...non siamo chiamati ad alzarci.
«Ma i salti mortali ho imparato a farli anch’io, da me, venendo dalla campagna in città – qua – fra tutto questo finto, fra tutto questo falso, che diventa sempre più finto e più falso – e non si può sgombrare; perché, ormai, a rifarla in noi, attorno a noi, la semplicità, appare falsa – appare? è, è – falsa, finta anch’essa. – Non è più vero niente! E io voglio vedere, voglio sentire, sentire almeno una cosa, almeno una cosa sola che sia vera, vera, in me!» (L. Pirandello, Ciascuno a suo modo)
Su la maschera...
Giorgio Gaber in una sua ballata degli anni ’80 “Il tutto è falso”Giù la maschera...liberarsi anche dall’ultima ombra della maschera. Purché non sia troppo tardi: è il tema che con amara ironia affronta un poeta del ‘900:Ipocrisia / Mi piace l’ipocrisia,/ perché mi fa vedere l’uomo / attraverso tanti veli / come una cipolla / tanto che noi / col gusto che si spoglia una persona / ci divertiamo a sfogliarla. E credendo sempre / che ogni velo sia l’ultimo / da portar via, / invece no, / ce n’è un altro e un altro ancora. / Finché arrivati al centro: / oh! / non c’è nulla / perché l’anima / se l’è succhiata tutta /l’ipocrisia.
www.oretti.it/letteratura
Non conosciamo mai la nostra altezza
finché non siamo chiamati ad alzarci.
E se siamo fedeli al nostro compito
arriva al cielo la nostra statura.
finché non siamo chiamati ad alzarci.
E se siamo fedeli al nostro compito
arriva al cielo la nostra statura.
L’eroismo che allora recitiamosarebbe quotidiano,
se noi stessi non c’incurvassimo di cubiti
per la paura di essere dei re.
Emily Dickinson
Emily Dickinson
Nessun commento:
Posta un commento