Solo chi ha molto navigato e ha attraversato i mari in pace e in tempesta conosce la gioia che il mare infonde nell'animo dei naviganti.
Itaca per sempre - Luigi Malerba ♡ ♡ ♡ ♡ ♡
La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
Leonardo da Vinci
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La prima edizione fu pubblicata da George M. Hill (Chicago) nel 1900; l'opera è stata poi ripubblicata innumerevoli volte (talvolta semplicemente con il titolo The Wizard of Oz, Il mago di Oz) e tradotta in numerose lingue. I fatti si svolgono nel 1847 nel Kansas.
Il successo di quest'opera (che fu poi adattata anche per il cinema, nel celebre film del 1939Il mago di Oz, di Victor Fleming con Judy Garland) diede inizio alla serie dei Libri di Oz, una serie di diverse decine di romanzi per ragazzi ambientati nel Mondo di Oz inventato da Baum (solo alcuni dei quali furono scritti dallo stesso Baum).
Il testo del romanzo originale è di dominio pubblico.
(The Wizard of Oz) è un film del 1939 diretto da Victor Fleming.
Il film è ispirato a Il meraviglioso mago di Oz, il primo dei quattordici libri di Oz dello scrittore statunitenseL. Frank Baum. Regista della trasposizione cinematografica è Victor Fleming, noto anche per Via col vento, uscito nello stesso anno, mentre la protagonista (Dorothy Gale) è Judy Garland, una delle attrici di maggior successo dell'epoca. Il film ha ricevuto molti riconoscimenti ed è considerato un classico della storia del cinema. La nota canzone Over the Rainbow (musica di Harold Arlen, parole di E.Y. Harburg e interpretata dalla protagonistaJudy Garland) è stata successivamente reinterpretata da molti artisti e usata in diversi ambiti. Il mago di Oz è soggetto ad un frequente accostamento con il film Via col vento[1], entrambi distribuiti dalla Metro Goldwyn Mayer, per via di diversi fattori che le due opere condividono: l'anno di realizzazione, il gigantismo e la complessità della produzione, i frequenti cambiamenti nel cast e nello staff, l'uso del Technicolor e il grande successo di pubblico. In particolare il primo regista de Il mago di Oz, George Cukor, fu allontanato dal set dopo un breve periodo (e sostituito da Victor Fleming) per essere assoldato come regista di Via col vento, dove venne poi nuovamente sostituito dallo stesso Fleming, accreditato come regista di entrambi i film. Nel marzo 2011 debutta al London Palladium di Londra il musicalThe Wizard of Oz che riutilizza le canzoni di questo film più alcune composte appositamente da Andrew Lloyd Webber.
Me l’hanno chiesto in tantissimi, da prima ancora che uscisse il libro: «Ma la Hargot viene in Italia?». Chiaramente a me per primo sarebbe piaciuto molto invitare Thérèse nel mio Paese, dopo avervi introdotto (con un certo successo, a quel che vedo) il suo libro. La cosa però sembrava destinata a non farsi: non si trovavano le leve, soprattutto non si trovavano le tasche. Invece si farà.Mentre quindi ho il piacere e l’onore di annunciare che l’autrice di Una gioventù sessualmente liberata (o quasi) sarà in Italia dall’8 all’11 marzo (la data di avvio non è scelta a caso, ovviamente), mi preme ringraziare anzitutto lo spirito d’iniziativa e la caparbietà di Maria Dolores Agostini, fondatrice della neonata associazione Monte di Venere, che si dedica alla diffusione dei metodi naturali di regolazione della fertilità (il sito internet sta per essere attivato). Come chi ha letto il libro sa, si tratta dello stesso punto di partenza della Hargot (il cui primo libro, ancora non tradotto, è proprio sulla genesi storica e sul significato antropologico dei metodi naturali): col suo stile proprio, anche Monte di Venere si propone di “svecchiare” l’àmbito dei metodi naturali da quella patina muffosa che ne fa una narrazione mitologica a metà tra la sagrestia e l’esotismo newage.Ma ve lo spiega meglio lei, queste sono (in anteprima) le parole con cui presenterà il sito:I want to break free!Chi l’ha detto che I metodi naturali sono l’alternativa silenziata? Guardate, da ora in avanti grideranno agran voce, fin tanto che ne sentirete talmente parlare da avere i capogiri!Sì, perché, noi donne moderne, anzi ultra-moderne, non ci stiamo più: perché pagare il fio alla pillola che cipromette una libertà che non mantiene? Perché accettare distanze e complicanze generate dai metodibarriera? Perché credere alle promesse da quaglie?
È ora di riscrivere la storia, un nuovo femminismo è sorto e chiede rispetto, quello delle donne chesottoscrivono compromessi solo con la verità: la sessualità è oro e come tale va trattata, è tempo dicrogiolarsi al calore del fuoco ardente dei metodi naturali.
