DOBBIAMO VOLARE
Giuliana CampisiPoche certezze e quelle poche che abbiamo basta un nonnulla e svaniscono in un attimo. Siamo sempre sull’orlo di qualcosa … pronti a … sul filo di … e all’improvviso tutto cambia. Cambiano i margini, cambiano i confini, cambiano i colori, a fatica ci ritroviamo nella realta’ di ogni giorno, nella quotidianita’ alla quale ci aggrappiamo come un ancora di salvezza, un nido sicuro e familiare dove nulla puo’ succedere. Niente di piu’ incostistente in realta’, luoghi creati dalla nostra mente per salvarci, ma sono fragili case con porte che si scardinano facilmente, finestre che si scavalcano. Ecco che l’unico modo per essere felici e sicuri e’ volare, posandosi qua e la’ solo per riposare. Guardare, spaziare senza fermarsi mai, senza mettere radici da nessuna parte, perche’ qualcuno, in qualsiasi momento, ce le potrebbe strappare.
Lasciano tracce impercettibili, le traiettorie delle mongolfiere e l'uomo che sorveglia il cielo non scioglie la matassa del volo e non distingue più l'inizio di quando sono partite... sopra gli ormeggi e la zavorra sono partite... tolti gli ormeggi e la zavorra sono partite... a guardarle sono quasi immobili, lune piene contro il cielo chiaro e l'uomo che le sorveglia, adesso, non è più sicuro se veramente sono mai partite oppure sono sempre state lì, senza legami, colorate e immobili così...
anche noi... anche noi, con gli occhi controvento al cielo, abbiamo cercato e perso le tracce del loro volo dentro le nuvole del pomeriggio, nei pomeriggi delle città, ma chissà dove è incominciato tutto... chissà...
anche noi... anche noi, con le mani puntate al cielo, abbiamo cercato e perso le tracce del loro volo...
anche noi... anche noi, nelle nuvole del pomeriggio, nei pomeriggi delle città... ma chissà dove è incominciato tutto, chissà...
lasciano tracce impercettibili, le traiettorie delle mongolfiere e l'uomo che sorveglia il cielo non scioglie la matassa del volo e non distingue più l'inizio di quando sono partite... sopra gli ormeggi e la zavorra sono partite... sopra gli indugi e la zavorra sono partite...
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