La biblioteca digitale della letteratura italiana>>>Dal sito web www.letteraturaitaliana.net/

La biblioteca digitale della letteratura italiana>>>Dal sito web www.letteraturaitaliana.net/
Avvertenza Alcuni testi o immagini inserite in questo blog potrebbero essere tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio. Qualora, però, la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'Autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. L'Autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link, né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

mercoledì 25 gennaio 2017

...



By leggoerifletto

L'inquietudine del cristiano ... 

- don Primo Mazzolari

(...)
Il cristianesimo è l’inquietudine più grande, la più intensa. Esso inquieta l’esistenza comune nel suo fondamento. Dove deve nascere un cristiano, vi deve essere un’inquietudine: ove un cristiano è nato, c’è dell’inquietudine. San Paolo parla del gemito di ogni creatura. Dunque, io sono uno che sta male, non perché credo, ma nella mia stessa qualità di credente, poiché, credendo, non aderisco all’evidenza, ma al mistero. Anche se San Tommaso afferma che l’atto di fede si differenzia da tutti gli altri atti del pensiero per questa specie di “cogitazione”, che fa che lo spirito non sia in riposo nella fede. L’avventura cristiana continua in chi crede. Non c’è bisogno di rinunciare ad entrare in porto perché la ricerca continui. La Fede non è un approdo, ma un sicuro orientamento di Graziaverso l’approdo. La traversata continua e travagliosamente. Chi non ha la grazia di credere è tentato dall’incertezza e dal timore del niente, di nessuno. Chi ha la grazia di credere è travagliato dalla luce stessa che gli fu comunicata.(...)

- don Primo Mazzolari - 



L'uomo non capisce oggi, come non capiva tanti anni fa, quando a Betlemme gli ha chiuso la porta in faccia, mentre le bestie l'hanno ospitato cedendogli stalla e mangiatoia.

- don Primo Mazzolari - 



So di essere amato

Cristo, so di essere amato per quello che è propriamente mio:
la mia povertà; e sento il bisogno di amare per quanto in proporzione mi venne e mi viene ogni giorno perdonato.Credo nell'inestimabile dono della libertà, che illumina ma non costringe.So di portare dentro la presenza, il fermento di una speranzache va al di là della brevità della nostra giornata.Sento che la vita ha un ordine di sacrificio a cui non ci si può rifiutare,senza sentirsi colpevoli; la vita è un dovere, la vita è un costo,la vita è un impegno, la vita bisogna guadagnarsela.

Nessun commento:

Posta un commento