Solo chi ha molto navigato e ha attraversato i mari in pace e in tempesta conosce la gioia che il mare infonde nell'animo dei naviganti.
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La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
Leonardo da Vinci
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sabato 16 gennaio 2016
Gli Elefanti...La Luna aspira ad essere una stella e del mondo pensa sia solamente una periferia cosmica
Leggo molto, direi moltissimo, ma scrivo poco di libri, perchè altri lo sanno fare meglio e perchè trovo difficile spiegare le motivazioni delle mie scelte, il perchè prediliga un certo tipo di libri, perchè alcuni autori anche molto importanti non siano nelle mie corde.Oggi però voglio scrivere del libro appena terminato di un “amico”, l’ho virgolettato così non si sente in imbarazzo e non dice che gli rovino l’immagine e il marketing, che ho conosciuto ed apprezzato come blogger, Roberto Albini aka Albucci, con cui ho scritto tempo fa un raccontino a quattro mani molto grazioso.Il libro è una raccolta di racconti Gli Elefanti, di fresca pubblicazione.
credits: click image
La copertina ha un forte impatto visivo, d’altra parte lui ha una formazione in grafica editoriale, che mi piace molto. Sono cinque racconti ambientati in una Roma molto particolare, a volte cupa e spettrale, altre volte sembra di essere dentro uno dei film di Pappi Corsicato, certamente molto onirica ed evocativa. Roberto ha anche una formazione cinematografica e si sente nella sequenza dei piani immagini, nei dialoghi che potrebbero tranquillamente far parte di un film, in alcuni amarcord molto personali, in cui si legge l’esperienza di vita vissuta, al di là dell’ironia e del sarcasmo che a volte lo contraddistinguono nei suoi scritti. Il titolo non è casuale, non è un mezzuccio per attirare l’attenzione, gli elefanti ci sono, rappresentano il fil rouge che lega i racconti, si stagliano all’orizzonte, anzi viene quasi voglia di andare a vedere dove si siano cacciati nel racconto successivo. Li ho intesi come metafora della vita che scorre lenta, ma anche memoria del tempo, elemento di disturbo che riporta con i piedi a terra, quando tutto scorre verso una fine ormai tracciata ma ancora incomprensibile.
I racconti hanno una sfumatura surreale, un po’ ai confini della realtà, una punta di fantascienza stemperata nella disillusione di una società che avvolge, che non piace e ci si trova a subire malgrado tutto.E’ un pessimismo venato di ironia che non lascia amarezza, non è cupo e pesante, si fa anzi leggere volentieri grazie ad un ritmo incalzante.A me è piaciuto molto, si legge rapidamente e non ci si annoia, quindi mi sento davvero di consigliarlo e spero di avervi incuriosito, anzi trascrivo le frasi che mi hanno colpito di più, un amouse bouche per stuzzicare il palato.
Atterriamo sulla gente che incontriamo come extraterrestri in perlustrazione, stupendoci dei nuovi paesaggi che mai avremmo pensato potessero esistere, nel bene o nel male. E poi, dopo un po’, riprendiamo quota, ci alziamo in volo, allontanandoci dalle orbite aliene, ansiosi di tornare a casa, preda delle nostalgie.
La Luna aspira ad essere una stella e del mondo pensa sia solamente una periferia cosmica
Oggi è il mio giorno della lentezza – rispose.
Apri gli occhi - ("Gli elefanti" di Roberto Albini)
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