mercoledì 2 marzo 2016

La bambina che salvava i libri - " Liesel Meminger fu una delle poche persone per cui la Morte si sia domandata che cosa significhi vivere. Ancora adesso non sa spiegarsi il perché di tanto interesse; tutto ciò che la Morte può affermare con certezza è di essere "stregata dagli esseri umani".


libro: La bambina che salvava i libri - Autore: Markus Zusak
Di Francesca Cingoli
Il titolo originale de La bambina che salvava i libri è The Book Thief. Perché la protagonista Liesel Meminger di fronte ai libri non può resistere: li deve possedere, e li ruba.
E il primo libro rubato, sul quale imparerà a leggere, è un manuale per necrofori, che sottrae durante il funerale di suo fratellino.
Siamo nella Germania nazista, e Liesel e suo fratello sono in viaggio verso Molching, presso Monaco, dalla loro nuova famiglia adottiva.
Arriverà solo Liesel, una bambina triste, sola, che scopre il potere delle parole attraverso i pochi libri che la fortuna, e una buona dose di coraggio, le consentono di fare suoi.
E’ accompagnata nelle sue giornate per le strade di Molching dall’amico del cuore, il bambino dai capelli color limone Rudy, che sogna, nella sua fresca ingenuità, di essere il campione nero Jesse Owen.
Liesel conoscerà il fascino della libreria del sindaco, piena di libri e suo rifugio di lettura, le ceneri dei falò propagandistici, da cui salverà un volume bruciacchiato, la magia delle parole che il padre imbianchino le dipinge sui muri della cantina, per aiutarla a conoscere sempre più parole, e con esse, sogni sempre più liberi.
Saranno i libri ad accompagnare le notti sue e dei suoi vicini di casa nella paura dei bombardamenti, tutti ammassati negli scantinati più profondi, con la sua voce di bambina spaventata a fare forza.
Un giovane ebreo, Max, accolto e nascosto in casa dai genitori di Liesel, le farà il dono più prezioso: un libro speciale, scritto sulle pagine dipinte di bianco di Mein Kampf, il regalo del sogno e della speranza di vita, un racconto di amicizia e poesia.
La bambina che salvava i libri è un libro magnifico, che l’australiano Markus Zusak ha scritto ispirandosi in buona parte ai racconti dei genitori, vissuti in Germania in tempo di guerra.
E’ un racconto di grande poesia, nel quale la piccola Liesel non è la sola protagonista: i ritratti che il libro ci lascia sono tanti, e per ognuno di essi Zusak ci regala un tratto unico, che rivela grande umanità e ispirazione. Restano nel cuore il giovane Rudy, scalmanato, sempre affamato, disposto a qualsiasi cosa per un bacio, il padre di Liesel, Hans, dagli “occhi di argento”, che le insegna a rollare le sigarette, si stringe a lei nelle lunghe notti piene di incubi e le suona la fisarmonica, Rosa, la mamma, dura, tozza, incapace di cucinare una minestra decente, ma piena di compassione per il ragazzo ebreo Max, che accoglie in casa e cura con attenzione materna. Ma sarà Liesel a vegliare più di tutti sul giovane, quando anche le notti di lui sono segnate dagli incubi. Per lui, malato e febbricitante, Liesel raccoglie ogni tipo di regalo, foglie, bottoni, soldatini, con la purezza dell’infanzia e la poesia del cuore. A Max cerca di donare anche una nuvola in cielo, descrivendola su un foglio di carta: poche parole per regalare tutto il mondo.
E infine, la narratrice di questo meraviglioso racconto: la Morte stessa, una voce narrante umana, leale, compassionevole, affannata nel lavoro cui la guerra la costringe, ma sensibile ai racconti di chi resta, sfiorandola, e salvandosi.
Sono le parole e i libri a nutrire e salvare Liesel, a guidarla fuori dall’orrore della guerra, dalla vista degli ebrei in marcia verso Dachau, dal massacro delle bombe, verso la speranza di un futuro.
Una storia immensa, e un libro originalissimo, davvero da leggere.

FONTE: bloglibri.hoepli.it


La bambina che salvava i libri wikipedia

Ladradilibri.JPG
FILM : Storia di una ladra di libri

di Markus Zusak
La Morte conclude la storia della ladra di libri raccontando di come Liesel visse una vita lunga e felice, ebbe una famiglia numerosa e la sua amicizia con Max durò fino alla fine dei suoi giorni. Liesel Meminger fu una delle poche persone per cui la Morte si sia domandata che cosa significhi vivere. Ancora adesso non sa spiegarsi il perché di tanto interesse; tutto ciò che la Morte può affermare con certezza è di essere "stregata dagli esseri umani".



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