venerdì 1 gennaio 2016

Favola in bianco e nero - Dite AMICI ed entrate..."MELLON"

Mauro Corona 




Favola in bianco e nero - Mauro Corona

Nel poetico e tenebroso mondo boschivo di Mauro Corona, non è raro imbattersi in una favola. Ma non è scontato che si tratti di una favola idilliaca, perché è proprio quando la narrazione si avventura nel fantastico che l'autore trova l'occasione per far emergere con forza la sua vena più caustica e dissacrante. E questa volta è chiaro più che mai: "Ho scritto una fiaba catti­va sul Natale, perché il Natale è una festa catti­va dove si scoprono i cattivi che fanno i buoni". Se con Una lacrima color turchese ci aveva portato ad accettare lo straordinario, ovvero l'eccezionale scomparsa del Bambin Gesù, fuggito dai presepi di tutto il mondo per provocazione, in questo suo ideale seguito si spinge ancora più in là, sfidandoci ad accogliere il diverso. Favola in bianco e nero si apre, infatti, con la prodigiosa apparizione di due statuine del Bambin Gesù, una con la pelle bianca e l'altra con la pelle nera, che si materializzano, inaspettatamente, allo scoccare della mezzanotte in tutte le case del mondo. La reazione che si scatena, però, è piuttosto prevedibile, perché tutti cercano di rimuovere la statuina di colore; del resto, la tradizione vuole che Gesù abbia la pelle bianca, nessuno è in grado di tollerare una simile anomalia. Senza grandi giri di parole, dunque, Mauro Corona ci inchioda alle nostre responsabilità. Ci grida in faccia che "la guerra siamo noi", "che tentiamo di fregare l'amico a ogni passo", "che teniamo il marcio dentro per paura di essere scoperti" e ci invita a riflettere, lanciandoci un monito che, alla luce dei recenti avvenimenti legati agli sbarchi dei migranti, si fa ancora più severo e urgente. 



Mauro Corona - Favola in bianco e nero - Mondadori (part 1 di 2)



Mauro Corona - Favola in bianco e nero -
Mondadori (part 2di 2)


Dite AMICI ed entrate! MELLON




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 Le porte dei Nani



'Le porte dei Nani non sono fatte per esser viste quando sono chiuse' disse Gimli. ' Sono invisibili, ed i loro padroni stessi non possono trovarle o aprirle se il segreto che le governa è stato obliato'.(....) 'Occhi che sanno cosa cercare dovrebbero poter scoprire i segni'. (....)

'E' abbastanza semplice', disse Gimli. 'Se siete amici, dite il lasciapassare, e le porte si apriranno, permettendovi di entrare'.

'Se ti può interessare, ti dirò che queste porte si aprono verso l'esterno. Da dentro le puoi spalancare con le tue mani. Da fuori nulla le sposterà, se non il magico comando. E' impossibile forzarle verso l'interno'.

J.R.R.Tolkien - Il Signore degli anelli
Dite AMICI ed entrate! MELLON
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MELLON









Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello







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L'Unico Anello



"Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende, Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra, Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende, Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende. Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli, Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende."


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