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martedì 24 novembre 2015

FELICITA'...

PERSONA E COMUNITA'

SULLA FELICITA'. CON E. CORTI E DUY HUYNH.


Duy Huynh, Prova di fiducia.
La felicità è elemento determinante decisivo per il cristiano. La speranza nella lieta novella è dono di allegrezza di cuore: “Io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi strapperà la vostra gioia” (Gv, 16, 22)”. Speranza nel paradosso del discorso della Montagna: è felice, “beato” (in greco “makarios”) chi secondo i canoni consueti sarebbe invece l’infelice, il povero, l’afflitto, il perseguitato, l’affamato.
Duy Huynh,
Prova di fiducia,
particolare
“Makarios” non è colui che è carico di virtù etiche o vive un benessere soggettivo. E’ colui che spera non in una salvezza intesa come consolazione o ricompensa rinviata, ma nella promessa di cieli e terre radicalmente nuove, da vivere anticipatamente nel presente rispecchiandosi nelle Beatitudini. S. Agostino indicava la strada in uti non frui”: formula oggi non a torto desueta, che tuttavia, se riportata in chiave odierna, può mantenere il suo sapore nell’opzione per la“caritas” e nel rifiuto della “cupiditas”.
Duy Hyynh,
Prova di fiducia.
Su questo dipinto di Duy Huynh, che gentilmente ci ha autorizzato a pubblicare l'immagine...Quest'opera di sapore surrealistico rappresenta in modo efficace l'atto della fiducia. Se noi fossimo totalmente sicuri (di noi stessi, degli altri, delle circostanze) non dovremmo avere fiducia perché sapremmo con certezza. Il gesto confidente si colloca quindi nell'orizzonte del dubbio. Nel dipinto l'incertezza è propria di tutta la scena: la scala è già segno di una condizione precaria, ma è soprattutto la posizione del protagonista a rivelare una situazione di squilibrio. La luce è fioca, appena una lampadina e quel che più conta il soggetto non vede dietro le proprie spalle. Il simbolo della fiducia è tutto racchiuso in quel "cadere" senza cadere che allude al rischio di chi si abbandona. La prova della fiducia (titolo dell'opera) consiste nel credere che, nonostante tutto, ci siano quelle mani che dietro di noi accolgono e proteggono.
 

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