Mario Liverani - Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele Language: Italian | Publisher: Laterza | ISBN: 8842091529 | 2009 | PDF | 525 pages | 23 mb "Questo testo riconduce la nascita d'Israele alla sua realtà storica. Tenendo assieme la critica letteraria dei racconti biblici, l'apporto dell'archeologia e dell'epigrafia e i criteri della moderna metodologia storiografica, Liverani riporta i materiali testuali all'epoca della loro redazione, ricostruisce l'evoluzione delle ideologie politiche e religiose in progressione di tempo, inserisce saldamente la storia d'Israele nel suo contesto antico-orientale. Emergono così la storia normale dei due piccoli regni di Giuda e d'Israele, analoga a quella di tanti altri piccoli regni locali, e la storia inventata, che gli esuli giudei costruirono durante e dopo l'esilio in Babilonia. Gerico non è crollata al suono delle trombe di Giosuè, la conquista della Terra Promessa non è mai avvenuta così come narrato, Salomone non aveva un grande regno e forse il Dio del Sinai un tempo aveva anche una compagna. Il libro di Mario Liverani, sintesi di lavori in corso da anni tra gli archeologi israeliani e non, è fatto per provocare una scossa a quanti si sono nutriti per decenni di quel filone che nel dopoguerra fu trionfalmente inaugurato da testi come "La Bibbia aveva ragione" di Werner Keller. | ||
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Un intermezzo di tre capitoli narra lo svolgimento della "età assiale", il VI secolo, in Palestina e delle sue ripercussioni per la vita dei deportati nei territori imperiali; un periodo storico che trasformerà la Palestina, già scarsa di risorse per proprio conto, in un "paese desolato" anche per il crollo demografico. Saranno le comunità deportate a mantenere viva la cultura dalla quale nasceranno i testi biblici. In questo contesto si inserisce, tra le altre cose, il reinquadramento di una vicenda come quella del Diluvio, di cui si motivano le origini non palestinesi. Una caratteristica, questa, comune a molti dei contenuti biblici, come moltissimi altri esempi riportati nella seconda parte del volume permetteranno di concludere.
La seconda parte, altrettanto significativamente intitolata "una storia inventata" approfondisce le asserzioni storiografiche del materiale biblico confermandole, correggendole o disconfermandole sulla base dei materiali disponibili e dei riscontri concreti. Liverani illustra come l'elaborazione "nazionalista" della storiografia esilica operi secondo linee comuni al periodo storico ed alle popolazioni dell'area, cercando in sostanza di fornire legittimazione alla struttura del potere costituito ed una storia "nazionale" a quelli che, al tempo dell'età del bronzo, erano solo habiru, "fuggitivi". L'operazione, di cui l'autore tenta di individuare le principali linee di sviluppo, si basò sulla ricostruzione di un passato mitico (i patriarchi) e su un buon numero di invenzioni deliberate, come quella dei "giudici", che giustificassero l'assenza di un re di cui le dominazioni straniere non prevedevano certo la presenza. Il re-insediamento nei territori di provenienza, susseguente alla deportazione babilonese, è forse la serie di vicende storiche in cui con ogni probabilità gli sviluppi concreti della vicenda più divergono dalla narrazione biblica, tutta tesa a legittimare il ritorno dei deportati (una fase storica che fu lunga, non priva di interruzioni e compiuta sostanzialmente da piccoli gruppi) in una terra indebitamente occupata da nemici da trattare come tali. Nei sei capitoli della seconda parte del libro si trattano con cura anche i temi in cui maggiormente spiccano i caratteri che nel tempo hanno conferito unicità al contesto in cui si svilupparono le produzioni bibliche, come la trasposizione dell'attesa di un buon governo sul piano trascendente in cui esso è rappresentato da un messia escatologico, o l'invenzione, deliberata, del tempio salomonico avvenuta in età persiana. |
Solo chi ha molto navigato e ha attraversato i mari in pace e in tempesta conosce la gioia che il mare infonde nell'animo dei naviganti. Itaca per sempre - Luigi Malerba ♡ ♡ ♡ ♡ ♡ La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. Leonardo da Vinci
giovedì 24 ottobre 2013
Oltre la bibbia. Storia antica di Israele
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