martedì 6 gennaio 2015

Gaspare, Melchiorre e Baldassarre

Malchiorre  Re della Luce alias GiuM@

Il Nome Melchiorre deriva dalla radice MLK che, sia in ebraico che in arabo che nell'antico alfabeto Watan significa reOr , nelle stesse tradizioni assume il significato di Luce-Oro. Per cui Melchiorre sarebbe
 
 il re della luce ovvero la massima autorità spirituale sulla terra e quindi anche intermediario tra cielo e terra. 
Il nome Melchiorre sarebbe, secondo altri studiosi l'unico dei tre che abbia mantenuto il ricordo della radice antica mentre gli altri due sarebbero di derivazione popolare.
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 Tournier Michel
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre 
240 pagine 
€ 18.60 
ISBN 978881168372-8 

Nuova Biblioteca Garzanti 
Traduzione dal francese di Maria Luisa Spaziani. 

Se si eccettua un fugace e suggestivo accenno di Matteo, i Vangeli sorvolano sull'esistenza dei leggendari Re Magi che tanto hanno alimentato la fantasia dei popoli e tanto peso hanno avuto nell'iconografia pittorica dei secoli antichi. Michel Tournier, grande visitatore di testi classici, si è calato nello scenario della Natività per narrarci le immaginose biografie dei misteriosi re orientali che vanno a Betlemme seguendo la luce della cometa. 
«Ognuno di loro possiede un segreto e un'andatura». Ognuno insegue un suo sogno-desiderio. 
Gaspare, il negro re di Meroa, tradito da una schiava di pelle candida, incapace di placare un'inesauribile sete di «biondezza», fugge abbandonando la sinistra reggia di basalto incontro alla siderea «danzatrice di luce». 
Melchiorre, principe di Palmirena, re-mendicante di un paese insanguinato dalle lotte intestine, confida nella stella come nell'unica salvezza alla propria dignità di uomo tradito. 
Baldassarre, re del Nippur, è il nevrotico inseguitore di inarrivabili oggetti di bellezza. Costretto dalla legge semitica a vedere perennemente frustrata la sua passione per le immagini, insegue nella cometa la redentrice «farfalla di fuoco». 
Ma c'è anche un quarto, ipotetico Re, suggerito da una fiabesca tradizione ortodossa. E c'è Erode, con i suoi moderni tormenti di sovrano costretto alla crudeltà dalla ragione politica, che soffre la solitudine del capo. E persino l'asino e il bue prendono la parola, in questa sapiente «tavola» cui l'arte di Tournier dà vita e colore attraverso il racconto, magico e ironico insieme, di una storia folgorata dall'avvento del messaggio cristiano.

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