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martedì 5 maggio 2015

L'amore secondo Massimo Troisi. "Forse non c'è una definizione dell'amore, ma c'è l'amore".



L'amore secondo Massimo Troisi, a parole sue.

"L'amore è eterno. E quindi lo si può definire solo a posteriori: è un titolo che si può dare alla memoria. Credo che sia quel sentimento che riesce a uscire indenne, a durare nel tempo, rispetto alla stanchezza, alla rottura di scatole, alla noia, ai dolori. Ma bisogna aspettare l'eternità, per riconoscerlo". 
"Esistono tante possibilità intermedie tra l'amore e il non amore: l'orgoglio, la paura della solitudine, la gelosia, la possessività... Tutte cose che chiamiamo amore, e non lo sono". 
"Forse non c'è una definizione dell'amore, ma c'è l'amore. E l'unica certezza, l'unica cosa provata è che la sofferenza d'amore, prima o poi, finisce. Ci vuole carattere, bisogna avere la pazienza di aspettare. Non si muore per amore, si muore per impazienza". 
  
"Questa benedetta parola non basta più a riassumere un sentimento così complesso. Forse dovremmo imparare ad accontentarci di un surrogato". 
  
"Succede, no?, che uno è stato innamorato, e poi finisce. E ti accorgi che ti sei sbagliato clamorosamente. E magari dopo qualche anno vedi una fotografia e dici ma non è possibile che io sia stato tanto tempo con quella persona. Non poteva essere amore, ma neanche attrazione, simpatia, sesso, amicizia". 
  
"Io sono così. Quando una storia è stata importante e finisce, io la pazienza la trovo, soprattutto se in quel momento sono più forte. Anche se ho tutti i motivi per dire: cazzo, basta, non butto via il bene che c'è stato, non alimento false speranze, ma cerco di creare le basi per un altro rapporto. Magari, se mi comportassi da stronzo, aiuterei l'altra ad odiarmi, si libererebbe prima. Ma io preferisco l'indifferenza all'odio. Se uno ti odia può farti male. Metti che ti odia uno come Hitler. E' meglio se gli sei indifferente, no? Io non voglio essere odiato e, potendo scegliere, preferisco soffrire meno, lasciare piuttosto che essere lasciato, avere il senso di colpa per l'altra che sta male piuttosto che stare male io. Certe volte, quando ne sei fuori, pensi: com'era bello quando soffrivo, ma è una fesseria. Con la sofferenza ci guadagnano solo i cantautori che ci scrivono sopra i successi". 
  
"Un rapporto con una donna che vuole tabula rasa non mi piace. Sia l'uomo sia la donna ci provano a darti questa verginità, usando la gelosia che non è solo per un possibile ritrovarsi fisicamente, ma per la vecchia intesa, per la bella complicità che puoi costruire con un dopoamore. Sbagliano, perché loro, i partner nuovi, hanno dalla loro parte l'arma della passione, della curiosità, della scoperta continua che rende esaltante il nuovo amore. Eppure ci provano". 
  
"Quello a cui sono contrario è l'amore-maratona, in cui può trasformarsi un matrimonio o un rapporto quando è finito l'amore. Esempi di amore-maratona ce ne sono tanti, tutti quei matrimoni di una volta, quando non si usava affrontare la verità di una fine, si cominciavano a detestare i vizi e le abitudini dell' altro, il rumore di pantofole trascinate, il risucchio della minestra, un gesto sempre ripetuto. Ma si restava insieme, frustrati. Non si poteva fare altrimenti, allora". 
   
"Quando si vuole sedurre qualcuno si è pronti ad accettare tutto. All'inizio di una storia, si è disposti a qualunque bugia. Ami, e dici: se vuoi non mangio più carne, se vuoi mi faccio prete, se vuoi mi vesto di rosso. Ti fa piacere dirlo, perché ami. Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene, si cerca la strada più breve, la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell' inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c' è stato: ci vuole amore per chiudere una storiaAspettare un po' per non buttare via tutto ma recuperare quanto è possibile, ricreando un altro rapporto, un dopo-amore, fatto di conoscenza e di complicità, qualcosa che può essere molto più forte dell'amicizia". 
    
"L'amore è pazienza e rispetto. Ho la sensazione che oggi ci si lasci un po' troppo a cuor leggero. C'è un problema e zac, si taglia. L'amore ha tempi più lunghi dell'infatuazione? Ci si innamora dopo un minuto, un giorno o un anno? Amore è "e vissero per sempre felici e contenti" o "e vissero per sempre"?". 
   
"Non è necessario, quando una storia d'amore finisce, uscirne straziati dalla sofferenza: si può lasciarsi insieme, lasciarsi con amore". 

"Bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male. Gli uomini generalmente sono vigliacchi, cominciano a buttare fumogeni, non escono più con lei, hanno tanto da lavorare, non fanno più l' amore... Oppure sono sfrontati, sicuri di non dover rendere conto. Oggi però la distinzione tra uomini e donne è sfumata, la coscienza femminile è passata a molti uomini. Ci sono anche donne Rambo che conquistano o abbandonano brutalmente, e ci sono uomini pazienti e dolci". 
  
"L'amore è tutto quello che sta prima e quello che sta dopo. Magari bisognerebbe tenere più in considerazione il durante. Una cosa è certa. L'amore può fare molto male. Ho visto amici sbarellare: gente solida, ben piantata nella carriera e nel lavoro, razionale". 
  
"Io ho vissuto la vita stando molto a guardare, non sapendo che fare, per timidezza, per i problemi fisici che ho avuto. Credo di avere acquistato un bagaglio maggiore, di avere rispetto, quasi un animo al femminile, dove pensavo che niente mi era dovuto, dove tutto andava creato, formato, senza arroganze, senza presunzioni, senza quei famosi fumogeni che nascondono la verità. E se è vero che gli uomini, quelli della mia generazione, parlano ancora più di donne che di amore, negli ultimi anni intorno a me vedo sempre più uomini che mi somigliano, che hanno smesso di dover essere per forza vincenti. Si parla di donne non più chiuse nei ruoli come un tempo: la moglie, la puttana, quella eccentrica. Certo era più comodo per gli uomini quando c'erano i ruoli, nelle generazioni dei padri, dei nonni. Ma mica si può avere nostalgia. Come se, dovendo andare a Pisa, dico: si stava meglio col fascismo perché i treni erano puntuali. Non puoi rimpiangere il fascismo solo perché devi andare a Pisa". 


"A una donna un uomo solamente non basta: ha bisogno di quattro uomini per farne uno. Invece per un uomo, almeno per me, una donna è troppo, non ce la faccio, mi sento carente. Perciò certi uomini cercano cento donne: è il modo giusto per non averne nessuna". 
  
"Un rimedio per non farsi tanto male è preservarsi. Non essere felici fino in fondo e non deprimersi fino in fondo. Si mente quando si dice "Ti amerò per sempre" o "Sei la donna della mia vita". Si è bugiardi e si sa di esserlo. Del resto, l'amore è fatto apposta per essere contraddetto".
  
Stralci di interviste tratte da "Repubblica", "Corriere della sera" e "L'Unità".



Amici di Massimo Troisi

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