alla Terra di Maria, di Juan Manuel Cotelo
da questa sera Venerdi 19 Giugno
VICENZA, Cinema Primavera
Venerdì 19 Giugno, ore 21:00.
Sabato 20 Giugno, ore 21:00.
Domenica 21 Giugno, ore 21:00.www.facebook.com/TerradiMaria
DOVE VEDERLO IN ITALIA
Scheda Tecnica
http://www.terradimaria.it/
di Juan Manuel Cotelo
ma vi consiglio di vedere anche
L'Ultima Cima
la storia di Don Pablo Domínguez Prieto
in un incidente, mentre scendeva dalla cima del Moncayo.
Questa conferenza è stata la miccia scatenante di un film-documentario sulla figura di questo prete:
"L'ultima cima"
Pablo era conosciuto e amato da un numero incalcolabile di persone,
che hanno lasciato una testimonianza di questo dopo la sua morte.
che hanno lasciato una testimonianza di questo dopo la sua morte.
mostra l’impronta profonda che può lasciare
un buon sacerdote nelle persone che incrocia.
E provoca una domanda compromettente nello spettatore:POTREI VIVERE ANCHE IO COSÌ?
fonte :www.laultimacima.it
...qualche GIORNO PRIMA DI MORIRE!
conferenza del 3 febbraio 2009
La crisi della ragione
Conferenza di Pablo Dominguez sulla Fede e Ragione
doppiata da Sebastiano Zappalà (sotto i video originali)
doppiata da Sebastiano Zappalà (sotto i video originali)
altri video originali
Pablo Domínguez... claro, gracioso... religión vs filosofía
La existencia de Dios. Intervención Pablo Domínguez Prieto 1/2
https://www.youtube.com/watch?v=YL5lkn1Xwhg
La existencia de Dios. Intervención Pablo Domínguez Prieto 2/2
https://www.youtube.com/watch?v=vIX24Mvriaw
l'articolo su:
Don Pablo Domínguez. La verità è contagiosa
Quando un incontro è dirompente, non solo è indimenticabile, ma non si può fare a meno di raccontarlo a tutti. Fa esplodere il desiderio di domandare, di approfondire, di conoscerne ancora meglio il protagonista. Un incontro del genere è capitato al regista spagnolo Juan Manuel Cotelo, che il 3 febbraio 2009 partecipò alla conferenza di un giovane filosofo e teologo, don Pablo Domínguez, decano della Facoltà Teologica di San Dámaso, Madrid. «Andai a quella conferenza di malavoglia – racconta Cotelo – però quel prete mi colpì, perché era provocatorio, era ironico, era incisivo. Osava dire che per credere in Dio bisogna usare la testa».Finita la conferenza, lo scambio di qualche parola e l'intenzione di rivederlo. Le cose però andarono diversamente, perché appena 12 giorni dopo Cotelo scoprì attraverso la televisione che don Pablo, quel prete di 42 anni così brillante e convincente, era morto, scendendo con un'amica scalatrice le pendici del Moncayo (2.300 metri s.l.m.) appena conquistato. Per don Pablo quella era la sola cima spagnola che ancora mancava al suo carnet di scalatore esperto e appassionato. L'ultima cima. E L'ultima cima è il titolo del docu-film, incalzante e avvincente, forte e pieno di pace (come era don Pablo), che racconta chi era don Pablo Domínguez e che Cotelo ha realizzato fondando una casa di produzionead hoc, la Infinito más uno. In Spagna la pellicola ha avuto una diffusione e un successo quasi virali. Senza alcuna pubblicità, solo con il passaparola, dalle prime 4 sale di Madrid nel giro di 10 giorni è stato proiettato in 80 sale. Dopo due settimane è arrivato in 168 sale di tutta la Spagna, in alcune delle quali è rimasto in cartellone 5 mesi. Da noi questo bel film è arrivato un po' dopo, perché quando la sera del 5 luglio 2010 fu proiettato nel cortile del palazzo arcivescovile di piazza Fontana, a Milano, alcuni esperti decretarono che in Italia sarebbe stato un investimento in perdita, che non avrebbe avuto pubblico. Così, nonostante l'Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) fosse pronta a mettere a disposizione le sue sale, non si trovarono distributori. Ma le cose belle, le cose vere riemergono, tornano sempre. Qualcuno aveva visto il film, qualcun altro ha continuato a parlarne, qualche coraggioso si è coinvolto nell'impresa e il passaparola è ripartito anche in Italia. Dal blog di Costanza Miriano l'appello di un ragazzo di Firenze ha riacceso la curiosità nei confronti di questa pellicola e della storia che racconta, la storia ordinaria di un prete straordinario, perché profondamente umano, profondamente intelligente, profondamente invaso dall'amore di Cristo e quindi capace di guardare con lo stesso amore chiunque incontrava, di gustare tutta la realtà. Diceva: «Tutti noi siamo degli inquieti cercatori della verità» e la sua vita è stata esattamente questo, la continua ricerca della verità nella realtà, nei volti degli altri, negli autori che studiava, nella bellezza delle montagne che amava e che chiamava «l'anticamera del Cielo».Il film riporta alcuni flash della conferenza del 3 febbraio 2009, brani registrati di lezioni o interviste a don Pablo e le testimonianze di chi lo ha conosciuto: studenti e vescovi, laici e consacrati, amici e fratelli, i suoi genitori, persone che senza tristezza parlano della sua allegria e della sua disponibilità, delle sue doti e della sua umiltà, della sua cultura, della sua finezza e della sua semplicità, della gratitudine per aver incontrato un prete che non voleva essere altro che un prete e che per questo era figura di Cristo. Don Pablo faceva, anzi fa venire voglia di essere come lui, perché in ogni suo gesto e in ogni sua parola si vede quanto possa essere travolgente e convincente l'incontro con Cristo. Fa esplodere il desiderio di parlarne, di domandare, di approfondire, di conoscere ancora meglio il Protagonista di quell'incontro.
DescrizionePablo Domínguez Prieto si trovava a Tulebras (in Navarra) a predicare gli Esercizi spirituali alle monache cistercensi quando trovò la morte mentre si dedicava a una delle sue grandi passioni: l’alpinismo. Il Moncayo, il monte che domina tutta la valle, diventa inconsapevolmente metafora della vita dell’uomo, che deve scalare ogni giorno le montagne che Dio costruisce per consentirgli di arrivare fino in cima, cioè in cielo. Questo lavoro è composto dalla rielaborazione delle parole di don Pablo che le monache poterono sentire quasi fossero il suo testamento spirituale. Parla di temi complessi come la Parola, la vita, la morte e le difficoltà della vita in cui anche un buon cristiano inciampa, affrontati con l’ironia e l’umorismo che da sempre hanno caratterizzato la sua persona e l’hanno resa tanto amata dalle persone che incontrava. Pablo ci ha lasciato la migliore eredità che si possa lasciare a una famiglia: la sua fede allegra e fiduciosa; la sua speranza entusiastica; il suo amore senza limiti per Cristo e per la sua Chiesa.
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