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venerdì 10 novembre 2017

Buchi neri...

buchi neri, forse non ne sappiamo poi così tanto – Wired

Foto: Nasa 
buchi neri potrebbero essere più neri di quanto pensiamo. Almeno in senso figurato. Infatti, secondo una nuova ricerca delSandia National Laboratories di Albuquerque(New Mexico)apparsa su Physical Review Letters, queste entità potrebbero ancor più complicati di quanto si ritenesse. Più precisamente, le teorie riguardanti la fisicadello spazio che circonda immediatamente questi vuoti di materia sembrano non essere corrette, il che sconfesserebbe molte delle teorie scientifiche pubblicate negli ultimi due decenni sull’argomento.Studiare i buchi neri è davvero molto complicato. Innanzitutto perché sono difficilmente visibili, dato che il loro campo gravitazionale è così forte che nulla al suo interno può fuggire all’esterno – luce o altre radiazioni. Ma solo perché sonoinvisibili ai nostri occhi non significa che non possiamo dire che sono lì. “Naturalmente, le emissioni dei buchi neri non possono essere osservate”, spiegaGuillaume Loisel, uno degli autori del lavoro.“Siamo però in grado di vedere le emissioni della materia circostante poco prima che venga inglobata dal buco nero. Questa materia prende la forma di un disco, noto come disco di accrescimento”.Questo perché quando la materia viene attirata verso il disco di accrescimentointorno a un buco nero, il gradiente gravitazionale del buco nero stesso porta allo sviluppo di un forte calore e produce un bagliore luminoso che può essere identificato dagli strumenti che rilevano i raggi X. Ma potrebbe esserci un problema: “I plasmi che emettono i raggi X hanno natura molto particolare”, precisa Jim Bailey, che ha collaborato allo studio, “e finora i modelli utilizzati per interpretare i loro spettri non sono mai stati testati in laboratorio”.continua …  
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