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sabato 6 febbraio 2016

Aforismi

SCIENZA SACRA

Citazioni e aforismi vari



Moisès Illariy chiese ad Atao: “Dove alloggi?”

“In casa di Tomàs Chilque.”

“Quel disgraziato?” escalmò l’anziano. “Non possiamo venirci: Tomàs Chilque non è uno di noi. Si è venduto alla città, ama il denaro e il potere, si riempie la casa di beni di consumo e crede così di essere felice. Dimentica che la felicità è qualcosa di diverso: nasce dal cuore e non si può nè vendere nè comprare.”

[…] “Tomàs è un materialista, sostiene di non credere alle questioni spirituali. Per lui la Terra è senza vita, morta, non si rende conto che invece vive. […] “”

(Hernàn H. Mamani)


Pensiamo sempre che gli alberi sono cose che si possono tagliare, che si può far legna. Allora a questo ho messo gli occhi, sono occhi indiani, perché li mettono sulle pietre, perché se Dio è dovunque, per renderlo visibile a una mente semplice bisogna che c’abbia degli occhi, che sia come un umano. Allora ho portato dall’India questi occhi e li ho messi a quest’albero, e li ho messi per mio nipote, così che gli potevo spiegare che questo albero ha vita, c’ha gli occhi come noi, e non è che si può tagliare così impunemente, che lui ha una sua logica di essere qui, che tutto ha il diritto a vivere, anche quest’albero. E se proprio un giorno andrà tagliato perché cade sulla casa o qualcosa, bisognerà almeno parlargli, chiedergli scusa, insomma…

(Tiziano Terzani)


L’uomo non deve pensare di progredire in una vita buona per il fatto che digiuna molto o compie molte opere esteriori; un segno del suo progresso è invece l’avere maggiore amore per le cose eterne e più avversione per quelle effimere.

(Meister Eckhart)


Non è affatto vero che io non credo nel progresso, io credo nel progresso, ma non credo nello sviluppo, e nella fattispecie in questo sviluppo. Ed è questo sviluppo, semmai, che dà alla mia natura gaia una svolta tremendamente triste, quasi tragica, appunto perché non sono un sociologo, un professore, ma faccio un mestiere molto strano, che è quello dello scrittore…sono direttamente interessato a quelli che sono i cambiamenti storici.

(Pier Paolo Pasolini)


Noi ci troviamo alle origini di quella che sarà probabilmente la più brutta epoca della storia dell’uomo: l’epoca dell’alienazione industriale.

(Pier Paolo Pasolini)


[…] diceva un filosofo francese del secolo passato: i politici antichi parlavano sempre di costumi e di virtù; i moderni non parlano d’altro che di commercio e di moneta. Ed è a ragione, soggiunge qualche studente di economia politica, o allievo delle gazzette in filosofia: perché le virtù e i buoni costumi non possono stare in piedi senza il fondamento dell’industria; la quale provvedendo alle necessità giornaliere, e rendendo agiato e sicuro il vivere a tutti gli ordini di persone, renderà stabili le virtù, e proprie dell’universale. Molto bene. Intanto, in compagnia dell’industria, la bassezza dell’animo, la freddezza, l’egoismo, l’avarizia, la falsità e la perfidia mercantile, tutte le qualità e le passioni più depravatrici e più indegne dell’uomo incivilito, sono in vigore, e moltiplicano senza fine; ma le virtù si aspettano.

(Giacomo Leopardi)


Si deve lasciare che ognuno resti fedele a ciò in cui crede e a ciò che lo rende felice e contento. Se ognuno si attenesse a questa norma, non vi sarebbero contrasti religiosi nè odi in questo mondo e non vi sarebbero motivi di attriti, mentre ogni orientamento mentale potrebbe esistere fra la gente che vivrebbe felicemente ognuno vicino all’altro.

(Franz Bardon)


La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.

(Albert Einstein)


In tutto il campo del linguaggio vi è un nome che per la sua essenza si distingue da tutti gli altri nomi: il nome «Io». Ogni altro nome può essere dato alla cosa o all’essere cui si riferisce da ogni uomo. «Io», come indicazione di un essere, ha senso solo se l’essere l’adopera per indicare sé stesso. La parola «Io» non può mai penetrare dal di fuori nell’orecchio di un essere umano come suo appellativo; solo l’essere stesso può applicarla a sé.

«Io sono un Io solo per me; per ogni altro Io sono un tu, e ogni altro è per me un tu».
(Rudolf Steiner)


Verum, sine mendacio certum et verissimum. Quod est inferius est sicut quod est superius, et quod est superius est sicut quod est inferius ad perpetranda miracola Rei Unius
(Ermete Trismegisto)


Le cose sono unite da legami invisibili: non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella.

(Galileo Galilei)



Una realtà non ci fu data e non c’è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.
(Luigi Pirandello)




Le capacità umane mai sono state misurate, né dobbiamo giudicare ciò che siamo in grado di fare in base a precedenti, quali che siano.

(Henry David Thoreau)


Se contribuisci alla felicità di altre persone, troverai il vero bene, il vero significato della vita.

(Dalai Lama)


Un solo carbone non fa un fuoco, ma quando diversi carboni vengono messi assieme possono accendere una fiamma che emette luce e calore

(Max Heindel)

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