venerdì 29 aprile 2016

“Merende di Lettura Femminili”

il blog di Costanza Miriano

Merende di Lettura Femminili

DI ADMIN @COSTANZAMBLOG
7035826-books-bokeh
di Francesca Nardini
Quello di cui vi parliamo oggi è un’esperienza nata da poco nella provincia di Latina. L’iniziativa si chiama “Merende di Lettura Femminili” ed è un modo per stare insieme tra donne leggendo libri e scambiando le proprie opinioni. L’idea è nata soprattutto per sopperire ad una grossa lacuna nella nostra città: la mancanza di occasioni per stare insieme tra noi, ragazze, donne adulte, madri, e parlare della propria vita in relazione ad un testo scelto di volta in volta. Definirlo “circolo” lettura sarebbe riduttivo: il proposito è quello di condividere invece la propria vita oltre ai gusti e alle opinioni. La variabilità delle tematiche che abbiamo in mente di proporre è molto ampia, anche se siamo ancora al primo incontro.
Lo scorso 15 aprile, per iniziare l’avventura, abbiamo affrontato come tema quello che secondo noi risulta di maggiore interesse tra il pubblico femminile : la relazione di coppia tra l’uomo e la donna, le loro differenze e tutte le dinamiche specialmente comunicative che ne derivano. Caratteristica di questi incontri è la presenza di una persona che funge da relatore, scelta in quanto particolarmente esperta in materia. Stavolta è stato il turno di una psicologa di Latina molto in gamba la quale che ci ha aiutato non soltanto ad analizzare il libro (trattasi di “Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da Venere” di  J. Gray) ma a focalizzarci sul senso profondo dell’argomento trattato.
Anzi forse in questo caso il libro è risultato molto marginale rispetto alla tematica.
È stata una prima esperienza  talmente significativa che abbiamo sentito l’esigenza di condividerla con voi del blog di Costanza Miriano.
  1. Innamoramento e amore
È opinione molto diffusa quella secondo la quale l’amore è l’innamoramento siano la stessa cosa. È amore vero “se ti batte forte il cuore”, “ se senti le campane suonare”,  “se hai le farfalle nello stomaco” e, via via, tutta una sintomatologia molto precisa. Riflettendo meglio, questo stato definibile di ebbrezza della persona è uno stato non normale, uno stato distaccato dalla realtà, alterato in qualche modo. Il termine tecnico di questa condizione dell’essere umano molto frequente nella vita è proprio innamoramento e coinvolge il soggetto verso qualcuno o qualcosa. Proprio così, qualcuno o qualcosa. Innamorarsi non implica necessariamente incontrare qualcuno: ci si innamora anche di oggetti, come un bel vestito, o anche di un bel film. Il paragone più efficace forse è proprio quello dello shopping: l’innamoramento può essere vissuto persino quando restiamo fulminate da quel paio di scarpe bellissime in vetrina! Emerge quindi un dato di fatto importantissimo per capire la differenza tra innamoramento e amore : noi non decidiamo di innamorarci, ci accade e basta. È qualcosa che sfugge alla nostra volontà, e per di più è un’esperienza che può capitare tantissime volte nella vita, in barba al preconcetto per cui ci si innamora una volta sola e per sempre. Anzi!
Cos’è invece l’amore?
Facciamo un passo indietro.
Ripensiamo, per chi è accompagnato, al momento in cui ci siamo innamorati del partner. Probabilmente in quel momento (che è durato giorni, mesi, forse anche un anno) tutto vedevamo del partner fuorché i suoi difetti. Qualunque dettaglio, qualunque particolare riconduceva alla tesi per cui lui/lei era una persona perfetta. E sicuramente perfetta per noi. Che cosa stavamo davvero contemplando in quel momento speciale? Di certo non stavamo vedendo la persona nella sua realtà ma stavamo ammirando in totale estasi le sensazioni che lui/lei scatenava in noi. Questo non è sbagliato, anzi è una fase utilissima nel rapporto, contrariamente a quanto pensano alcuni. L’innamoramento non delude, poiché in me e nella persona che ho di fronte c’è sicuramente un bello da contemplare: il punto è che tale bellezza è molto più nascosta di quella che percepiamo nel momento in cui ci innamoriamo.
Di che bellezza stiamo parlando?
La bellezza di scegliersi consapevolmente.
Abbiamo detto che l’innamoramento non accade per volontà… l’amore invece sì. L’innamoramento è una condizione, l’amore è una azione. L’innamoramento è per così dire passivo, l’amore è attivo e coinvolge la volontà. L’innamoramento è dire: “Ti amo perché mi dai questo…”; l’amore è dire “Ti amo indipendentemente da ciò che mi dai”.
Spesso si sente parlare di amore con un’accezione leggermente triste: associare l’amore a qualcosa di “ragionato”, voluto, non fatale, potrebbe inizialmente avere un suono sgradevole, deludente, questo perché probabilmente associamo il concetto di volontà a quello di sforzo. In un certo senso, è come se ciò che non viene spontaneo fare è  immediatamente classificato come brutto. Dai, in fondo a nessuno piace andare in palestra, nemmeno ai veri cultori! In realtà non c’è niente di più bello che essere padroni dei propri sentimenti, stare al timone della propria nave e non vivere di sensazioni esclusivamente suscitate da fuori. L’amore consente esattamente un’esperienza di coinvolgimento lucido.
L’amore nasce con l’innamoramento ma vive nella ragione e dura per la volontà. E potrai innamorarti tante volte di tante persone e di tante cose, ma in definitiva amare soltanto quel partner.

