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sabato 19 marzo 2016

Maschile & femminile Domande e risposte per la coppia di oggi

il blog di Costanza Miriano

Maschile & femminile

DI COSTANZA MIRIANO
Serendipity
Prefazione di Costanza Miriano al libro Maschile e Femminile di Marco Scarmagnani
Ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho, mi manca, ce l’ho. Leggendo le storie raccolte in questo prezioso libro sono giunta alla conclusione che praticamente quasi tutti i problemi di relazione qui accennati o ce li potremmo avere anche io e mio marito, o ce li abbiamo, magari appena accennati, o ce li abbiamo avuti, oppure ci è mancato poco, e solo la Grazia ci ha protetti. Perché la buona notizia è proprio questa: non esiste il matrimonio perfetto, e neanche chi come me e (posso azzardare, Marco?) l’autore magari danno consigli agli altri, è esente dal fare la stessa fatica di tutti, chi più chi meno. La buona notizia è che il matrimonio vale comunque sempre la pena. Il matrimonio, proprio quello, con quella esatta persona, è precisamente la strada che ci è stata data per attraversare questo mondo.
Ho letto con avidità una pagina dietro l’altra, senza riuscire a smettere anche quando dovevo correre via, e ho guardato con simpatia e tenerezza gli uomini e le donne protagonisti. Alla fine di ogni pagina c’era il desiderio di sapere come fosse andata a finire, l’urgenza di correre ad abbracciare persone alle prese con la fatica di ogni giorno, e la scoperta che la decisione di obbedire alla realtà, di rispondere alle circostanze ci viene rinnovata ogni giorno, con una domanda esigente che viene dal nostro quotidiano. Il sentimento che pervade ogni lettera è infatti un sottile, spesso inespresso, desiderio di essere altrove, di riportare indietro il tempo, di cambiare le cose finché la vita sembra darcene la possibilità. È la tentazione di ogni uomo, di ogni donna: quella del passato («ah, se avessi fatto altre scelte…») o quella del futuro («…tanto le cose non cambieranno mai»).
Maschil&Femminile Copertina


