Ieri mattina, 26 giugno, Benedetto XVI° ha visitato i terremotati dell’Emilia. Nel saluto che gli ha fatto, il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, ha citato Giovannino Guareschi, definito dal porporato “il più emiliano degli scrittori”, e il suo indimenticabile don Camillo. Don Camillo e la vera ricchezza |
In un episodio ambientato durante la tragica alluvione del Polesine nel novembre 1951, Guareschi fa dire a don Camillo: «Le acque escono tumultuose dal letto del loro fiume e tutto travolgono e se un giorno ritorneranno placide nel loro alveo e il sole ritornerà a splendere e anche se avrete perso ogni cosa sarete ancora ricchi se non avrete perso la fede».
Benedetto XVI ha applaudito di cuore la citazione del cardinale. E’ stato lui stesso a rivelare, nel libro-intervista con Peter Seewald (“Luce del mondo”) che di tanto in tanto guarda i vecchi film in bianco e nero tratti dai libri di Guareschi.
«Ci aiuti, Santo Padre – ha detto Caffarra – con la sua presenza e con le sue parole a vivere questo momento così triste e faticoso nella luce della fede e della speranza che non delude». L’arcivescovo di Bologna ha anche ricordato che «Alcuni giorni or sono, un bambino, a nome di tanti altri bambini, mi ha detto: “Ci sono tante crepe nelle nostre case, ma nessuna nei nostri cuori”».
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