Su colorate foglie d’autunno
ci sono i passi della bambina
che in me cantava voci di bosco,
il vago suono del vento, la trama
dei rami pendenti da un cielo
trapassato da una lama di sole.
Indaghiamo il limitato universo,
ci appropriamo delle cose che mai
sentiremo allo stesso modo ,
che sedimentano scorie di magia
nella semplice visione interiore
prima che il tempo trasformi
il possibile nucleo del divenire
in quelle che saremo per sempre;
ma altrove ti trascina il tempo
dove il mondo ti mostrerà volti
di pietra induriti dal male,
una conca d’acqua evaporata,
montagne di sale, dolore vivo,
il ventre vuoto di madri, guerra.
La morte dissimula la vita,
breve illusione di un attimo
creduto eternamente vero,
perché io sia oggi quel che sono,
disincantato groviglio di memorie
abbandonato nelle mani del tempo.
©Marisa Cossu
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