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lunedì 13 novembre 2017

La via della fame

"Se la realtà è anche una battaglia di sogni rivali, a condurre la lotta dovrebbero essere i nostri incantesimi, il nostro silenzio e il nostro amore più alto.“
Ben_Okri


"In principio era un fiume. Il fiume diventò una strada e la strada estese le sue ramificazioni sul mondo. E giacché, un tempo, la strada era stata un fiume, la sua fame era insaziabile. In quella terra delle origini, gli spiriti si mescolavano ai non-nati. Potevamo assumere forme diverse. Molti di noi erano uccelli. Non conoscevamo limiti. Passavamo il tempo tra feste, giochi e pianti. Festeggiavamo per celebrare gli splendidi terrori dell’eternità. Giocavamo perché eravamo liberi. E soffrivamo perché fra noi c’era sempre chi era appena ritornato dal mondo dei vivi. Se ne tornavano inconsolabili per l’amore che si erano lasciati alle spalle, per il dolore che non avevano saputo consolare, per ciò che non avevano capito, per quello che avevano appena cominciato a conoscere, prima di essere di nuovo trascinati nella terra delle origini. Non c’era uno tra noi che fosse impaziente di nascere. Non amavamo le fatiche dell’esistenza, i desideri irrealizzati, le venerate ingiustizie del mondo, i labirinti dell’amore, l’ignoranza dei genitori, la realtà della morte e la sorprendente indifferenza dei vivi nei riguardi delle semplici bellezze dell’universo. Temevamo la crudeltà degli esseri umani, i quali nascono ciechi e raramente imparano a vedere. (…) Sono molte le ragioni per cui nascendo i bambini piangono, e una di queste è l’improvvisa separazione dal mondo puro dei sogni dove ogni cosa è frutto di un incanto e dove non esiste il dolore. Quanto più eravamo felici, tanto più si avvicinava il momento di rinascere. Preparandoci ad affrontare un’altra incarnazione ci impegnavamo a fare ritorno al mondo degli spiriti alla prima occasione. Prestavamo questi giuramenti in campi colmi di fiori odorosi, nella luce dolcissima della luna di quel mondo. Coloro che partecipavano a quei convegni erano chiamati tra i vivi abiku, "spiriti bambini". Non tutti gli uomini sapevano riconoscerci. Il nostro era un eterno andirivieni di esseri incapaci di scendere a patti con la vita. (…) Non vedevamo l’ora di tornare a casa, di giocare lungo il fiume, tra l’erba e nelle grotte incantate. Eravamo impazienti di meditare sulla luce del sole e sulle gemme preziose, e di goderci l’eterna rugiada dello spirito. "Nascere" significava entrare nel mondo schiacciati dal peso di strani doni dell’anima, di enigmi e di un’inestinguibile sensazione di esilio. Fu così anche per me. (…) Quando fu tempo di iniziare i riti della nascita (…) il nostro re ci guidò alla prima vetta delle sette montagne. Nel silenzio ci parlò a lungo. Le sue parole arcane ci infiammavano dentro. Facendo balenare gli occhi di zaffiro, con grande solennità mi disse: "Tu sei uno spirito maligno. Causerai dolore senza fine. Dovrai viaggiare a lungo prima di incontrare il fiume del tuo destino. Questa tua vita sarà zeppa di enigmi. Sarai protetto e non sarai mai solo". (…) Ciascuno di noi superava il passaggio da solo. Soli dovevamo sopravvivere all’attraversamento: sopravvivere alle fiamme e al mare, per emergere nel mondo delle illusioni. L’esilio era iniziato."
Da annamongibello.wordpress.com/2009/09/14/la-via-della-fame/

Ben Okri foto


Ben Okri Data di nascita: 15. Marzo 1959 Ben Okri è uno scrittore nigeriano. Viene generalmente considerato come uno dei più importanti poeti e romanzieri della letteratura africana in lingua inglese; la sua opera più celebre, La via della fame , ha vinto nel 1991 il Booker Prize per la narrativa fantastica.

La bellissima, struggente poesia che Ben Okri ha dedicato alle vittime della Grenfell Tower.
 Grenfell Tower: June 2017, by Ben Okri

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