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sabato 18 ottobre 2014

Letture Tolkieniane... consigli

J.R.R. Tolkien   J.R.R. TOLKIEN

Fonte:tolkieniano.blogspot.it

Letture Tolkieniane... alcuni consigli


Diversi lettori mi chiedono consigli su cosa leggere per meglio conoscere il Tolkien Autore e soprattutto il Tolkien Professore. Come spesso accade, consiglio testi che personalmente ritengo utili e appaganti e che rappresentino per me fonte d’informazioni utili e preziose. Quella che segue non è una classifica ma solo un’elencazione dei testi, in italiano e in inglese, che ritengo indispensabili e meritevoli di attenzione. Ogni testo qui presentato soddisfa appetiti letterari differenti: dalla semplice introduzione allo studio più approfondito. Qualcuno mi perdonerà se in elenco non figurano opere di approfondimento scritte da autori italiani. 
Purtroppo, e lo dico con rammarico, i testi o gli articoli su Tolkien e la sua opera pubblicati nel nostro paese negli ultimi anni del professore di Oxford, o della sua Terra di Mezzo, quasi sempre hanno solo il nome sulla copertina.
In conclusione, fermo restando il consiglio di leggere i testi di e su Tolkien nella lingua originale, mi sento di indicare alcuni autori che non deludono mai: Christina Scull, Wayne G. Hammond, John Garth, Tom Shippey, Arden R. Smith, Patrick Wynne e Verlyn Flieger.
TESTI FONDAMENTALI
La Realtà in trasparenza. LettereA cura di Humprey Carpenter e Cristopher TolkienBompiani (I libri di Tolkien), 2001, pp. 517Brossura con sovraccoperta
Francia, fronte della Somme, marzo 1916. Truppe britanniche sono acquartierate fra casematte e trincee fangose. A intervalli imprevedibili fischiano le granate, imperversano i proiettili. È un triste pomeriggio piovigginoso; un ventiquattrenne ufficiale dell'11° fucilieri del Lancashire ha letto vecchi appunti di lezioni militari, ed è già stufo dopo un'ora e mezza. Tralasciata quell'occupazione frivola, si dedica a qualcosa di serio: ritocca e perfeziona un linguaggio di sua invenzione, la lingua delle fate. Dell'evento, più importante dei proiettili d'artiglieria, dà notizia in una lettera alla fidanzata.Quell'ufficiale segnalatore è, naturalmente, John Ronald Reuel Tolkien, e della saggezza che lo spinge continuamente a lasciare da parte le faccende puerili e un po' goffe, la politica, gli affari, la vita mondana, per tornare a realtà autentiche e perenni, gli elfi, le fate, gli alfabeti fantastici, i poemi d'amore, queste pagine sono inesauribile testimonianza. Eccolo nel 1914, durante una visita molto noiosa al rettore dell'Exeter College di Oxford, fuggir via nella pioggia e correre a casa, ai suoi libri; rieccolo nel 1938, al tempo dei patti di Monaco, quando in Inghilterra d'altro non si parla se non di Hitler e del ben riuscito appeasement, preoccupatissimo per l'effigie mal riuscita di Mr. Baggins in un'illustrazione per Lo Hobbit. E qui rinasce il solito interrogativo. Si crede abitualmente che gli inventori di mondi paralleli siano tanto più distinti signori normalissimi e un po' grigi quanto più il mondo nato dalla loro fantasia è eccentrico. Tolkien no: leggiamo queste sue lettere (scritte tra il 1914 e il 1973), e ci accorgeremo che nella sua vita di professore gentile e sereno, di accademico coltissimo e puntuale, di gentleman refrigerante, di nonno delizioso, si nasconde un segreto. Leggiamo e vedremo, forse in trasparenza, che ogni pagina, ogni riga può essere decifrata in vista di quel segreto. Sbaglia però chi pensa a J.R.R. personaggio della Terra di Mezzo: quello è il porto della fantasia, e come ogni porto finisce per essere autonomo. «Io in realtà» scrive Tolkien ad Amy Ronald nel 1969 «non appartengo alla storia che ho inventato né voglio appartenervi». Il suo è un altro mondo, dunque, pur se non è il nostro. Ma quale? (Quirino Principe)
J.R.R. Tolkien la Biografiadi Humphrey CarpenterEdizione: Lindau, Torino, 2009 pagine 432 (Collana Le Comete)Brossura
Tolkien non apprezzava del tutto le biografie. O, meglio, non gli piaceva l’uso di questo genere letterario come strumento critico. «Una delle mie più radicate convinzioni», disse una volta, «è che investigare sulla vita di un autore sia un modo inutile e sbagliato di accostarsi alle sue opere». Ma era senza dubbio consapevole che visto l’enorme successo dei suoi romanzi qualcuno dopo la sua morte ne avrebbe pubblicata una su di lui. Negli ultimi anni della sua esistenza fece dunque qualche «preparativo», annotando con spiegazioni e commenti vecchie lettere e documenti, e scrivendo anche qualche pagina sulla sua infanzia.Questo libro nasce innanzitutto dalla lettura di quei testi, in gran parte inediti, cui Humphrey Carpenter ha avuto accesso grazie alla generosità dei quattro