mercoledì 8 novembre 2017

Ascoltare l’altro


leggoerifletto:

 Il primo servizio: ascoltare l’altro - Dietrich Bonhoeffer...


 Il primo servizio che si deve agli altri nella comunione, consiste nel prestar loro ascolto. L’amore per Dio comincia con l’ascolto della sua parola, e analogamente l’amore per il fratello comincia con l’imparare ad ascoltarlo. L’amore di Dio agisce in noi, non limitandosi a darci la sua Parola, ma prestandoci anche ascolto. Allo stesso modo l’opera di Dio si riproduce nel nostro imparare a prestare ascolto al nostro fratello. I cristiani, soprattutto quelli impegnati nella predicazione, molto spesso pensano di dover “offrire” qualcosa agli altri con cui si incontrano, e ritengono che questo sia il loro unico compito. Dimenticano che l’ascoltare potrebbe essere un servizio più importante del parlare. 
- Dietrich Bonhoeffer -
Vita comune, Queriniana, Brescia 2003



 



Molti cercano un orecchio disposto ad ascoltarli, e non lo trovano fra i cristiani, che parlano sempre, anche quando sarebbe il caso di ascoltare. Ma chi non sa più ascoltare il fratello, prima o poi non sarà più nemmeno capace di ascoltare Dio, e anche al cospetto di Dio non farà che parlare.Qui comincia la morte della vita spirituale, e alla fine non rimane che futile chiacchiericcio religioso, quella degnazione pretesca, che soffoca tutto il resto sotto un cumulo di parole devote. Chi non sa ascoltare a lungo e con pazienza, non sarà neppure capace di rivolgere veramente all’altro il proprio discorso, e alla fine non si accorgerà più nemmeno di lui. Chi pensa che il proprio tempo sia troppo prezioso perché sia speso nell’ascolto degli altri, non avrà mai tempo per Dio e per il fratello, ma lo riserverà solo a se stesso, per le proprie parole e i propri progetti ...C’è anche un modo di ascoltare distrattamente, nella convinzione di sapere già ciò che l’altro vuole dire. È un modo di ascoltare impaziente, disattento, che disprezza il fratello e aspetta solo il momento di prendere la parola per liberarsi di lui. questo non è certo il modo di adempiere al nostro incarico, e anche qui il nostro modo di riferirci al fratelli rispecchia il modo di riferirci a Dio
- Dietrich Bonhoeffer -Vita comune, Queriniana, Brescia 2003


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Oggi fa' ardere calde e chiare le candele che hai trasportato tu alla nostra oscurità;conducici, se si può, di nuovo insieme.E' ciò che noi sappiamo: arde di notte la luce tua.Quando su di noi discende il silenzio profondo oh, lascia che udiamo quel timbro pieno del mondo, che invisibile si estende intorno a noi di tutti i figli tuoi canto alto di lode. "Da forze buone, miracolosamente accolti, qualunque cosa accada, attendiamo confidenti.Dio è con noi alla sera e al mattino e, stanne certa, in ogni nuovo giorno." 
Pastore luterano.+ Dietrich Bonhoeffer.


 Dietrich Bonhoeffer così esprimeva le motivazioni del silenzio raccomandato a ogni cristiano che voglia crescere nella vita spirituale: 
«Facciamo silenzio prima di ascoltare la Parola, perché i nostri pensieri sono già rivolti verso la Parola. Facciamo silenzio dopo l'ascolto della Parola, perché questa ci parla ancora, vive e dimora in noi. Facciamo silenzio la mattina presto, perché Dio deve avere la prima Parola, e facciamo silenzio prima di coricarci perché l'ultima Parola appartiene a Dio. Facciamo silenzio solo per amore della Parola». E Ildegarda di Bingen diceva: «Dio ci dà volentieri appuntamento nella casa del silenzio».
Memoria e fedeltà
Memoria dell’agire di Dio nella storia e fedeltà alla terra nell’attesa della venuta del Signore: con questa duplice tensione, così cara a Dietrich Bonhoeffer – il teologo e pastore della Chiesa confessante tedesca impiccato cinquant’anni or sono su ordine di Hitler – sono qui raccolti alcuni testi inediti in italiano: una sorta di antologia ad uso quotidiano che proprio nella sua frammentarietà consente cammini impensabili a opere più organiche. Trovano così spazio testi estremamente preziosi nella loro varietà: riflessioni e approfondimenti dettati da circostanze storiche e personali particolari; pagine lasciate come in sospeso, provocatrici di domande cui solo il lettore può rispondere; brani che possono svelare, dietro un’apparente contraddizione, una lettura complementare; pensieri che sembrano scritti per chiarirne, se non per correggerne, altri. Tutto questo dà vita a pagine vicine a ogni uomo che si interroga, ricerca, ascolta, agisce
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi).

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