Le risposte invece hanno la prodigiosa, quasi stupefacente capacità di rovesciare sempre il punto di vista, di trasformare i problemi in opportunità, di trovare un angolo da cui ribaltare la situazione, un modo creativo e coraggioso di non arrendersi di fronte ai problemi – che ci sono, eccome se ci sono, è inutile negarlo – ma al contrario di agire all’attacco. Rilanciare. Scommettere di nuovo su quella moglie ingrigita, su quel marito pesante. Stupire la noia familiare con un atteggiamento nuovo, magari con qualche piccolo accorgimento pratico che all’inizio sembra poca cosa e poi alla fine rovescia il pronostico, cambia il senso di tutto.
È la speranza a profumare di sé ognuna delle risposte date a tanti casi a volte anche disperati, è la capacità di vedere il bene in ogni cosa il talento di Marco. E l’effetto collaterale è che chi legge, anche se non sta vivendo il problema in questione, sente crescere dentro di sé la voglia di investire, di “lavorare” sul matrimonio, intendendo con questo, come spiega benissimo l’autore, non, di certo, che sia solo una fatica, ma che il sentimento e le emozioni non possono essere il solo nostro indicatore per valutare quello che viviamo.
Rimane il rammarico di non sapere come andrà a finire ognuna di queste storie, ma magari questo è un problema mio, è la mia morbosa curiosità femminile: vorrei invitare a cena metà degli autori delle lettere, farmi dire come stanno, farmi spiegare se e perché hanno mollato oppure deciso di non arrendersi. So che non potrò farlo (rischio il divorzio se aumento ulteriormente il giro di amici) ma raccomando a chi ha vicino qualcuno che sta vivendo una battaglia nel suo matrimonio di farsi vicino alla famiglia, perché abbiamo bisogno di compagnia, tutti, abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica che è possibile e vale la pena. Nessuno di noi può farlo senza una vera compagnia. Quanto bene ci fa vedere che lo stesso problema lo hanno vissuto anche altri, e che quindi non siamo noi a essere sbagliati, è la vita che è esigente. Vedere che è normale avere bisogno di un traduttore per parlarsi tra maschi e femmine, quando ci si addormenta sul divano o ci si dimentica di dare all’altro il nostro meglio.
A volte anche noi che ci occupiamo in vari modi di famiglia, curandola, parlandone, scrivendone, non sappiamo comunicare bene… tutti presi come siamo dall’ansia di promuoverla ne diamo un’immagine falsa e irreale, parlando solo della bellezza, e dimenticando di raccontare cosa permette questa bellezza, quale cammino di conversione è chiesto a noi tutti perché il miracolo avvenga di nuovo, ogni giorno. Il merito di questo libro è proprio quello di indicare vie spesso concretissime, all’apparenza forse anche banali, ma incredibilmente efficaci – provare per credere – per riscoprire la bellezza che quel giorno, lontano uno o magari trenta anni, ci ha fatto dire sì, ci ha fatto pensare che ce la sentivamo di dire «per sempre», anche se il mondo intorno sembrava raccomandarci di tenere aperta un’uscita di sicurezza, una piccola scappatoia magari, qualcosa che non ci costringesse a buttare tutto ma proprio tutto nella scommessa. Eppure solo in quel momento, quando decidiamo di investire tutto, come la vedova che mette nelle offerte tutto quello che aveva, gli spicci che le servivano per sopravvivere, solo allora l’amore cambia marcia, e la vita torna a fiorire.
*****
Maschile & femminile
Domande e risposte per la coppia di oggi
INTRODUZIONE 
Per fare un matrimonio bisogna essere in due, per disfarlo basta uno. Questo assioma, appreso in contesti formativi avanzati, è stato sempre una spina nel fianco. Come tanti altri semplici detti popolari: nel matrimonio l’unione fa la forca; nozze, voce imperfetta del verbo nuocere; dicesi spossato chi è stanco: sposato è uno così stanco che non ha più nemmeno la forza di doppiare la esse; il più bel dono del matrimonio è la vedovanza; eccetera… E geniali teorizzazioni: se non si va d’accordo meglio separarsi per il bene dei figli; la mediazione aiuta a pervenire ad una buona separazione; il tradimento riaccende la passione… Si potrebbe continuare per giorni, senza mai annoiarsi.
Cupidi al contrario, non ci rendiamo conto di quanto velenose siano queste frecce, anche se son pronunciate al bar, o se le sentiamo dall’esperto di turno. Perché – diciamoci la verità – come sposi, come fidanzati, anche come single in attesa, abbiamo bisogno di nutrimento, non di veleno. Di annusare fiducia, non diffidenza. E allora come è possibile banalizzare a tal punto la relazione tra un uomo e una donna? Come è possibile che siamo passati dalla sacralità delle nozze alla loro totale dissacrazione? E non si parla solo nel senso religioso del termine. Anche un non credente può rendersi conto della dimensione ineffabilmente spirituale di ogni coppia. L’unione tra un uomo ed una donna rimane una vocazione per chi crede; un destino, un karma per chi non crede o chi appartiene ad altri sistemi di pensiero. Quanti matrimoni stiamo collaborando a corrodere con le nostre parole velenose dette scherzando, o dette sentenziando?
La spina nel fianco si è trasformata in stizza, poi in rabbia, e la rabbia si è trasformata in energia. E l’energia si è evoluta in creatività. Creatività per dire una parola buona,  creatività nel rilanciare ad oltranza, creatività nell’incoraggiare dove c’è scoraggiamento, per dare speranza dove c’è disperazione. «Cosa fa il consulente di coppia?» ho chiesto in una scuola elementare. «Il consulente consola – ha detto cristallino Nicola, di quarta – lo dice la parola: consulente – consola»
No, non è sentimentalismo. Chi scrive non si ritiene nemmeno troppo romantico. È l’essenza della mascolinità.
È quella parte di mascolinità che rabbrividisce di fronte al tradimento della parola data, che separa con la mannaia bene e male, aborrisce le sfumature (anche quelle di grigio). Il principio, la norma, l’ethos come assunzione di responsabilità, è tale in quanto ci sovrasta e ci precede. Non dipende da me né da te. È fissa ed immutabile. Ecco dove la mascolinità si fa paternità. Il pater, che delimita ciò che sta dentro e ciò che sta fuori da un sistema di valori. Il padre indica la strada ed il riferimento all’unico vero Padre, che ci indica un orizzonte. Per le coppie questo orizzonte è la ricerca quotidiana di una strada di senso, di significato, nella vita limitata che si trascorre insieme.
In queste pagine si trova una selezione dei quesiti posti alla Redazione del mensile Sempre da quando lo scrivente cura la rubrica Stato di famiglia. Quesiti che chiedevano una risposta stretta nel numero dei caratteri imposti dall’impaginazione. Ma per la mascolinità la sintesi in genere non è un problema, anzi. Per questi quesiti, a volte pratici e a volte esistenziali, il libro dà consigli a senso unico. È colpa del testosterone, che costringe chi lo produce a tenere dritta la via senza distrazioni, come un cavallo coi paraocchi, che corre veloce quanto più duro è il terreno su cui galoppa.
Sia questa un’immagine che si contrappone al soffice sentimento che aleggia intorno alla storia che Shakespeare ha ambientato nella mia bella Verona. Vengono turisti da tutto il mondo, per agganciare il lucchetto del loro amore alla casa di chi ha avuto una storia di 3 giorni, con 6 morti (“consumata” in un’unica notte… vabbè… contenti loro…).
Ecco, cari i miei turisti disinformati, ammirata Verona fate anche qualche chilometro in più e attaccate il vostro lucchetto al cancello di qualche casa della provincia dove un uomo ed una donna portano avanti la loro storia d’amore da anni, da decenni. Vi porterà bene affidarvi a questa danza del corpo, della mente, dello spirito, con la quale uomini e donne – insieme, da millenni – ricreano l’umanità. E che questo libro vi dia qualche spunto per vivere e diffondere l’amore come vocazione.
MARCO SCARMAGNANI

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Marco Scarmagnani, veronese, sposato, ha 3 figli e diverse esperienze di affidamento familiare. Divide la sua giornata tra il lavoro di giornalista, il suo studio di mediazione e consulenza familiare, e la sua attività di animatore e formatore di gruppi di coppie e genitori. Appassionato di come le differenze tra uomini e donne si esprimono in famiglia, lo divulga attraverso il divertente format cinematografico Io Tarzan, tu Jane, l’esperienza di cucina di coppia Sono cotto di te e altre modalità sempre aggiornate e coinvolgenti. Per l’Editore Sempre ha dato alle stampe Per sempre. Ingredienti per vincere la sfida di una vita insieme, giunto alla terza ristampa. Risponde ai lettori nelle rubriche mensili Stato di Famiglia e Maschil&Femminile, ed ha curato i libri Nel cuore della famiglia e Un matrimonio a tre di Don Oreste Benzi.

Per contattarlo e per presentazioni:
marco@studioscarmagnani.it – 320 2121099

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