figli di Tolkien, oltre che dai ricordi delle tante persone che lo hanno conosciuto da vicino. È quindi lecito sperare che il risultato non sia lontano da ciò che lo scrittore aveva in mente. Carpenter ricostruisce con grande ricchezza di dettagli il contesto storico e culturale in cui Tolkien si formò e lavorò, rievoca l’ambiente familiare e la cerchia delle amicizie (su tutte, il gruppo degli Inklings, con C.S. Lewis), si sofferma sulla genesi dei suoi capolavori e sottolinea la valenza religiosa della sua opera.Il ritratto a tutto tondo che, pagina dopo pagina, prende forma è straordinariamente suggestivo e per molti versi sorprendente, specie se si pensa che nella storia della letteratura moderna pochissimi scrittori hanno creato un universo fantastico così complesso e ricco, e in grado di esercitare una così irresistibile attrazione su diverse generazioni di lettori. È come «se uno strano spirito avesse assunto le sembianze di un professore di una certa età», scrive Humphrey Carpenter.
Il medioevo e il fantasticodi J.R.R. TolkienA cura di Gianfranco De TurrisBompiani, Milano, 2013Brossura
John Ronald Reuel Tolkien, il professore che amava i draghi, filologo insigne ed estroso, subcreatore della Terra di Mezzo e dei suoi miti cosmogonici, conservatore, cattolico tradizionalista, antimoderno al punto tale da preferire i fulmini ai lampioni, i cavalli alle automobili, ha insegnato ormai a diverse generazioni ad amare il medioevo e il fantastico e a non considerarli entrambi come qualcosa di negativo, di cui vergognarsi o addirittura di 'pericoloso'. Tolkien, della Evasione del Prigioniero dal carcere della Modernità, ne ha fatto un atteggiamento positivo e costruttivo, indispensabile per uscire indenni mentre si superano tutti gli ostacoli che si frappongono alla libertà". Così dice Gianfranco de Turris nell'Introduzione ed è grazie a questo testo che finalmente è venuto il momento di conoscere e apprezzare il Tolkien medievista, linguista e filologo, grazie al quale si riesce a comprendere meglio il Tolkien narratore e subcreatore di quella Terra di Mezzo, di quel "Mondo Secondario" (per usare le sue stesse parole) che lo accompagnò per mezzo secolo.
Gli Inklings:Tolkien Lewis Williams and Co.di Humphrey CarpenterJaca Book (Vite del nostro tempo 3), Milano, 1985, pp. 320Brossura
Un recensore del «Sunday Telegraph» commentando questo libro all'epoca della sua pubblicazione in Inghilterra scriveva: «Dev'essere tecnicamente molto difficile scrivere la biografia di varie persone contemporaneamente, ed è ancora più difficile catturare l'atmosfera di un gruppo... Carpenter è riuscito ad ottenere ambedue le cose in modo ammirevole». Nello scenario oxfordiano degli anni della seconda guerra mondiale e dell'immediato dopoguerra il gruppo di C.S. Lewis e dei suoi amici era un'istituzione. Li si poteva vedere ogni martedì in un locale chiamato «Bird and Baby» discutere davanti a un bicchiere di birra e andare al giovedì da Lewis al Magdalen College per scambiarsi letture a voce alta dei libri che ciascuno stava scrivendo. In quel contesto Il Signore degli Anelli di Tolkien ebbe il suo primo pubblico, Lewis presentò agli amici il suo Le lettere di Berlicche e Charls Williams sottoponeva al gruppo i suoi «thriller metafisici». Si erano scherzosamente battezzati «Gli Inklings», un'espressione che evoca un'idea impalpabile, un sentore, e che rende bene il clima di improvvisazione cordiale e di reciproco stimolo che quell'amicizia era per ciascuno. Questo libro ci accompagna all'interno di un'esperienza rara e affascinante e ci fa conoscere delle grandi personalità di un mondo letterario penetrando nello stesso tempo il legame che le univa.
The J.R.R. Tolkien Companion and Guide: ChronologyA cura di Christina Scull e Wayne G. HammondHarperCollins Publishers, Londra, 1° ed. 2006, pp. 656Rilegato con sovraccoperta
La maggior parte di questo libro consiste in un resoconto cronologico della vita di Tolkien. Esso comprende un gran numero di citazioni di lettere scritte da Tolkien con estratti da alcuni dei suoi diari e documenti presenti in vari archivi e biblioteche, e da altre fonti inedite o di difficile reperimento. Sono incluse anche alcuni utili elenchi di scritti di Tolkien, disegni e poesie.
The J.R.R. Tolkien Companion and Guide: Reader's Guidedi Christina Scull and Wayne G. HammondHarperCollins, Londra 1° edizione 2006, pp.Rilegato con sovraccoperta e in cofanetto
Questo libro è una combinazione di “Chi è Chi”, “Cosa è cosa” e ”Dove” su tutto ciò che riguarda Tolkien. Il volume comprende un gran numero di citazioni di lettere scritte da Tolkien con estratti da alcuni dei suoi diari, documenti in vari archivi e biblioteche, e da altre fonti inedite o difficili da trovare.

TESTI CONSIGLIATI
J.R.R. Tolkien. La bibliografia italiana dal 1967 ad oggiOronzo CilliL’Arco e la Corte, Bari, 2013, pp. 160
Una guida per appassionati e collezionisti scritta da un appassionato collezionista. Una panoramica su tutte le edizioni italiane delle opere di J.R.R. Tolkien pubblicate in Italia dal 1967 ad oggi. Una raccolta di informazioni su editori, traduttori, curatori e illustratori che negli anni hanno legato il proprio nome a quello del professore di Oxford. Una guida per chi vuole avvicinarsi al mondo del collezionismo tolkieniano italiano o per chi semplicemente ama il mondo del creatore della Terra di Mezzo.
J.R.R. Tolkien: la via per la Terra di mezzoTom ShippeyMarietti, 2005, pp. 546
J.R.R. Tolkien: la via per la Terra di Mezzo è la più affascinante esplorazione della creatività di Tolkien e del ruolo fondamentale rivestito dallo studio delle lingue all'interno della subcreazione tolkieniana. Shippey mostra dettagliatamente come la vastissima conoscenza della materia di cui si Tolkien occupava come filologo lo abbia portato a scrivere Lo Hobbit e l'intero corpus del suo vasto Legendarium, un incanto senza tempo per milioni di lettori di ogni età. Il nucleo centrale del saggio si concentra tuttavia sul Signore degli Anelli, considerato come una mappa linguistica e culturale, un'intricata rete di rimandi testuali, che disvela al lettore moderno il più autentico significato del mito e della poesia.
La Compagnia, l'Anello il Potere - J.R.R. Tolkien creatore di mondiA cura di  Bologna T. - De Turris G. - Giuliano S. - Gulisano P. - Morganti A. - Nejrotti C. - Pezzi D. - Polia MIl Cerchio, Rimini, pp. 224
Un volume collettaneo che analizza l'opera di Tolkien sotto l'aspetto simbolico, filologico, letterario e come fenomeno sociale e politico, con una sezione dedicata ai continuatori (e imitatori) del Signore degli Anelli. Gli Autori, tra i primi e piu' qualificati studiosi italiani di Tolkien, sono garanzia di originalità e profondità di indagine.

Tolkien: il mito e la graziaPaolo GulisanoAncora, 2007, pp. 224
Si tratta di una rilettura dei temi cristiani nell'opera di J. R. R. Tolkien, autore universalmante noto. L'elemento religioso, fortemente radicato nelle storie di Tolkien e nel loro simbolismo, nasce dal desiderio di comunicare la Verità. Con una trattazione piuttosto agile, il volume presenta una visuale ampia sugli aspetti biografici di Tolkien e fornisce un aiuto alla comprensione del mondo simbolico da lui creato. Edizione ampliata rispetto alla prima.
J. R. R. Tolkien. Tradizione e modernità nel Signore degli AnelliStefano GiulianoBietti, 2013, pp. 346
Nell'attuale società occidentale, "liquida" e disincantata, hanno ancora senso i miti e le storie di eroi? Il grande successo di Tolkien sembra dimostrarlo. Le avventure di Elfi e Hobbit richiamano antichi modelli di comportamento, ripensati però per il presente, come risposte ai problemi dell'età contemporanea. I rapporti fra individuo e potere, i limiti del sapere scientifico e tecnologico, gli effetti dell'industrializzazione sulla natura: questi alcuni degli argomenti dello studio di Stefano Giuliano. Il percorso di Frodo, fragile Hobbit, diventa metafora della condizione dell'uomo di oggi, preda di spinte contrastanti che ne minano le certezze e le convinzioni. Un uomo, forse, inevitabilmente destinato alla sconfitta.
Tolkien e la grande guerra. La soglia della Terra di MezzoGarth JohnCurato da Lorenzo GammarelliMarietti, 2007, pp. 464

Questa biografia su J.R.R. Tolkien rivela l'orrore e l'eroismo che egli ha realmente vissuto come ufficiale nella Battaglia della Somme e descrive il suo rapporto col TCBS, il primo circolo di amici intimi di Tolkien, che in quegli anni lo spinsero a scrivere la sua mitologia. Con questo testo, sui primi anni della vita di Tolkien, John Garth vuole anche mostrare che l'esperienza della Prima Guerra Mondiale è una delle chiavi principali per capire il perenne fascino delle storie della Terra di Mezzo. Il volume, vista l'accuratezza documentale nella ricostruzione storica di quegli anni, risulterà di interesse anche a coloro che non hanno mai letto Il Signore degli Anelli.
Introduzione a TolkienA cura di Franco ManniSimonelli, 2002, pp. 496
Hanno contribuito a questo volume firmandone le varie parti: Fiorenzo Delle Rupi, Franco Manni, Paolo Barbiano di Belgiojoso, Agostino Maiello, Carlo Stagnaro, Tom Shippey, Filippo Rossi, Edoardo Vitto, Andrea Alberici, Walter Scolese, Riccardo Moretti, Ruth Lacon, Wayne Hammond, Enrico Imperatori, Michele Ballarini, Beppe Roncari, Elena Grecchi, Roberto Di Scala, Alex Lewis, Gianni Cavallari, Catherine Thorn, Denis Collins, Alberto Quagliaroli, Nancy Martsch, Jessica Yates, Lorenzo Daniele, Massimo Renaldini, Nicola Farinelli, Edoardo Sbaffi, Francesco Mazzotti, Gregorio Trebucchi. Disegni di Lorenzo G.Daniele Tolkien Society Member.


Una lettera di Cecil Lewis a J.R.R. Tolkien, 5 luglio 1926 sulla Schallanalyse di Sievers


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Una lettera di Cecil Lewis a J.R.R. Tolkien & Letture Tolkieniane...

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