Anselm Grun ci fa conoscere 33 messaggeri celesti che mostrano come possa essere semplice vivere una vita felice. C'è l'angelo che ci aiuta a non arrabbiarci, quello della condivisione, della disponibilità, delle piccole pause, l'angelo che ci aiuta a rimboccarci le maniche, quello che ci aiuta a dire basta! E persino quello della bella dormita.
Ogni angelo, se lo chiamiamo, può farsi trovare accanto a noi per spronarci a percorrere una strada che renda più lieve la nostra vita.
INTRODUZIONE
Molti artisti hanno raffigurato gli angeli dotati di ali, dando forma concreta a un elemento essenziale: gli angeli ci rendono la vita più lieve. Nella vita ci sono innumerevoli situazioni che in un primo momento ci appaiono difficili. Proviamo una sorta di resistenza interiore, ci sentiamo abbattuti, spossati, schiacciati. In questi momenti avremmo bisogno di un angelo che metta le ali alla nostra anima, per prendere le cose con più leggerezza, per considerarle da una prospettiva diversa, magari per vederle in una luce tutta nuova.
Nelle situazioni che ci mettono a dura prova, è bene non impuntarsi sui problemi, non affaticarsi a cercare a tutti i costi una soluzione. Dovremmo semplicemente volgere lo sguardo sull'angelo che è già accanto a noi e prestare ascolto all'impulso che percepiamo nel nostro cuore. L'angelo affronta ogni cosa con semplicità, invitando anche noi a non prendercela troppo, a non sobbarcarci carichi eccessivamente pesanti. Perché altrimenti rischiamo di crollare sotto il peso che grava sulle nostre spalle.
Gli angeli hanno in sé un che di lieve, di leggero. Anche in questo caso ci vengono in aiuto gli artisti: gli angeli natalizi, che spesso sono disegnati con fattezze infantili, ci vogliono invitare a non prenderci troppo sul serio, a diventare semplici e spensierati come bambini. Vogliono mostrarci la leggerezza dell'esistenza e invitarci ad abbandonarci a tale leggerezza.
Ci sono tantissimi angeli che ci esortano a trasformare quello che ci capita ogni giorno. Ecco l'angelo della semplicità, che ci invita a vivere in maniera semplice. Ecco l'angelo del gustare, che ci libera dalla costrizione di dover sempre dimostrare qualcosa agli altri. E poi c'è l'angelo del rallentare, che ci trascina via dalla pressione costante a cui siamo sottoposti, via dalla frenesia della vita quotidiana, regalando alla nostra vita un ritmo più lento.
I 33 angeli che ho descritto in questo libro vogliono tutti renderci la vita più facile. Non fanno alcun appello moralistico alla nostra volontà, non esigono assolutamente che facciamo qualcosa di troppo difficile, semplicemente sono già lì, accanto a noi. Gli angeli, infatti, si trovano già in noi, in fondo al cuore. Ci mettono in contatto con le capacità che sono già insite nel nostro animo, ma che sono seppellite sotto l'ansia da prestazione che ci opprime. L'angelo della semplicità non cerca neanche di contrastare lo stress a cui siamo sottoposti, tentando di giungere alle capacità già insite nel nostro animo. Si limita a osservare il carico pesante che grava su di noi, per poi sollevarlo come se si trattasse di un gioco, con leggerezza e senso dell'umorismo. Fa buon uso delle sue ali e fa volare in alto tutto ciò che pesa, rendendolo lieve lieve e innalzandolo al di sopra della vita quotidiana, affinché non gravi più sulle nostre spalle.
Conosco un gran numero di persone che vivono con difficoltà, schiacciate sotto pesi diversi. Per ciascuna di loro ho scelto questi angeli, che vogliono rendere la vita un po' più semplice anche a te, cara lettrice, caro lettore. Ma non leggere troppo seriamente i miei pensieri sugli angeli, non rimuginarci su troppo. Lasciati semplicemente contagiare dalla loro leggerezza, che punta a salire su in alto, verso il cielo. Fidati degli angeli, vedrai che prenderanno anche te sotto le loro ali e ti proteggeranno, mettendo le ali alla tua anima con la forza della speranza e il sentimento della libertà. Un'anima dotata di ali vive più facilmente. Riesce sempre a volar via da situazioni sgradevoli, osservandole dall'alto, da una prospettiva superiore, considerandole con senso dell'umorismo e rendendoci capaci di affrontarle con leggerezza.
