Da cosa si valuta un’esistenza?
Qual è il metro di giudizio per capire se la vita che ho vissuto è stata un successo?
O un fallimento?
Questa domanda mi risuona nella mente ormai da mesi. Il caos delle ultime settimane l’ha solo temporaneamente accantonata ma, alla fine, tutto sommato, tolto tutto, mi resta solo questa domanda insopportabile.
Ha senso la vita? La mia vita?
Ho provato a confrontarmi, ad indagare, a interrogarmi e a interrogare altri che ritenevo più capaci di me, ma, se devo essere sincero, non ho ancora trovato risposte sufficienti, o totalmente convincenti, né tantomeno esaustive.
E forse non è nemmeno una risposta ciò di cui ho bisogno. Ma di pace.
No, lo sai bene, non è una questione filosofica. O religiosa. Non un esercizio retorico.
È proprio una domanda che brucia in quella che ho imparato a chiamare “anima”.
Paolo Curtaz
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