Eg n. 154) per giungere a tutti i lontani (En n. 51), al mondo secolarizzato (En n. 52), ai non credenti (En n. 55), ai non praticanti (En n. 56), al “cuore delle masse” dice Paolo VI (En n. 57) e si ponga come sostegno dei fedeli (En n. 54).
In entrambi i documenti vi è una preoccupazione per un linguaggio incisivo e cordiale (En n.63; Eg nn. 139-140). Vi è ovviamente il richiamo per l’intero popolo di Dio e a coloro che “in primis” sono chiamati all’Annuncio al fine di essere non solo annunciatori ma testimoni (En n. 76; Eg n. 42) del dono del Vangelo.
Non bisogna temere di individuare e adoperare strumenti nuovi per evangelizzare (En n. 45; Eg n. 156). Vi è dunque una reale sinergia, attenzione e preoccupazione per una Chiesa che in uscita sappia raggiungere tutte le periferie esistenziali avendo in animo di dovere all’intera umanità e a ogni cultura e società la sua bella testimonianza che in Cristo vi è vera pace per la famiglia umana e solidale promozione umana avente, quale punto fondante, il primo Annuncio cristiano generatore di stupore e apertura al mistero.
Papa Francesco che ha svolto il suo ministero “alla fine del mondo” cercando di “non rubare la speranza” a un popolo provato si ritrova perfettamente in linea con la sapiente ed evangelica preoccupazione per un rinnovamento dell’evangelizzazione indicato dal Concilio Vaticano II e che fu una delle prioritarie preoccupazioni di Paolo VI.
Cambiano i volti ma il cuore del Vescovo di Roma pulsa per la stessa causa: che si spalanchino le porte del cuore delle singole persone e dei popoli a Cristo l’uomo nuovo che rivela all’uomo tutto l’uomo (Gs n. 22).
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«Con l’Evangelii Gaudium l’umanità può stupire»
Un’edizione dell’Esortazione apostolica introdotta e commentata da Malnati, con postfazione di Crepaldi
DOMENICO AGASSO JR TORINO 
È dedicata «al neo membro del Sacro Collegio Loris Francesco Capovilla» l’edizione dell’“Esortazione apostolica Evangelii Gaudium. Con introduzione e commento di Ettore Malnati e postfazione di Giampaolo Crepaldi” (Cantagalli). L'Esortazione è pubblicata integralmente e approfondita in ogni capitolo da monsignor Malnati, vicario per il Laicato e la Cultura della diocesi di Trieste, di cui è vescovo Crepaldi, che in questo volume analizza le implicazioni che l'Esortazione ha sulla Dottrina sociale della Chiesa individuandone i punti sui quali merita fare un approfondimento.
Il libro aiuta a orientarsi e a comprendere cosa papa Francesco intenda per “Nuova evangelizzazione”. Con l’Esortazione il Pontefice invita i fedeli a riscoprire la gioia di essere cristiani, non una gioia vaga e indistinta ma il “gaudio” della persona rinata, della salvezza incontrata e sperimentata, della misericordia.
L’Esortazione contiene provocazioni indirizzate anche alla politica e all’economia: Papa Bergoglio rivolge uno sguardo particolare ai poveri, ai piccoli, parlandone dal punto di vista dell’amore evangelico.
Scrive Crepaldi: «Un’importante novità della “Evangelii Gaudium” è l’ampio approfondimento, contenuto nel capitolo IV, della cosiddetta “scelta preferenziale per i poveri”. Il Papa ne parla dal punto di vista dell’amore evangelico di Gesù per i piccoli e gli ultimi. È una ricca riflessione sull’atteggiamento dei credenti e della Chiesa nei confronti dei poveri e su quanto da essi si possa imparare». E «l’inclusione sociale dei poveri diventa qui qualcosa di più che una politica sociale. Diventa la prospettiva stessa del nostro vivere in società, l’aspetto che continuamente ci ricorda il motivo ultimo per cui esiste la comunità politica». «Viviamo in un momento particolare, da questo punto di vista – sottolinea il Vescovo - La crisi economica fa aumentare le disuguaglianze e, quindi, anche i poveri e la povertà. Un nuovo sguardo sui poveri a partire dai poveri evangelicamente intesi sarà di grande aiuto per tutti.
Per Malnati, il messaggio dell’Esortazione «deve giungere, attraverso la via della misericordia, al cuore di ogni uomo. Non può essere disattesa da chi è impegnato nel campo dell’evangelizzazione partendo dai ministri ordinati – per il modo di vivere il loro ministero come servizio, per come debbono preparare e offrire l’omelia ai fedeli – fino ai catechisti, ai laici impegnati nella cultura e nel sociale, agli educatori ecc. Con la Evangelii Gaudium i Pastori della Chiesa cattolica “con e sotto” le sapienti indicazioni del Vescovo di Roma, chiedono ai singoli battezzati e alle Comunità cristiane una vera riforma interiore e di approccio, perché l’umanità possa stupire e lasciarsi illuminare da Cristo, vera e qualificante luce del mondo».
“Esortazione apostolica Evangelii Gaudium. Con introduzione e commento di Ettore Malnati e postfazione di Giampaolo Crepaldi”, Cantagalli, 2014, pagg. 252, 17 euro.

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