venerdì 22 gennaio 2016

Burkina Faso - Mio amato Faso mia gente adorata...

PERSONA E COMUNITA'



“Mio amato Faso, mia seconda patria che mi hai accolto con disponibilità e amore, mia gente adorata... non lo avete fatto mai e non fatelo neanche adesso, nulla vi pieghi, teniamo alto lo sguardo, guardiamo lontano e camminiamo con in cuore la stessa canzone di libertà e ai piedi lo stesso desiderio di nuovi percorsi di democrazia”
(Grazia Le Mura, volontaria in Burkina Faso).


Burkina Faso,
i giorni del lutto...
Abbiamo raccolto dalla pagina facebook di Grazia Le Mura, volontaria che da anni vive ed opera in Burkina Faso (lett. “paese degli uomini integri”!), la sua sollecitazione a guardare l’attentato terroristico del 15 gennaio scorso con il cuore dei burkinabè e non con le nostre paure e pregiudizi eurocentrici. E allora proviamo a riflettere su attentati che Grazia colloca e classifica nella categoria B, quelli che avvengono soprattutto in Africa e Medioriente, ben presto rimossi dai media per lasciare il campo alla categoria A “più nobile ed importante, che merita chilometri di inchiostro e spazi televisivi a tutto spiano: attentati in occidente, vecchia Europa e America”…
... stato dell'Africa Occidentale...
circa 17 milioni di abitanti
“Perché un attentato in Burkina Faso e perché proprio ora?”
La lettura della pagina di Grazia, la sua testimonianza e gli articoli che riporta ci possono aiutare a trovare le risposte:
1. “I giornalisti affondano sulla certezza che l'attentato è stato compiuto per colpire la Francia... eppure è stato colpito enormemente il Burkina, è stato colpito fisicamente, territorialmente, per numero di vittime, per danni post-attentato, per le conseguenze sul suo faticoso cammino democratico” (Davide Maggiore in Burkina Faso, attacco alla democrazia).

