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domenica 3 agosto 2014

Dispersa nei pensieri del mio cuore


Agosto BLOG sempre aperto

C’è un bisogno sempre più sentito di dare ai figli ciò che è mancato a noi. Allora inizia la corsa per fare in modo che questo si avveri e si cerca di non far mancare nulla ai bambini. Siamo disposti a qualsiasi sacrificio purché ogni loro desiderio trovi risposta e doniamo, doniamo, doniamo… Doniamo in oggetti, in giochi, in tempo organizzato… Doniamo con ansia, quasi non bastasse mai quello che diamo, quello che facciamo… Il più delle volte doniamo pensando di amare e di amare “bene”. L’amore è così complicato! Lo è anche quando dobbiamo educare i nostri figli. Quei figli che non siamo noi, ma creature stupende staccate da noi, che la vita ci ha affidato e che dobbiamo aiutare a crescere. Il “tutto” che noi vorremmo dare, non permetterebbe ai bambini di sperimentare l’attesa, di vivere la rinuncia, di capire che nella quotidianità dell’esistenza il “tutto” non si può avere e ottenerlo da piccoli a ogni costo non è sempre costruttivo. La vita reale è fatta di vuoti, di rinunce, di insoddisfazioni, di desideri non realizzati… Sono dei “no” con cui dobbiamo convivere e che dobbiamo saper gestire con forza e ottimismo. Quando insegneremo, quindi, la vita vera ai nostri figli se seminiamo strade di “sì” a ogni loro richiesta? Ecco allora che i nostri “sì” incondizionati, che noi chiamiamo amore, diventano la nostra sconfitta genitoriale. Se non impariamo ad accettare nostro figlio serenamente e con convinzione, mentre attraversa l’esperienza della privazione, non lo muniremo già da subito della capacità di affrontare la sua vita, leggendola come essa è nella realtà: non il paese dei balocchi, ma una costante difficoltosa e meravigliosa conquista. Nulla ti viene donato, da adulto, su un vassoio dorato; è proprio la conquista quotidiana che dà valore alle nostre fatiche, che fortifica ed è fonte di crescita! Così alla fine è privando che amiamo, non donando tutto. L’unica cosa che non dobbiamo mai elemosinare è l’amore, quello vero. Buona qualità di vita con i vostri figli.
C’è un bisogno sempre più sentito di dare ai figli ciò che è mancato a noi. Allora inizia la corsa per fare in modo che questo si avveri e si cerca di non far mancare nulla ai bambini. Siamo disposti a qualsiasi sacrificio purché ogni loro desiderio trovi risposta e doniamo, doniamo, doniamo… Doniamo in oggetti, in giochi, in tempo organizzato… Doniamo con ansia, quasi non bastasse mai quello che diamo, quello che facciamo… Il più delle volte doniamo pensando di amare e di amare “bene”. L’amore è così complicato! Lo è anche quando dobbiamo educare i nostri figli. Quei figli che non siamo noi, ma creature stupende staccate da noi, che la vita ci ha affidato e che dobbiamo aiutare a crescere. Il “tutto” che noi vorremmo dare, non permetterebbe ai bambini di sperimentare l’attesa, di vivere la rinuncia, di capire che nella quotidianità dell’esistenza il “tutto” non si può avere e ottenerlo da piccoli a ogni costo non è sempre costruttivo. La vita reale è fatta di vuoti, di rinunce, di insoddisfazioni, di desideri non realizzati… Sono dei “no” con cui dobbiamo convivere e che dobbiamo saper gestire con forza e ottimismo. Quando insegneremo, quindi, la vita vera ai nostri figli se seminiamo strade di “sì” a ogni loro richiesta? Ecco allora che i nostri “sì” incondizionati, che noi chiamiamo amore, diventano la nostra sconfitta genitoriale. Se non impariamo ad accettare nostro figlio serenamente e con convinzione, mentre attraversa l’esperienza della privazione, non lo muniremo già da subito della capacità di affrontare la sua vita, leggendola come essa è nella realtà: non il paese dei balocchi, ma una costante difficoltosa e meravigliosa conquista. Nulla ti viene donato, da adulto, su un vassoio dorato; è proprio la conquista quotidiana che dà valore alle nostre fatiche, che fortifica ed è fonte di crescita! Così alla fine è privando che amiamo, non donando tutto. L’unica cosa che non dobbiamo mai elemosinare è l’amore, quello vero. Buona qualità di vita con i vostri figli. Mariella Lunardi

Sin da bambina ha respirato il bisogno dell’espressione più profonda dell’anima vivendo con il padre pittore e la madre poetessa.
Da trent’anni insegna nella scuola elementare, attenta a seminare la sensiilità verso la parola scritta.
Ai concorsi a cui ha partecipato ha ottenuto due primi premi nazionali, numerosi riconoscimenti e sagnalazioni.
I suoi testi poetici sono inseriti in varie antologie
Si avverte, nelle poesie di Mariella Lunardi, direi una spinta metafisica, quella di andare oltre la superficie, di scovare nella realtà, affidandosi alla forza dell’intuizione, per cui 
“il cuore legge ciò che la ragione nasconde.”
Dalla Prefazione di
FRANCO RUINETTI 
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