NON BASTA ESSERE NATI NEL GENERE UMANO PER ESSERE CAPACI DI UMANITÀ. UMANI NON SI NASCE MA SI DIVENTA.
StandardSINFONIE DI UMANITA’Torna in libreria Fratel MichaelDavide, con un’originale proposta di cammino spirituale costruito a mo’ di parabola musicale.Fratel MichaelDavide è una delle voci più interessanti della spiritualità contemporanea. Monaco dal 1983, è benedettino della Koinonia de la Visitation a Rhêmes-Notre-Dame, in Valle d’Aosta. Dopo i primi anni di formazione monastica, ha conseguito il dottorato in Teologia Spirituale presso l’Università Gregoriana di Roma. Coniugando la sua esperienza monastica con l’ascolto delle tematiche che turbano e appassionano il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo, collabora con alcune riviste, tiene conferenze e accompagna ritiri (cfr. http://www.lavisitation.it).Autore di diversi testi, con Paoline ha pubblicato: Etty Hillesum. Umanità radicata in Dio (2013); Saliamo a Gerusalemme. Itinerario quaresimale quotidiano(2014); Andiamo a Betlemme! Itinerario quotidiano per l’Avvento (2014); Venite e guarite. I « dieci gesti » di Gesù per una nuova umanità (2015).Torna ora in libreria con il libro Sinfonie di umanità, un intenso cammino spirituale costruito come fosse una parabola musicale. La sfida è chiara: lavorare su stessi per aprirsi al grido di umanità che si innalza da tanti fratelli e sorelle e dallo stesso Spirito e per divenire capaci di scelte quotidiane che siano pienamente umane. Scrive fratel MichaelDavide nel preludio al libro: “Il processo di umanizzazione, che ciascuno di noi è chiamato a onorare con lo stile proprio di una vita riconoscibile come affidabile, si gioca a due livelli: quello dell’intimità della propria coscienza e quello della relazione con gli altri, dove più esigente è l’esercizio della libertà. Per questo dobbiamo pure dare la parola al credente che cerca in noi le vie e i modi di una fedeltà creativa”.L’autore focalizza cinque ambiti specifici (i cinque righi del pentagramma: la coscienza, l’ascolto, la libertà, la gentilezza, il discernimento), perché questi saranno poi il fondamento sul potranno essere scritte-vissute, in modo personale e situato, le note di umanità, quegli atteggiamenti cioè da vivere (la fede, la speranza, la carità, la prudenza, la giustizia, la mite fortezza, la temperanza), con coraggio e umiltà. Perché, come suggerisce fratel MichaelDavide: “Non basta essere nati nel genere umano per essere capaci di umanità. Umani si diventa, ma non lo saremo mai troppo”.
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