La contemplazione – padre Thomas Merton
La contemplazione non deve
essere confusa con l’astrazione.
Una vita contemplativa non va
vissuta con un ritiro permanente dentro la propria mente.
L’esistenza ridotta e limitata di un piccolo gruppo isolato e
specializzato non basta per la «contemplazione».
Il vero
contemplativo non è meno interessato degli altri alla vita normale, non è meno
preoccupato per quello che capita nel mondo, ma più interessato, più
preoccupato.
Il fatto di essere un contemplativo lo rende capace di
un interesse maggiore e di una preoccupazione più profonda. Essendo distaccato,
e avendo ricevuto il dono di un cuore puro, egli non si limita a prospettive
ristrette e provinciali. Non è coinvolto facilmente nella confusione
superficiale che la maggior parte degli uomini prende per realtà. E per questa
ragione può vedere più chiaramente ed entrare più direttamente nella pura
attualità della vita umana. La cosa che lo distingue dagli altri uomini, e che
gli dà il chiaro vantaggio su di essi, è il fatto di possedere una comprensione
molto più spirituale di ciò che è «reale» e di ciò che è «effettivo».
– Padre Merton Thomas –
da: “L’esperienza interiore.
Note sulla contemplazione” Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2005, p.
212
L’uomo
si serve della sua intelligenza nella maniera più completa e totale solo quando
tutte le sue capacità conoscitive convergono in un intelletto illuminato, aperto
e guidato dallo Spirito Santo.
L’uomo contemplativo è colui che
guarda attraverso la sua intelligenza con l’occhio luminoso dello Spirito Santo.
– Marko Ivan Rupnik –
da: “Il discernimento, Lipa
2007,p. 25
Il
contemplativo non è semplicemente un uomo a cui piace starsene seduto a pensare,
o tanto meno uno che se ne sta seduto con lo sguardo assente.
La
contemplazione è qualcosa di più della pensosità o della tendenza alla
riflessione. Indubbiamente un’indole pensosa e riflessiva non è certo da
disprezzarsi in questa nostra era di vacuità e di automatismo, e può
effettivamente condurre l’uomo alla contemplazione. […].
Il
contemplativo non è isolato in se stesso, ma è liberato dal suo io esteriore ed
egotistico attraverso l’umiltà e la purità di cuore – quindi non esiste più in
lui un serio ostacolo all’amore semplice ed umile per gli altri
uomini.
– Padre Merton Thomas –
da: “Semi di
contemplazione”, B. Tasso – E. Lante Rospigliosi (Edd), Ed. Garzanti, 1991, pp.
17; 57
Ti ringrazio per il tuo amore
incondizionato, perché non mi hai dimenticato e abbandonato.
Ti ringrazio
perché vegli su ogni attimo della mia vita; i momenti di gioia e di difficoltà,
attraverso i quali mi conduci alla maturità e alla fede profonda.
Ti
ringrazio per l’aiuto che mi dai, aiuto che conduce al bene, quando in te
depongo la mia fiducia.
Ti ringrazio perché mi proteggi da ogni forza
oscura e perché posso sentire la tua vicinanza e l’amore, l’aiuto e la
salvezza.
Grazie per coloro che mi hai assegnato per sostenermi e
assistermi attraverso le vie della vita.
Grazie per la tua bontà e la
misericordia che mi accompagna ovunque mi trovi.
Grazie perché mi
permetti di abbandonare i brutti pensieri e mi induci a pensare a quel che mi
cura e incoraggia.
Grazie per tutti i tuoi doni, in particolare per il
dono d’amore che allontana da me ogni paura.
Ti adoro, Gesù, ti onoro e
ti rendo grazie, per la misericordia che hai di me in questo momento e perché io
possa stare con te e rivolgerti questa preghiera.
Amen.
Buona giornata a tutti.
www.leggoerifletto.it
Pensieri nella solitudine
« Io, Signore Iddio, non ho nessuna idea di dove sto andando.
|
(Thomas Merton, Preghiere) |
L'esperienza interiore. Note sulla contemplazione
"Come mi sbagliavo nel considerare la contemplazione solo parte della vita!... Per un contemplativo tutta la sua vita è contemplazione" (Thomas Merton). L'esperienza interiore è la prima edizione completa e autorizzata dell'ultimo lavoro di Thomas Merton. Si tratta di un manoscritto che egli aveva sempre avuto l'intenzione di rivedere, ma che non riprese mai in mano fino al 1968 quando integrò nel testo brevi ma importanti correzioni e aggiunte. Attingendo alla sua esperienza cristiana,ma anche agli scritti e tradizioni orientali che influenzarono in modo così significativo i suoi scritti nell'ultimo decennio della sua vita, Merton presenta la contemplazione in tutta la sua ampiezza; e mette in luce come la contemplazione non sia semplicemente una parte della vita, ma la vita nella sua interezza. Questo, che è l'ultimo suo grande lavoro a essere pubblicato, ci presenta un Merton degno di essere annoverato fra i grandi maestri di spirito e carico di umanità. Curata con scrupolo dallo studioso di Merton, William H. Shannon, L'esperienza interiore collega i primi lavori di Merton sulla contemplazione, strettamente cattolici, con i suoi ultimi lavori di più ampio respiro. Questo libro testimonia il suo crescente interesse nei confronti delle tradizioni di meditazione e di spiritualità orientali, specialmente buddiste, che avrebbero influenzato in maniera significativa il suo pensiero e i suoi scritti nell'ultimo decennio della sua vita.
Nuovi semi di contemplazione
"La contemplazione è l'espressione più alta della vita intellettuale e spirituale dell'uomo. E quella vita stessa, pienamente cosciente, pienamente attiva, pienamente consapevole di essere vita. È prodigio spirituale. E timore riverente, spontaneo, di fronte al carattere sacro della vita, dell'essere. E gratitudine per il dono della vita, della consapevolezza, dell'essere. E chiaro intendimento che la vita e l'essere, in noi, derivano da una fonte invisibile, trascendente e infinitamente ricca. La contemplazione è soprattutto consapevolezza della realtà di questa fonte. Essa conosce questa fonte in modo oscuro, inesplicabile, ma con una certezza che trascende sia la ragione sia la semplice fede. La contemplazione infatti è un genere di visione spirituale alla quale aspirano, per la loro stessa natura, la ragione e la fede, poiché senza di essa sono destinate a restare sempre incomplete." (T. Merton)
>>> Breve profilo biografico di Thomas Merton
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