Post di Rossana Rolando
Dodici immagini di un viaggio nel vecchio anno che ben rappresentano diramazioni non scelte del proprio esistere, possibilità non attraversate, mondi non esplorati: la strada che non hai intrapreso, la lettera che non hai scritto, l'uomo che non hai salvato, il posto che non hai occupato, la persona che non hai seguito, la parola che non hai sentito, la porta che hai lasciato chiusa, il vestito che non hai indossato, la domanda che non hai posto, la camera d'albergo che non hai avuto, il libro che non hai letto, l’occasione che hai perduto…
E’ la situazione descritta in un racconto di Walter Benjamin, dal titolo Il secondo Io. Una storia di Capodanno su cui riflettere².
Immagini delle illustrazioni dell'artista coreano Jungho Lee (qui il sito), con gentile autorizzazione.
Jungho Lee, La stanza del Pensiero, 2015 |
La strada che volevi prendere
La lettera che volevi scrivere
L’uomo che volevi salvare
Il posto che volevi occupare
La donna che volevi seguire
La parola che volevi sentire
La porta che volevi aprire
L’abito che volevi indossare
La domanda che volevi porre
La camera d’albergo che volevi avere
Il libro che volevi leggere
L’occasione che volevi cogliere¹
Jungho Lee, Conoscenza di sé |
Per dodici volte avresti voluto, ma un impedimento è intervenuto e ha reso impossibile il compimento di quella volontà. Il viaggio nel passato può avere il sapore di un imperfetto mai realizzato: quello che "volevi" fare e non hai fatto.
E’ la situazione descritta in un racconto di Walter Benjamin, dal titolo Il secondo Io. Una storia di Capodanno su cui riflettere².
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