Così si potrà evitare la gravidanza con stile e cercare di ottenerla, invece, con il massimo delle probabilità. Sì, perché, noi donne moderne, siamo anche gravidanza e allattamento, e questi non sono meri momenti organici, bensì passaggi carichi di affettività, perché è parimenti importante riempire il cuore, oltre allo stomaco.
Per cambiare il mondo servono donne felici, uomini soddisfatti, bambini appagati e questo può avvenire solo considerando l’essere umano nella sua interezza, facendo prevalere la cultura accogliente che teorizzala dimensione affettiva dell’esistere e l’importanza nevralgica della relazione.Ecco, per questo nasce il Monte di Venere, per uno sguardo diverso, dalla vetta.Maria Dolores Agostini(Fondatrice, Presidente)Venendo al tour, ho pure il piacere di annunciare che il primo incontro sarà in un contesto dall’alto profilo istituzionale: alle 11:00 dell’8 marzo saremo infatti nell’aula magna dell’Università di Roma 2 “Tor Vergata”. Saranno presenti membri del corpo accademico (un ringraziamento particolare va alla professoressa Elvira Lozupone), molti studenti, amici della stampa e, naturalmente, tutti quanti volessero intervenire. A interloquire con Thérèse Hargot, insieme coi docenti, ci sarà anche Costanza Miriano. Mi ricordo che il suo primo commento, quando le mostrai un video della Hargot, fu: «Finalmente una vera gnocca che parla di metodi naturali» (due secondi dopo mi riprendeva perché non avevo risposto “nel modo giusto”…). Sarà elettrizzante assistere al confronto tra queste due bionde nazionali, che si trovano d’accordo su tutto (o quasi) ma di cui una ha fatto il passo della fede e l’altra no. La “petite différence” è piena di uno scorcio incantevole sul mondo come creato, che ritorna a Dio in ogni gesto umano (e quindi particolarmente nell’intimità coniugale). Certo nessuno vorrà “battezzare la Hargot”, ma da un lato chi crede potrà meravigliarsi delle vie per cui la retta ragione arriva a leggere il mondo come la fede suggerisce; dall’altro chi non crede potrà scoprire che i metodi naturali non sono “roba da beghine” (né sono affiliati a pratiche paraliturgiche!). Costanza sarà pure presente alla presentazione in libreria, alle 18 dello stesso giorno (con ogni probabilità la sede sarà la Feltrinelli di Largo Argentina). La festa della donna la concluderemo, però, nel posto più naturale per Thérèse, ossia in una scuola superiore con dei ragazzi: i padri salesiani di Villa Sora hanno dato un entusiastico sostegno all’iniziativa, e così Thérèse sarà ospitata nella splendida cornice cinquecentesca di Villa Sora, dove alle 21 incontrerà la scolaresca con le loro famiglie.Il giorno dopo (se l’autrice sarà sopravvissuta all’impatto di tre incontri in dieci ore), sarà la volta della Toscana, dove incontreremo gli amici di Arezzo: alle loro associazioni e alle loro istituzioni va pure un ringraziamento tutto speciale, perché se è vero che è stata la caparbietà di Maria Dolores Agostini a compulsare le associazioni di mezza Italia, non lo è meno che la prima tasca ad aprirsi è stata quella degli aretini. E da lì si è acceso il motore di questo tour, tanto più straordinario quanto più “popolare”.Come vedete dalla locandina del tour, ancora provvisoria, le date mancano di dettagli ulteriori: questo è perché le giornate del 10 e dell’11 – che sono calendarizzate per Bologna e Milano – sono tuttora in via di definizione (questione di dettagli). La locandina sarà quindi aggiornata a breve, e mi dicono che Monte di Venere allestirà in giornata su Facebook una pagina-evento su cui le informazioni saranno richieste e date in tempo reale.Per segnalare eventuali partecipazioni, richieste, offerte di aiuto morale e materiale per l’allestimento (Dolores ha contattato mezza Italia, sì, ma suppongo che un’altra metà debba ancora sapere della cosa…), si può scrivere qui sotto e/o fare riferimento a Monte di Venere.>>> giovannimarcotullio.com
Incisa per la prima volta daLittle Willie Johnnello stesso anno, diventa di grande successo grazie alla sensuale cover diPeggy Leedel1958per la Capitol che raggiunge la quinta posizione nel Regno Unito e l'ottava negli Stati Uniti ed in Olanda vincendo ilGrammy Hall of Fame Award1998.
Moltissimi artisti hanno realizzato una cover della canzone: tra essi vi sonoMadonna,Elvis Presley(nell'albumElvis Is Back!),Ray CharlesconNatalie Cole,The McCoys(nell'albumHang On Sloopy),Bob Dylan,Brian Eno(nell'albumDali's Car),Ella Fitzgerald,James Cotton,Sarah Vaughan,Eva Cassidy,Tom Jones,Michael Bublé,James Brown,Christina Aguilera,Amanda Lear,Beyoncé,The Cramps(in una versionepsychobilly),The Pussycat Dolls,Bette Midler,Halie Loren,George Aaronin una versionetrancee nel novembre 2013 una ritmatissima versionemamboe, inItalia,MinaeBruno Lauzi. C'è quindi una versione remix di Adam Freeland sulla versione dellaVaughan.
