giovedì 28 novembre 2019

Spiritualità e politica

PERSONA E COMUNITA'.: Spiritualità e politica, Luciano Manicardi.

Post di Rossana Rolando.



... non è nella profondità che si annega,

è nella superficialità”. 

Luciano Manicardi, Spiritualità e politica,

(immagine di copertina: 

Nicolas de Staël, Antibes, la torre)
Leggendo il saggio “Spiritualità e politica” di Luciano Manicardi¹, priore della Comunità monastica di Bose, si rimane colpiti dalla grazia di un linguaggio fresco, avvolti in un discorso che si sviluppa armonico, tra rimandi filosofici e letterari accuratamente scelti, preziosi e necessari. Non è solo una soddisfazione estetica, di gusto culturale, è soprattutto una  questione etica: l’impressione è quella di entrare in una casa - un modo di intendere l’umano -  in cui sarebbe bello abitare.

Appunto, “sarebbe bello”: un condizionale che accompagna tutta la lettura e pone in bilico sul filo di un crinale.
Da una parte si può pensare che – quello descritto nelle brevi e appassionate 80 pagine – sia il volto impossibile della politica, un sogno irrealizzabile, un ideale troppo alto. Dall’altra parte si può avvertire il fascino di una visione di uomo e di comunità che dovrebbe poter orientare inediti percorsi e aprire nuovi orizzonti: “L’immaginazione pensa e dà forma, almeno mentale, a ciò che non c’è ancora. Il ‘non ancora’ è proprio dell’immaginazione”².

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