"non si può parlare della nuova evangelizzazione
senza una disposizione sincera di conversione."
Lasciarsi riconciliare con Dio e con il prossimo (cfr 2 Cor 5,20)
è la via maestra della nuova evangelizzazione.
Solamente purificati, i cristiani possono ritrovare
il legittimo orgoglio della loro dignità di figli di Dio,
creati a sua immagine e redenti con il sangue prezioso di Gesù Cristo,
e possono sperimentare la sua gioia
per condividerla con tutti, con i vicini e con i lontani.
(Benedetto XVI - Omelia SMessa per l'apertura del Sinodo dei Vescovi)
Tantum aurora est!
È la sera dell'11 ottobre 1962. Volge al termine la giornata di apertura del Concilio Vaticano II.
Giovanni XXIII - inizialmente titubante, come testimonierà il suo fedele segretario, Mons. Loris
Francesco Capovila - decide di affacciarsi alla finestra dell'appartamento pontificio. Toccato dallo
spettacolo della folla raccolta in Piazza San Pietro, le rivolge alcune parole, passate alla storia come
i1 "discorso della luna": «Cari figlioli - dice il Papa -, sento le vostre voci. La mia è una sola, ma
riassume tutte le voci del mondo; e qui di fatto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la
luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare questo spettacolo... Noi chiudiamo
una grande giornata di pace... Sì, di pace:
Giovanni XXIII - inizialmente titubante, come testimonierà il suo fedele segretario, Mons. Loris
Francesco Capovila - decide di affacciarsi alla finestra dell'appartamento pontificio. Toccato dallo
spettacolo della folla raccolta in Piazza San Pietro, le rivolge alcune parole, passate alla storia come
i1 "discorso della luna": «Cari figlioli - dice il Papa -, sento le vostre voci. La mia è una sola, ma
riassume tutte le voci del mondo; e qui di fatto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la
luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare questo spettacolo... Noi chiudiamo
una grande giornata di pace... Sì, di pace:
"Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà"...
La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, un fratello divenuto padre per volontà di N. Signore..
Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così,guardandoci così nell'incontro:
cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c'è, qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà...
Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite:
"Questa è la carezza del Papa".
Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto.
Sappiano gli afflitti che il Papa è con i suoi figli specie nelle ore della mestizia e dell'amarezza...
E poi tutti insieme ci animiamo: cantando, sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino». >>> continua.
pietrevive.blogspot.it
Papa Giovanni XXIII - Discorso della luna
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