domenica 7 dicembre 2014

Indagine sul cristianesimo - Come si è costruito il meglio della civiltà (La Fontana di Siloe)

Da Urano al Dio di Abramo e a Gesù bambino

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Nel mondo antico convivono estrema durezza verso ilparricidio, attestato piuttosto frequentemente ad esempio a Roma, e dovuto agli eccessivi poteri del pater familias sui figli (ius exponendiius vendendiius noxae dandi, cioè il diritto per un debitore insolvente di far imprigionare il figlio al posto suo) e tolleranza, come vedremo, verso l’infanticidio.
Si pensi a tal riguardo alla mitologia greco-romana: il celebre “Edipo re”, di Sofocle, è la storia di un bambino esposto
perché destinato ad uccidere, cosa che effettivamente farà, il padre; ma nella mitologia è addirittura il primo padre della storia, il dio Urano, ad uccidere i figli natigli dall’unione con Gaia. La quale costruisce una falce e propone ai figli il parricidio. Uno di loro, Crono-Saturno, ascolta la madre ed evira il padre. Ma non finisce qui: Crono stesso ucciderà i suoi figli, sapendo che uno di loro lo spodesterà. Sarà Zeus-Giove a sfidare il padre Crono e a costringerlo a vomitare i suoi fratelli.
Dalla mitologia alla leggenda: Roma stessa, non nasce da un tentato infanticidio, quello di Romolo e Remo? E non sono forse attestati, per secoli, in tutto l’impero romano, dove più e dove meno, i sacrifici rituali e propiziatori di bambini a Saturno, dio dell’agricoltura, dell’abbondanza e della ciclicità della natura?
abramo
Tutta questa visione è ribaltata nella rivelazione biblica: nell’Antico Testamento Dio chiede ad Abramo(nella foto) di sacrificare il figlio Isacco, ed Abramo non esita: non lo ritiene per nulla strano, essendo il sacrificio di bambini una consuetudine di tanti popoli antichi. Ma Dio ferma la sua mano, e gli ebrei non praticheranno più il sacrificio di bambini, a differenza dei popoli vicini. Nel Nuovo Testamento sarà Dio stesso a sacrificarsi per gli uomini, presentandosi a loro come puer e filius: così ciò che è grande si fa piccolo, ciò che è forte, onnipotente, si fa debole ed indifeso; e ciò che è piccolo e indifeso diventa, in altro senso, “grande”.
adorazione-del-bambino.
Alla paura del nuovo, del cambiamento, che mette in discussione, propria della mitologia greca ed orientale, si sostituisce l’idea secondo cui il cambiamento prodotto dalla nascita diventa promessa e manifestazione del Dio Creatore del mondo, che fa nuove tutte le cose.
Nello stesso tempo alla paternità umana, del pater familias, in ogni epoca e luogo antico quasi “onnipotente”, si affianca una paternità superiore, quella di Dio Creatore, che giustifica l’autorità paterna (come derivata e vicaria di quella divina), ma nello stesso tempo la limita fortemente.
Ogni figlio, infatti, almeno in teoria, smette di essere proprietà dei genitori, come gli schiavi dei padroni, loro possesso, per divenire anzitutto e prima di tutto “figlio di Dio”.
Nella Didachè, un documento della Chiesa del I secolo, si legge così: “Tu non ucciderai con l’aborto il frutto del tuo grembo, né farai perire il bambino già nato”…



di Francesco Agnoli
08-03-2014
In occasione dell'8 marzo, festa della donna, pubblichiamo ampi stralci del capitolo "Il
cristianesimo e le donne", tratto dal libro di Francesco Agnoli «Indagine sul Cristianesimo»
(La Fontana di Siloe, euro 16,50) di cui esce in questi giorni la terza edizione.
Una delle grandi novità storicamente rilevabili apportate dal cristianesimo riguarda la concezione
della donna. Sovente secondaria e marginale, almeno in linea di diritto, nel mondo greco; sotto
perpetua tutela dell’uomo, padre e marito, nel mondo romano; ostaggio della forza maschile, presso i
popoli germanici; passibile di ripudio e giuridicamente inferiore nel mondo ebraico; vittima di infiniti
abusi e violenze, compreso l’infanticidio, in Cina e India; forma inferiore di reincarnazione
nell’induismo tradizionale; sottoposta alla poligamia, umiliante affermazione della sua inferiorità, nel
mondo islamico e animista; vittima presso diverse culture di vere e proprie mutilazioni fisiche;
sottoposta al ripudio del maschio, in tutte le culture antiche, la donna diventa col cristianesimo
creatura di Dio, al pari dell’uomo. continua >>>

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