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lunedì 30 settembre 2013

Un leone in gabbia…L'INCREDIBILE MA VERA STORIA DI ALBERTO







Un leone in gabbia… Alberto Palentini

Il libro è stato scritto da Alberto, utilizzando il metodo della comunicazione facilitata¹, mediante una normale tastiera di computer e la pazienza di premere un tasto alla volta…


Primo giorno felice,
dopo una vita di dolore.
Ti guardo,
in quei tuoi occhi non resta più nulla del dolore che hai sopportato,
ma solo una nuova luce che illumina il tuo viso.
Ora puoi ricominciare a vivere,
puoi amare,
puoi sognare,
perché oggi è il tuo primo giorno felice,
e mai lo dimenticherai.

È per ciascuno di noi questa poesia,
per chi porta con sé la tristezza da molto tempo,
per chi la porta da sempre.

È per ciascuno di noi questa poesia,
perché prima o poi arriva per tutti,
il primo giorno in cui si è felici.

Alberto Palentini


UN LEONE IN GABBIA: L'INCREDIBILE MA VERA STORIA DI ALBERTO


«Non è quello che ci capita che può renderci felici. Ma è quello che facciamo a partire da ciò che ci capita che può renderci felici. Non è possedere o non possedere qualcosa a renderci felici, è ciò che facciamo di quello che abbiamo ricevuto». A sostenerlo è Pietro Lombardo, psicopedagogista del Centro studi Evolution di Verona, leggendo la vicenda di Alberto Palentini, un giovane di 23 anni che soffre della sindrome di Martin e Bell (altrimenti nota come “x fragile”), un disordine genetico che si manifesta con sguardi sfuggevoli, comportamenti autolesionisti e aggressivi e difficoltà comunicativa e relazionale.Alberto e il prof. Lombardo hanno raccontato a quattro mani la storia della rinascita del giovane in un libro, “Un leone in gabbia”, dove sono raccolte le lettere scambiate in due anni fra i due autori, e alcune “riflessioni” dello psico-pedagogista. continua >>>

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