  1. Il vero scopo dell’amore
Visto che è un atto di volontà, per poterlo esprimere dobbiamo sapere a cosa serve, l’amore. Ossia, possono esistere tante ragioni per amare ma c’è una motivazione di fondo irrinunciabile. Qual è?
Azzardandoci un attimo sul terreno della tradizione biblica, facciamo memoria delle parole pronunciate di Dio quando crea la donna: lo scopo è dare all’uomo un aiuto, simile per alcune traduzioni, opposto secondo altri studi linguistici. Ma perché l’uomo va aiutato? Forse l’uomo non basta a se stesso? E perché un aiuto opposto? Prendiamo questo spunto per comprendere meglio le motivazioni profonde dell’amore. C’è un’incompletezza dell’uomo che va colmata, stesso discorso vale ovviamente per la donna: nella nostra personalità non c’è tutto, non siamo equipaggiati per ogni circostanza della vita, non abbiamo nel nostro zaino tutte le qualità necessarie che la vita richiede. E qui viene il bello: ciò che non ho immediatamente a disposizione, ci pensa l’altro a tirarlo fuori da me. Quell’opposto è ciò che di me non conosco. Volendo banalizzare, ma con l’intenzione di comprendere meglio questo punto, l’uomo pragmatico aiuterà la moglie fantasiosa a stare con i piedi per terra così come la donna dolce aiuterà il marito a non essere troppo duro con i figli. Non è un gioco ad incastro, non è un processo automatico e soprattutto è un processo inizialmente doloroso. Ma è un’esperienza che mi conviene fare, per regalare a me stesso un me stesso che non conoscevo. In questo senso l’amore è liberazione, ovvero ci libera dai lacci del “io non posso fare questo”, o anche “io non riuscirò mai a”. L’amore, nato dall’attrazione superficiale , è alimentato da un’attrazione più profonda verso tutto ciò che posso fare e credevo di non saper fare.
In quest’ottica la coppia genera il singolo.
Da persone credenti aggiungiamo anche che tutto ciò è una Grazia. L’amore di Dio è sicuramente la sorgente di ogni amore. Qualunque motivazione ha il suo nascere nella misericordia di Dio per noi.
John Gray questo non lo dice, ma non fa niente… lo aggiungiamo noi!
Twitter: @MerendeFem
Facebook: MerendeFemminili

Nessun commento:

Posta un commento