La sera - don Luciano Vitton Mea
«È ora che io scenda sulla terra », disse la signora delle ultime ore del giorno. Era la sera. E avanzava dolcemente, avvolta dai veli del crepuscolo.
Il sole era già scomparso all’orizzonte lasciando dietro di sé una scia di fuoco che andava spegnendosi lentamente.
Intanto suonavano le campane e si accendevano a migliaia le luci nelle città e nelle campagne.
E si accesero anche le stelle nel cielo; quelle vicine e quelle lontane.
Tutte si preparavano a scortare la notte che, intanto, arrivava.
«Dovrò cederle il posto», sospirò la sera.
La notte, infatti, avanzava a grandi passi e al suo passaggio calava l’ombra sulle cose.
«Tu hai davvero vita breve », disse la notte appena vide la sera. «Non disponi che di un piccolo spazio conteso al crepuscolo.
Io invece, dispongo di molte ore ».
«È vero », rispose la sera, «sono breve. Ma ho il privilegio di riunire le famiglie, di rasserenare i cuori dai tumulti del giorno e disporli al meritato riposo. Vale la pena disporre anche solo di un piccolo spazio se si può essere utili ». E sorrise.
Il sole era già scomparso all’orizzonte lasciando dietro di sé una scia di fuoco che andava spegnendosi lentamente.
Intanto suonavano le campane e si accendevano a migliaia le luci nelle città e nelle campagne.
E si accesero anche le stelle nel cielo; quelle vicine e quelle lontane.
Tutte si preparavano a scortare la notte che, intanto, arrivava.
«Dovrò cederle il posto», sospirò la sera.
La notte, infatti, avanzava a grandi passi e al suo passaggio calava l’ombra sulle cose.
«Tu hai davvero vita breve », disse la notte appena vide la sera. «Non disponi che di un piccolo spazio conteso al crepuscolo.
Io invece, dispongo di molte ore ».
«È vero », rispose la sera, «sono breve. Ma ho il privilegio di riunire le famiglie, di rasserenare i cuori dai tumulti del giorno e disporli al meritato riposo. Vale la pena disporre anche solo di un piccolo spazio se si può essere utili ». E sorrise.
Non è il «molto » che ci rende importanti ma il modo di utilizzare il «poco ».
Don Luciano Vitton Mea
La strada che porta a colui che ci aspetta fra i poveri …...
...Che cosa è accaduto ai Magi? Hanno portato oro, incenso e mirra.
Non si tratta di doni di cui si sente la necessità tutti i giorni...
Questi doni sono un atto di giustizia. In base alle norme che a quel tempo vigevano in Oriente, significano che si riconosce che una persona è Dio-re. Questi doni sono un atto di sottomissione.
Dicono: ti accetto come sovrano. Sono a tua disposizione. Disponi di me. Questi doni vogliono dire che da quel momento i donatori appartengono al sovrano, riconoscono nella sua autorità il loro percorso e la loro salvezza.
E la conseguenza che ne deriva è immediata. Essi non possono più proseguire per la loro strada ...
Sono stati condotti sulla strada del Bambino, e ormai la loro strada sarà per sempre quella strada, che farà loro trascurare i grandi e i potenti di questo mondo e li porterà a colui che ci aspetta fra i poveri.
La strada sarà la strada del Dio che si è fatto bambino, la strada dell'amore che solo può trasformare il mondo, per quanto inerme possa sembrare di fronte alla strada della forza...
- Card. Joseph Ratzinger -
- Card. Joseph Ratzinger -
dall' "Omelia per l'Epifania del 1987"
Per un sorso di luce
attraversiamo il mondo
e attracchiamo ai più remoti
porti del cosmo.
Per un sorso di luce
ci giochiamo tutto.
Per un sorso di luce,
ci lasciamo alle spalle
anni di insipide certezze.
Per un sorso di luce
capace di appagare
quella violenta sete di felicità
che ci divora…
Per un sorso di luce...
- Patrizio Righero -
Buona giornata a tutti. :-)
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