2. Il paese ospita sul suo territorio alcune strutture occidentali che agiscono nel quadro della lotta al terrorismo nella regione, in particolare forze speciali francesi che operano anche in paesi confinanti (es. Mali). Gli attentati del 15 gennaio possono essere visti come rappresaglia (cfr. “Le Pays Burkina Faso” del 18.1.16).
Dalla pagina facebook
di Grazia Le Mura
3. Il terrorismo sta ormai trasformando l’Africa e i governi locali sono troppo deboli e inadeguati ad affrontare una minaccia che li sovrasta. L’attacco all’Hotel Splendid di Ouagadougou dimostra che il jihadismo in Africa ormai non è solo occasionale ma che il continente africano è ormai diventato uno“scenario” vero e proprio, conteso ormai da diverse forze: le vecchie potenze coloniali che non vogliono perdere posizioni (l’attentato allo Splendid e quello al Radison Blue di Bamako sono espressamente attacchi alla Francia), alcune potenze arabe che puntano all’Africa come sfogo della loro enorme potenza finanziaria, ai tentativi di penetrazione di alcune economie emergenti asiatiche, Cina in primo luogo (cfr. R. Masto, 16.1.16).
Dalla pagina facebook
di Burkina 24
4. E se invece gli attentati terroristici qaedista e jihadista si proponessero di attaccare il Burkina e il suo modello sociale? I burkinabè, dopo la caduta del dittatore Compaoré, con l’elezione il 29.11.2015 di Kaboré, primo Presidente civile, hanno scelto per il loro paese la democrazia: “momento cruciale -scrive Grazia - per il futuro del Burkina e di tutto il Sahel, perché per la prima volta dall'indipendenza dalla Francia (1960) il Burkina ha un Presidente frutto di elezioni democratiche e non di un golpe militare [...]. In Burkina convivono pacificamente, da sempre, musulmani e cristiani, etnie, credi, lingue, tradizioni diverse. Negli anni degli scontri in Costa d'Avorio tra Nord cristiano e Sud musulmano, il Burkina è stato impermeabile alle contrapposizioni religiose e settarie e al “totalitarismo islamico” da cui i “veri musulmani hanno sempre preso le distanze”.
Un attacco dunque alla democrazia dal volto nuovo, un tentativo di destabilizzare il nuovo regime e di bloccare il rilancio dell’economia in un momento di delicata transizione. Perché?
Dalla pagina facebook
di Grazia Le Mura
Il paese paga il prezzo dei compromessi, della copertura e del riparo offerti dal precedente regime alla rete jihadista, in particolare a Mokhtar Belmokhtar (Mister Marlboro), per il quale il corridoio Bamako-Ouagadougou-Niamey è irrinunciabile retroterra per controllare le piste del Sahel lungo le quali la sua formazione terroristica ha la maggiore fonte di finanziamento: contrabbando di sigarette, droga, armi, tratta dei migranti, sequestri di ostaggi con il vorticoso giro d'affari legato alla loro liberazione.
Ciò che è successo in Burkina, pur con tutti gli aspetti ancora da chiarire, non è tanto frutto di una instabilità locale, ma “dell'instabilità in cui vive il mondo intero: il popolo burkinabè sta dando fastidio al mondo intero per il suo esempio di lotta pacifica e di capacità di autogoverno”.
Grazia parla con la gente semplice del suo piccolo villaggio sperduto nella savana, con i ragazzi della Fattoria, con le ragazze di “I Dansè”, con i bambini di “Casa Sara”, con Vera, con Emi, con chiunque incontra per strada il cui volto è già una risposta...
Dalla pagina facebook
di Grazia Le Mura
“In tutti una certezza, anche speranza, solida come una roccia: nessuno può fermare il cammino di libertà intrapreso. Nessuno. Neanche il codardo terrorismo, puro o manipolato... [...] E' il cuore integro di una popolazione abituata da sempre al dialogo nella diversità, alla convivenza pacifica e creativa che trova radici nella notte dei tempi tra religioni, fedi e credi, tra culture, lingue e tradizioni, tra etnie, usi e costumi. Sono cristiana, sono minoranza, mai ho sentito ostilità nei miei confronti, mai mi sono sentita in pericolo, mai mi sono dovuta difendere, mai ho dovuto nascondere la mia croce che porto orgogliosa al collo e che gli altri rispettano come io rispetto i segni della loro fede, mai ho dovuto tacere e non esprimere le mie idee o le mie convinzioni... qui ho imparato il dialogo, quello vero, quello che non ha la pretesa di cambiare e piegare l'altro, come fa invece la violenza cieca e stupida, quel dialogo che si nutre di ricerca e rispetto, scambio e confronto, punti d'incontro e spazi di sogno.
Dalla pagina facebook
di Grazia Le Mura
Negli anni l'ho visto crescere questo dialogo, a dispetto di tutti, soprattutto della cultura imperante, e diventare possibile, ho sentito la forza della sua profezia...[...] No, niente e nessuno può estirpare, neanche con la violenza delle armi, questo dialogo impastato col sangue della mia gente, la gente del Faso. E, poi, ma non dopo, insieme, c'è il sogno della libertà e della democrazia... un sogno desiderato e voluto, amato e cullato nel cuore per anni, accarezzato e fatto crescere con dolcezza e determinazione, conquistato e ora difeso con coraggio e orgoglio da attacchi chiari e precisi ma anche subdoli e nascosti. C'è ancora chi vorrebbe far risorgere dalle ceneri il vecchio vestendolo di stabilità e sicurezza, pace e alleanze di comodo... quel tempo è finito! La stabilità non è la forza del terrore del passato, ma il coraggio della democrazia di oggi. Non è la sicurezza di uno status che fa comodo ad alcuni, ma la libertà in divenire che fa crescere tutti. Non è la pace imposta con violenza, ma il pacifismo che nasce dal cuore e che si nutre di dialogo e di diversità”.

Dalla pagina facebook
di Burkina Faso ma patrie
Ecco perché noi cittadini del mondo ci sentiamo profondamente cittadini anche del“paese degli uomini integri”, coinvolti insieme con loro in un anelito, una speranza, una volontà di impegno non effimero che ci uniscono, ci fanno sentire fratelli e sorelle, perché la stabilità, la sicurezza, la libertà, la pace, il dialogo e la democrazia che desideriamo per noi è ciò che desideriamo per tutti i paesi africani, a cominciare dal Burkina Faso.

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