Never know how much I love you
Never know how much I care
When you put your arms around me
I get a fever that's so hard to bear
You give me fever when you kiss me
Fever when you hold me tight
Fever in the mornin'
A fever all through the night
Sun lights up the day time
Moon lights up the night
I light up when you call my name
And you know I'm gonna treat you right
You give me fever when you kiss me
Fever when you hold me tight
Fever in the mornin'
A fever all through the night
Everybody's got the fever
That is somethin' you all know
Fever isn't such a new thing
Fever started long time ago
Romeo loved Juliet
Juliet she felt the same
When he put his arms around her
He said, "Julie baby you're my flame"
Thou giveth fever, when we kisseth
Fever with thy flaming youth
Fever I'm on fire
Fever yea I burn forsooth
Captain Smith and Pocahontas
Had a very mad affair
When her daddy tried to kill him
She said "daddy oh don't you dare"
"He givess me fever with his kisses"
"Fever when he holds me tight"
"Fever, I'm his misses"
"Daddy won't you treat him right?"
Now you've listened to my story
Here's the point that I have made
Chicks were born to give you fever
Be it Fahrenheit or centigrade
They give you fever when you kiss them
Fever if you live and learn
Fever till you sizzle
What a lovely way to burn
What a lovely way to burn
What a lovely way to burn
What a lovely way to burn
Never know how much I love you, Never know how much I care. When you put your arms around me, I get a fever that's so hard to bear.
You give me fever, When you kiss me, Fever when you hold me tight. Fever! In the morning, Fever all through the night.
Sun lights up the daytime And moon lights up the night.. I light up when you call my name And you know I'm gonna treat you right
You give me fever When you kiss me, Fever when you hold me tight. Fever! In the morning, And fever all through the night
Everybody's got the fever That is something you all know Fever isn't such a new thing Fever started long ago
Romeo loved Juliette Juliette she felt the same When he put his arms around her he said, "Julie, Baby , you're my flame
"Thou giveth fever "When we kisseth "Fever with thy flaming youth "Fever! I'm afire, "Fever, yeah, I burn, forsooth."
Cap'in Smith and Pocahontas had a very mad affair When her daddy tried to kill him She said, "Daddy, oh, don't you dare!
"He gives me fever "With his kisses "Fever when he holds me tight "Fever! I'm his missus, So "Daddy, Won't you treat him right?"
Now you've listened to my story, Here's the point that I have made: Chicks were born to give you fever, Be it Fahrenheit or Centigrade
They give you fever When you kiss them Fever if you live and learn Fever! 'till you sizzle what a lovely way to burn what a lovely way to burn what a lovely way to burn what a lovely way to burn
Never know how much I love you, never know how much I care
When you put your arms around me, I get a fever that's so hard to bear
You give me fever - when you kiss me, fever when you hold me tight
Fever - in the the morning, fever all through the night.
Sun lights up the daytime, moon lights up the night
I light up when you call my name, and you know I'm gonna treat you right
You give me fever - when you kiss me, fever when you hold me tight
Fever - in the the morning, fever all through the night.
Everybody's got the fever, that is something you all know
Fever isn't such a new thing, fever started long ago.
Romeo loved Juliet, Juliet she felt the same
When he put his arms around her, he said "Julie baby you're my flame"
Oh
You give me fever
Fever in the morning
Fever when it's late at night
You give me fever
Fever when you kiss me
Fever when you hold me tight
You give me fever
Fever in the evening
Fever all through the night
You give me fever, yeah
Fever when you're with me
Fever when you love me right
He's so sweet
He's so good to me
He's so intelligent
He's so confident
My baby's so very sexy
(Uh huh)
My baby put the fever on me, uh
(Uh huh)
My baby knows just what to do
(Uh huh)
You got me boilin' past a hundred and two
(Uh huh)
You give me fever, oh
Oh, uh
Never know how much I love you
Never know how much I care
When you put your arms around me
I catch a fever that's so hard to bear
Leggete queste righe come fossero un saggio scritto ieri, e avrete una valida analisi dei fatti di attualità degli ultimi giorni. Ma, com'è ovvio, le righe che seguono sono state scritte da Oriana Fallaci non in queste ore, ma all'indomani dell'11 settembre del 2001, dopo l'attacco alle Torri Gemelle. Parole scritte con rabbia e con l'intensità di cui lei era capace, ma anche con coraggio. Un coraggio che dette fastidio a chi preferiva non intendere le sue ragioni. Abbiamo deciso di ripubblicare un estratto dei suoi scritti sul rapporto tra l'Islam e l'Occidente, che si possono leggere in versione integrale nei libri editi da Rizzoli: