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giovedì 10 luglio 2014

Citando Primo Levi "Abbi pazienza, mia donna affaticata"

Da ...leggoerifletto <<->>

Citando Primo Levi

"Abbi pazienza, mia donna affaticata"

Come due dolci bocche ansiose, prese
a un tratto da la febbre di baciarsi,
attendono l'union soave, accese
dal desiderio; come umani arsi

di sete, con le braccia al ciel protese
attendono con rabbia stanca, sparsi
per il deserto, con le membra offese
da un sole ardente, di che dissetarsi;

come ogni foglia attende il suo fiore
come ogni fiore attende il suo frutto
come ogni notte attende il suo sole;

così, così col cuore che mi duole
nell'attesa, dimentico di tutto,
così, così, t'attendo, dolce amore!

Sergio Corazzini 
(1886-1907)

Nikiforos Lytras (1832-1904) - L'attesa

Abbi pazienza, mia donna affaticata,
Abbi pazienza per le cose del mondo,
Per i tuoi compagni di viaggio, me compreso,
Dal momento che ti sono toccato in sorte.
Accetta, dopo tanti anni, pochi versi scorbutici
Per questo tuo compleanno rotondo.
Abbi pazienza, mia donna impaziente,
Tu macinata, macerata, scorticata,
Che tu stessa ti scortichi un poco ogni giorno
Perchè la carne nuda ti faccia più male.
Non è più tempo di vivere soli.
Accetta, per favore, questi 14 versi,
Sono il mio modo ispido di dirti cara,
E che non starei al mondo senza te.

- Primo Levi - 




"La vera tristezza non è quando, la sera, non sei atteso da nessuno in casa, ma quando tu non attendi più nulla dalla vita".

Dipinto: (Jack Vettriano)

Basta poco per rendere felice una donna: un complimento, un fiore…

Lei rientra a casa e tu, invece di salutarla senza alzare la testa, la guardi e le dici: 'Che bella che sei' o 'Ti sta bene questo vestito nuovo'.
Vi accontentate di poco, siamo noi maschi troppo pigri, di una pigrizia senza fine. 

(Christian De Sica)
                               ************



Il canto delle sirene
cantosirene.blogspot.it

Primo Levi poeta

Primo Levi, lo scrittore torinese universalmente noto per “Se questo è un uomo”, “La tregua”, “I sommersi e i salvati” e i racconti di “La chiave a stella” era anche un poeta – una sola raccolta, “Ad ora incerta”, edita nel 1984 con testi che vanno dal primissimo dopoguerra agli Anni ‘80. Nel suo dire calmo e discorsivo va a cogliere il cuore dell’emozione, come appare da questi versi che ho scelto come esempio del suo lato lirico. L’esperienza atroce del lager resta comunque sullo sfondo, un tatuaggio sull’anima, anche nelle poesie più distanti nel tempo da quell’evento.

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