Ti auguro dunque che anche tu, come papa Giovanni XXIII, possa dire: "Giovanni, non prenderti troppo sul serio!" La tua anima ha le ali. Fidati di queste ali. Ti trasporteranno attraverso la vita con leggerezza.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
L'ANGELO DELLA SEMPLICITÀ
Spesso esclamiamo: "La vita non è per niente semplice!" E potrebbero essere davvero tanti i motivi per vederla in questo modo. Spesso, però, siamo noi a rendercela difficile. La risposta ce la danno gli altri: "Ma è facilissimo. Semplicemente, vivi!" E hanno proprio ragione: in fondo, è molto semplice stare a guardare come va avanti la vita. Spesso, invece, ci perdiamo in ragionamenti complicati e finiamo per paralizzarci da soli.
Ecco allora che avremmo bisogno dell'angelo della semplicità, capace di farci capire le cose della nostra vita che ci sembrano incomprensibili. Questo angelo non solo vuole insegnarci a vedere in modo nuovo la realtà, ma intende anche introdurci a uno stile di vita semplice. Ovviamente la semplicità non riguarda solo lo stile di vita. È anche un atteggiamento dell'uomo. Marco Aurelio, imperatore filosofo, quando parla di semplicità pensa all'adempimento del proprio dovere senza secondi fini, al non lasciarsi condizionare dalle passioni, all'essere liberi da tutte le illusioni che spesso ci facciamo sulla vita.
È semplice l'uomo che è una cosa sola con se stesso. A tal proposito, la Bibbia ricorre al termine haplous. Gesù parla dell'occhio semplice e limpido, privo di secondi fini. "Quando il tuo occhio è semplice (haplous), allora tutto il tuo corpo sarà luminoso" (Lc 11,34). L'occhio semplice vede le cose così come sono. Non proietta sulle cose e sulle persone i bisogni o le emozioni che proviamo noi. Se talvolta il nostro occhio è appannato, se proiettiamo sugli altri le nostre passioni represse, ecco che abbiamo bisogno dell'angelo della semplicità, che ci purifica gli occhi perché tornino ad essere limpidi e semplici.
Semplice non significa ingenuo né credulone. La semplicità è una caratteristica dell'uomo maturo. La persona matura è diventata una cosa sola in se stessa e con se stessa. La sua unità interiore si riflette anche sul suo rapporto con gli altri. Nei loro confronti sarà infatti limpida, perché non deve fingere né dimostrare nulla. Può permettersi semplicemente di esserci. La sua semplicità nel pensare e nell'agire ha un effetto liberatorio e unificatore. Vicino a questa persona, diventiamo tutti più limpidi, anche dentro di noi ciò che è appannato si purifica e riusciamo di nuovo a vederci bene.
Quando l'angelo della semplicità agisce in noi, per coloro che ci stanno accanto diventiamo noi stessi un angelo che chiarisce la loro vita rendendola più semplice. Questo angelo vuole mostrarci che la vita semplice è sempre una vita felice. Lo ha capito Jean Paul quando scrive: "Si possono avere giornate di beatitudine senza aver bisogno di nient'altro che il cielo blu e la verde terra primaverile".
L'angelo della semplicità vorrebbe farci sentire la voglia di vivere la vita che ci porta alla felicità. Vorrebbe che fossimo capaci di cogliere e gustare tutto quello che ogni giorno è davanti ai nostri occhi: il cielo blu e la terra fertile.
L'ANGELO DEL GUSTARE
i non gusta, alla fine disgusta", dice il proverbio. Ma gustare è un'arte che va imparata. Nella tradizione cristiana, il godimento è spesso visto con sospetto. Nella Chiesa primitiva, molti teologi erano piuttosto scettici nei confronti del godimento e di tutto ciò che dà piacere. Essi mettevano continuamente in guardia dall'edonismo (la smania del piacere). Il filosofo greco Epicuro era considerato il rappresentante dell'edonismo. Ma il godimento fa parte della natura umana. Porta alla vera vitalità. E la gioia che ne traiamo è qualcosa di diverso dal divertimento frenetico, costantemente alla ricerca di nuovi stimoli.
È in grado di gustare davvero solo colui che sa anche rinunciare. Di fronte a una demonizzazione del godimento, sant'Agostino ha elaborato una propria teologia del gustare. Per lui, lo scopo della vita spirituale è lafruitio dei, che significa "gustare Dio". Egli distingue tra frui, "gustare", e uti, "usare, impiegare". Il frui è perlopiù in relazione a una persona, l'uti a una cosa. Io posso gustare un cibo, la bellezza di un'immagine o di una melodia. Allora — afferma sant'Agostino — in quel momento sono interamente in quel cibo, quell'immagine, quella melodia. Ma se uso il cibo solo per soddisfare un mio bisogno, allora non lo gusto veramente, mi limito a colmare di cibo il mio vuoto interiore. Se gusto l'amore di una persona, non uso l'altro per soddisfare il mio bisogno di affetto. Al contrario, sono interamente presso l'altro e presso il suo amore.
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