Com’è difficile essere padri - Franco Nembrini
1)"La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata,
si burla dell'autorità e non ha alcun rispetto degli anziani.
I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano
quando un vecchio entra in una stanza,
rispondono male ai genitori, in una parola; sono cattivi."
si burla dell'autorità e non ha alcun rispetto degli anziani.
I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano
quando un vecchio entra in una stanza,
rispondono male ai genitori, in una parola; sono cattivi."
2)"Non c'è più alcuna speranza
per l'avvenire del nostro paese
se la gioventù di oggi prenderà il potere domani,
poiché questa gioventù è insopportabile,
senza ritegno, terribile."
3)"Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico,
i ragazzi non ascoltano più i loro genitori:
la fine del mondo non può essere lontana."
4)"Questa gioventù è marcia nel profondo del cuore.
I giovani sono maligni e pigri,
non saranno mai come la gioventù di una volta;
quelli di oggi non saranno capaci
di mantenere la nostra cultura."
La prima è di Socrate (470 a.C.),
la seconda è di Esiodo (720 a.C.),
la terza è di un sacerdote dell’antico Egitto (2000 a.C.)
e l’ultima è un’incisione su un vaso di argilla
dell’antica Babilonia (3000 a.C.).
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È solo per dire: piantiamola di farci del male;
l’educazione è in questa situazione da mò!!!
- Franco Nembrini -
in “Com’è difficile essere padri”
Centro culturale di Milano
Franco Nembrini
"...e che ti vedano lieto e forte davanti alla realtà è l’unico modo che hai di educarli."
"Il problema coi figli o con gli alunni non può essere farli diventare cristiani, farli pregare, farli andare in Chiesa. Se ti poni così sentiranno questo come una pretesa da cui difendersi e da cui prendere le distanze.
Tutto il segreto dell’educazione mi pare che sia questo: i tuoi figli ti guardano: quando giocano non giocano mai soltanto, qualsiasi cosa facciano in realtà con la coda dell’occhio ti guardano sempre, e che ti vedano lieto e forte davanti alla realtà è l’unico modo che hai di educarli.
Lieto e forte non perché sei perfetto (tanto non lo crederanno mai, e come è patetico e triste il genitore che cerca di nascondere ai figli il proprio male) ma perché sei tu il primo a chiedere e ad ottenere ogni giorno di essere perdonato.
Così tra l’altro con loro sei libero, anche di sbagliare, libero dall’angoscia di dover far vedere una coerenza impossibile, perché il tuo compito di padre è semplicemente quello di guardare un ideale grande, sempre, e loro ti tentano, loro tendono l’elastico, ti mettono alla prova sempre: sono tutti figliol prodighi."
Tutto il segreto dell’educazione mi pare che sia questo: i tuoi figli ti guardano: quando giocano non giocano mai soltanto, qualsiasi cosa facciano in realtà con la coda dell’occhio ti guardano sempre, e che ti vedano lieto e forte davanti alla realtà è l’unico modo che hai di educarli.
Lieto e forte non perché sei perfetto (tanto non lo crederanno mai, e come è patetico e triste il genitore che cerca di nascondere ai figli il proprio male) ma perché sei tu il primo a chiedere e ad ottenere ogni giorno di essere perdonato.
Così tra l’altro con loro sei libero, anche di sbagliare, libero dall’angoscia di dover far vedere una coerenza impossibile, perché il tuo compito di padre è semplicemente quello di guardare un ideale grande, sempre, e loro ti tentano, loro tendono l’elastico, ti mettono alla prova sempre: sono tutti figliol prodighi."
- Franco Nembrini -
da: "Di padre in figlio. Conversazioni sul rischio di educare"
A un concorso di 10 posti di impiegato si presentano a volte in 200.000. Quanto studio! Quanto impegno e fatica! Per il corso matrimoniale, niente o quasi: ci si sposa senza aver letto, neppure per mezz’ora, un libro sull’educazione o aver discusso su di essa. Per costruire un ponte si richiedono titoli e onestà professionale. E per impiantare un uomo? E’ incredibile la leggerezza con cui vengono affrontate la maternità e la paternità ai nostri giorni! Si è fatto tanto per il controllo delle nascite, e per il controllo dei genitori?
- Pino Pellegrino -
"Ma pensiamo che le prime vittime, le vittime più importanti, le vittime che soffrono di più in una separazione sono i figli. Se sperimenti fin da piccolo che il matrimonio è un legame “a tempo determinato”, inconsciamente per te sarà così. In effetti, molti giovani sono portati a rinunciare al progetto stesso di un legame irrevocabile e di una famiglia duratura. Credo che dobbiamo riflettere con grande serietà sul perché tanti giovani “non se la sentono” di sposarsi. C’è questa cultura del provvisorio … tutto è provvisorio, sembra che non c’è qualcosa di definitivo”.
Papa Francesco, Udienza Generale, mercoledì 29 aprile 2015