sabato 9 aprile 2016

“Amoris Laetitia”, testo integrale dell’Esortazione Apostolica postsinodale - La Chiesa non condanna il peccatore

“Amoris Laetitia”, testo integrale dell’Esortazione Apostolica postsinodale




“Amoris laetitia”, una nuova “costituzione” per le famiglie

 ANDREA TORNIELLI 

Nove capitoli per un documento di 264 pagine, lungo e complesso: «Amoris laetitia», la «gioia dell’amore» è l’esortazione con la quale Francesco conclude il percorso dei due Sinodi dedicati famiglia. Il primo capitolo offre la base di citazioni bibliche, il secondo traccia un quadro della situazione, il terzo parla della vocazione della famiglia. Due capitoli, il quarto e il quinto, sono dedicati specificamente al tema dell’amore coniugale. Il sesto parla delle prospettive pastorali, il settimo dell’educazione dei figli. Mentre l’ottavo, che con ogni probabilità sarà il più discusso, contiene le indicazioni per l’integrazione dei divorziati risposati.  ...               www.lastampa.it/2016/04/08/vaticaninsider


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Enzo Bianchi La Chiesa non condanna il peccatore


Ritengo sia lo stile e l' impianto generale l' aspetto più importante nel valutare a caldo un testo di 250 pagine riguardo al quale molti, nell' opinione pubblica dentro e fuori la chiesa, parevano interessati solo alla presenza o meno di poche righe su un paio di problematiche specifiche.

Ed è anche l' aspetto più originale per un documento papale, come già ci aveva abituato papa Francesco con la Evangelii gaudium e la Laudato si'. Frutto dell' ascolto e del discernimento da parte del Papa dei dibattiti e dei testi emersi da due sinodi dei vescovi che hanno ritrovato la loro natura di dialogo franco e fraterno, l' esortazione «sull' amore nella famiglia» riprende e approfondisce il paziente lavoro, proprio dei pastori.
«È comprensibile - annota papa Francesco - che non ci si dovesse aspettare dal sinodo o da questa esortazione una nuova normativa generale di tipo canonico applicabile a tutti i casi» ma, piuttosto, «un nuovo incoraggiamento a un responsabile discernimento personale e pastorale dei casi particolari» (§ 300). Così essa appare come il primo documento del magistero papale rivolto alla Chiesa universale presente ovunque nel mondo che non consegna un messaggio globalizzato, ma che tiene conto delle diversità delle aree culturali e della complessità degli itinerari di umanizzazione percorsi dai popoli. Il messaggio del vangelo richiede sempre di essere inculturato, come lo è stato già nei primi secoli: la Chiesa nell' annunciarlo deve quindi essere attenta alle tradizioni, alle sfide, alle crisi presenti nei diversi luoghi. Non ci sono infatti solo «segni dei tempi», ma anche «segni dei luoghi» da discernere con sapienza e impegno, perché in ogni cultura e nel suo evolversi sempre permangono dei semina verbi, la parola di Dio a livello di seme. In quest' aria nuova, che si arricchisce di contributi provenienti dall' intera cattolicità, due convinzioni evangeliche sembrano orientare l' intera riflessione: il primo è che non ci sono cristiani «irregolari» e cristiani cosiddetti «giusti», ma che tutti sono chiamati costantemente a convertirsi e a ritornare al loro Signore. L' altro è che «nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo!» (§ 297). Ecco il cuore ardente che dovrebbe irrorare tutte le considerazioni di fronte all' avventura del matrimonio, alla realtà non sempre riuscita delle storie d' amore e della vita familiare e, più in generale, della vita umana e cristiana: «la logica del Vangelo». Le diverse situazioni, le singole persone, le stagioni culturali e i segni dei tempi, le sofferenze e gli errori, le fatiche e le incomprensioni, ma anche gli slanci generosi e la paziente fedeltà quotidiana, tutto dovrebbe essere riletto secondo «la logica del Vangelo». 
È in questa ottica che papa Francesco chiede alla chiesa tutta di avere lo sguardo di Gesù anche sulle diverse situazioni dette «irregolari» (termine che non piace al Papa) o non conformi alla volontà di Dio: uno sguardo che non condanna in modo definitivo perché solo il Signore potrà giudicare nel giorno della sua venuta il peso delle responsabilità di ciascuno e la sua colpevolezza. La Chiesa non è autorizzata neppure a dichiarare qualcuno «in stato di peccato mortale», privo della grazia di Dio che può santificare anche chi oggettivamente vive una situazione contraddittoria al vangelo. Sì, come Gesù così la Chiesa giudica il peccato, condanna il peccato ma non condanna e non giudica in modo definitivo il peccatore. Ogni persona che pecca resta più grande del peccato commesso. 
Allora il capitolo ottavo, che tenta di leggere le diverse contraddizioni - presenti nel mondo e nella vita cristiana stessa - al disegno divino sul matrimonio, offre novità di accenti ai quali il popolo cristiano non è abituato. Nella consapevolezza che tutti, anche i cristiani, restano peccatori per tutta la vita perché «non è il bene che vogliono fare che fanno, bensì il male che non vogliono» (come confessa per sé san Paolo nella Lettera ai Romani) la Chiesa non può far altro che annunciare la misericordia, non a basso prezzo, non svuotando la grazia, ma operando un discernimento e aiutando i cristiani a fare essi stessi discernimento attraverso la loro coscienza. Va riconosciuto: mai in nessun documento magisteriale si era giunti a evidenziare in modo così chiaro il ruolo della coscienza, una coscienza formata, che sa ascoltare la parola di Dio e i fratelli, ma una coscienza che è istanza centrale e ultima, patrimonio di ciascuno come luogo della verità cercata sinceramente. In questa prospettiva cade ogni muro tra giusti e ingiusti, tra peccatori manifesti e peccatori nascosti, e tutti stiamo come disobbedienti sotto il giudizio di Dio. E da questa operazione di discernimento, compiuta in modo serio, impegnato, ecclesiale, si potrà anche in casi personali particolari valutare l' eucaristia come alimento per i deboli, mendicanti dell' amore di Dio, e non premio per i giusti. Questo e non altro mi sembra vogliano dire le ponderate e sapienti parole usate da papa Francesco per ricordare la logica del Vangelo e per narrare una sollecitudine che è quella di Gesù verso i suoi discepoli, tutti «duri di cuore e lenti a credere», tutti bisognosi di una misericordia più grande del loro pensare umano, più equa di ogni giustizia, più feconda di ogni rigidità. 
In modo sintetico e lapidario potremmo affermare che con questa esortazione papa Francesco ha reso «gioiosa notizia», evangelo, la coppia, la sessualità, il matrimonio, la famiglia e la fedeltà. Chi temeva che il Papa cambiasse la dottrina o contraddicesse la grande tradizione cattolica e ha diffidato del suo magistero e dei sinodi, deve ricredersi radicalmente. Quello che è mutato, infatti, è lo sguardo della Chiesa: è caduta ogni visione cinica e angosciata della sessualità e l' annuncio dell' amore tra uomo e donna ha ripreso il suo splendore di verità senza abbagliare. Certo, questo testo spiacerà ai «giusti incalliti», a quelli che il Vangelo denuncia come sedicenti «vedenti» ma che in realtà sono «ciechi». Attirerà invece a Cristo, medico delle vite umane, quelli che si sanno peccatori, umiliati dai loro peccati, bisognosi della misericordia del Signore. La santità, infatti, non è una virtù che sta dietro a noi e che smarriremmo andando avanti, il cammino della santità è davanti a noi: è il cammino in cui, passo dopo passo, diventiamo più capaci di amare e di essere amati.

Pontificia Università Gregoriana: Presentazione dell’Esortazione Apostolica del Santo Padre Francesco sull’amore nella famiglia




Nuovo tweet del Papa: "Il nostro insegnamento sul matrimonio e la famiglia non può cessare di ispirarsi alla luce dell’annuncio di amore e di tenerezza." (9 aprile 2016)

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Nuovo tweet del Papa: "Ogni famiglia, pur nella sua debolezza, può diventare una luce nel buio del mondo." (9 aprile 2016)

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Nuovo tweet del Papa: "La forza della famiglia risiede essenzialmente nella sua capacità di amare e di insegnare ad amare." (9 aprile 2016)


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Corriere della Sera

(Massimo Franco) Il tono è inclusivo, problematico, disponibile a prendere in considerazione i punti di vista eccentrici, le situazioni-limite, le esperienze locali. Ma quello che Francesco definisce, in puro lessico bergogliano, «un prezioso poliedro», figura geometrica che tiene insieme cose molto diverse e in apparenza incompatibili, ha un nucleo duro, in qualche misura intoccabile: una dottrina cattolica che sulla famiglia può rivelarsi più o meno flessibile; può ammettere la possibilità del matrimonio ai divorziati caso per caso; esalta il ruolo della coscienza. Eppure non intacca nessuno dei suoi (...)

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Gregoriana: Presentazione dell’Esortazione Apostolica del Santo Padre Francesco sull’amore nella famiglia

La seconda esortazione apostolica di Papa Francesco s’inscrive in una dinamica di discernimento che ha i suoi riferimenti principali nel magistero di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Riprendendo la riflessione di Familiaris Consortio, il documento fa tesoro degli elementi presenti nella tradizione morale della Chiesa per proseguirne il percorso, attualizzandoli nel contesto contemporaneo.
Amoris Laetitia si presenta come un testo realistico e sapienziale, che ascolta e recepisce il sensus fidei dei fedeli, rivolgendosi all’intero popolo di Dio con uno stile concreto e profondo.
I docenti del Diploma in Teologia pratica con specializzazione in Pastorale Familiare della Pontificia Università Gregoriana, iniziato nell’anno accademico 2015-2016, offriranno una lettura complessiva dell’Esortazione apostolica venerdì 15 aprile, alle ore 17, presso l’Aula magna dell’Università.
La presentazione favorirà un taglio interdisciplinare, offrendo sette prospettive di accostamento al documento pontificio:
1 / INTRODUZIONE GENERALE - DISCERNIMENTO
Humberto Miguel Yáñez, SJ – Direttore del Dipartimento di Teologia morale, Gregoriana
2 / ASPETTI CULTURALI
Paolo Benanti, TOR – Docente di Teologia morale speciale - Coordinatore del Diploma in Pastorale Familiare, Gregoriana
3 / PSICOLOGIA DELLA RELAZIONE DI COPPIA
Giorgio Bartolomei – Psicoanalista, Responsabile Servizio di Psicoterapia Familiare del Consultorio
Familiare “Al Quadraro”, Roma
4 / SACRAMENTI
Giuseppe Bonfrate – Docente di Teologia dogmatica sacramentale, Gregoriana
5 / PEDAGOGIA DELL’AMORE SPONSALE
Maria Cruciani – Docente di Teologia morale matrimoniale, Gregoriana
6 / SOCIOLOGIA DELLA FAMIGLIA
Emilia Palladino – Docente di etica della condizione femminile e della famiglia, Gregoriana
7 / PSICOLOGIA DEI RAPPORTI FAMILIARI
Giovanni Salonia, OFMCap – Terapeuta Familiare, Docente di Psicologia Sociale, Università Cattolica Sacro Cuore, Roma
Venerdì 15 aprile, ore 17:00
Pontificia Università Gregoriana, Piazza della Pilotta 4 (Roma)

kairosterzomillennio.blogspot.it

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