Ti avevo riconosciuta. Eri quella che dorme in fondo alle primavere, sotto le foglie mai spente del sogno. Ti indovinavo già da tempo, nella freschezza di una passeggiata, nell'aria buona dei grandi libri o nella debolezza di un silenzio. Eri la speranza delle grandi cose. Eri la bellezza di ogni giorno. Eri la vita stessa, dal fruscio dei tuoi vestiti al tremolio delle tue risate. Mi toglievi la moderazione, che è peggio della morte. Mi davi la febbre, che è vera salute.
Christian Bobin, Mille candele danzanti (Edizioni Camelozampa)
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