Il sole e la nuvola (1962) - Gianni Rodari
Il sole viaggiava in cielo, allegro e glorioso nel suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte le direzioni, con grande rabbia di una nuvola di umore temporalesca, che borbottava: “Sciupone, mano bucata, butta via, butta via i tuoi raggi, vedrai quanti te ne rimangono!”.
Nelle vigne ogni acino d’uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due; e non c’era filo d’erba, o ragno, o fiore, o goccia d’acqua che non si prendesse la sua parte.
“Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare!”.
Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi, senza contarli.
Solo al tramonto contò i raggi che gli rimanevano: e guarda un po’, non gliene mancava nemmeno uno.
La nuvola, per la sorpresa, si sciolse in grandine, il sole si tuffò allegramente in mare.
- Gianni Rodari -
da: "Favole al telefono", Gianni Rodari
Anche quando il cielo è coperto,
il sole non è scomparso.
È ancora lì
dall’altra parte delle nuvole.
il sole non è scomparso.
È ancora lì
dall’altra parte delle nuvole.
- Eckhart Tolle -
Calma ragazzi!
La terra è stanca di gente che corre.
Beve di corsa una Coca Cola e butta la lattina.
Sgranocchia patatine e lascia il sacchetto sulla spiaggia.
Infila la discoteca. E poi salta in auto così, senza pensare.
La terra è stanca di gente che corre pensando di arrivare da qualche parte e non arriva mai a niente.
Di gente che vola via per non vedere, per non accorgersi.
Oggi ci vuole coraggio a fermarsi.
La terra è stanca di gente che corre.
Beve di corsa una Coca Cola e butta la lattina.
Sgranocchia patatine e lascia il sacchetto sulla spiaggia.
Infila la discoteca. E poi salta in auto così, senza pensare.
La terra è stanca di gente che corre pensando di arrivare da qualche parte e non arriva mai a niente.
Di gente che vola via per non vedere, per non accorgersi.
Oggi ci vuole coraggio a fermarsi.
Siamo tutti sulla stessa barca, Signore.
Ti assicuro che a volte sento
i miei compagni di viaggio,
i miei compagni di viaggio,
che mi urtano da tutte le parti
e mi schiacciano i piedi.
e mi schiacciano i piedi.
Ma, siamo tutti sulla stessa barca.
Signore, aiutami a non lasciarmi andare.
Signore, aiutami a non lasciarmi andare.
Fa’ che io prenda la mia parte di fatica
e condivida la gioia di andare avanti con tutti.
e condivida la gioia di andare avanti con tutti.
Ricordati di quelli che sono là in fondo
e che non hanno più forza.
e che non hanno più forza.
Dobbiamo arrivare insieme, se no, che gusto c’è?
Ci sarebbe più largo, ma non ci sarebbe più festa!
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