Informazioni sul libro
di IRENE PINAMONTI
Titolo: Borderlife
Autore: Dorit Rabinyan
Pubblicato: Aprile 2016 da Longanesi
Genere: Narrativa Contemporanea Collana: La Gaja scienza
Pagine: 384
Dal 28 aprile in libreriaÈ fissata per il 28 aprile l’uscita di Borderlife, l’attesissimo libro di Dorit Rabinyan edito da Longanesi. Il romanzo è diventato praticamente impossibile da trovare in Israele. Le librerie di Gerusalemme e Tel Aviv continuano a ricevere ordinazioni e c’è chi ne prenota fino a 10 copie. Nel 2015 una commissione di docenti israeliani delle scuole superiori aveva chiesto che il libro venisse aggiunto al curriculum raccomandato per le classi di letteratura, ma questo è stato impedito dal Ministero dell’Istruzione. Bandito in quanto «minaccia all’identità ebraica», promuovendo i matrimoni misti e l’assimilazione, Borderlife racconta una grande storia d’amore impossibile fra un’ebrea e un palestinese, una storia che ha unito i lettori di un Paese diviso, guidandoli verso quei territori dell’anima che nessuno potrà mai occupare. La loro sembra una storia come tante, come mille ne nascono ogni giorno in ogni angolo del mondo, ma è diversa da tutte. Perché l’appartenenza dei suoi protagonisti a una terra tormentata e divisa non può che separarli: ciò che è iniziato nel freddo di New York è destinato a finire, pochi mesi dopo, su una calda spiaggia di Jaffa, sotto quel sole che entrambi rimpiangevano in America. Ma la Storia e il loro amore li seguiranno ancora.
È autunno, a New York. Il secondo senza le Torri. Liat ha appena conosciuto Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce, mentre pensa: Non hai già abbastanza guai? Fermati, finché puoi! Ma fermarsi non può, perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e Hilmi ha gli occhi dolci e grandi, color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore. Lei è israeliana, lui è palestinese. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli USA grazie a una borsa di studio. Ha servito nell’esercito israeliano e ama la sua famiglia (Che cosa penserebbero, se lo sapessero?). Lui vive a Brooklyn e fa il pittore, e nei suoi quadri c’è sempre un bimbo che dorme e sogna il mare, quel mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono piano di un palazzo di Ramallah. Ha anche scontato quattro mesi di carcere in Israele per aver dipinto bandiere palestinesi nelle strade. Che questo amore sia un’isola nel tempo, si dice lei. Un amore a cronometro, un amore a scadenza, la stessa indicata sul visto, la stessa impressa sul biglietto del volo di ritorno per Israele, verso la vita reale. Finché, mentre oscillano tra l’ebbrezza della libertà e il senso di colpa, scoprendosi accomunati dalla nostalgia per quello stesso sole e quello stesso cielo, la vita reale non bussa davvero alla loro porta…
Quali sono i confini degli uomini? E quali quelli del cuore? Messo all’indice dal governo di Israele perché racconta la relazione sentimentale tra un palestinese e una israeliana, il romanzo ha vinto numerosi premi ed è sostenuto da pubblico e critica per l’alto valore letterario e commerciale.
«Dorit Rabinyan spacca Israele. Il libro è andato a ruba fino al tutto esaurito nelle librerie.»Huffington Post Italia«Mi ha colpito profondamente, persino la tragedia di due popoli non riesce a sopraffare questa storia d’amore. Descritta magnificamente, tratteggiata con precisione ed eleganza.» Amos Oz«Questo libro va riconosciuto per il suo alto valore.» Abraham Yehoshua
Dorit Rabinyan (1972) è una scrittrice e sceneggiatrice israeliana. Nata a Kfar Saba da una famiglia ebrea persiana, Dorit ha pubblicato tre romanzi, due dei quali sono stati tradotti in diversi paesi, una raccolta di poesie e un libro per bambini illustrato. Scrive anche per la televisione. Il suo romanzo del 2014 Gader Haya (all’estero Borderlife), al centro delle polemiche per aver raccontato una storia d’amore tra una donna israeliana e un palestinese, è stato invece ben accolto dalla critica arrivando a vincendo il Premio Bernstein.
Giurista ed aspirante criminologa. Nell'attesa alle prese con le nuove frontiere della tecnologia nell'active ageing, TV series addicted ma soprattutto lettrice onnivoro-compulsiva.
Il ministero dell'Istruzione israeliano, Naftali Bennett, ha tolto il romanzo Borderlife della scrittrice DoritRabinyan dalla lista dei libri consigliati ai liceali perché il suo contenuto avrebbe potuto incoraggiare "l'assimilazione", ossia renderli più aperti a matrimoni con non-ebrei; il risultato di questa operazione è stato far schizzare il libro in cima alla lista dei bestseller.
Borderlife, tradotto in italiano da Elena Loewenthal per Longanesi, racconta l’incontro tra Liat, una giovane israeliana a New York con una borsa di studio e Hilmi, un coetaneo arabo che fa l’artista. Quello tra Liat eHilmi è un amore a prima vista su cui incombe l’ombra dei pregiudizi e dell’ostilità tra i due popoli. I due sono felici insieme, ma non riescono a immaginare un futuro comune: per renderli vulnerabili basta l’arrivo del fratello di lui in città o la freddezza della sorella di lei al telefono. D’altra parte siamo nell’America del dopo 11 settembre e il libro si apre con gli agenti dell’Fbi che vanno da Liat in seguito a una segnalazione di un tipo che ha visto una ragazza con tratti mediorientali scrivere al computer in un bar.
Con Dorit Rabinyan, incontrata in occasione del Salone del Libro di Torino, abbiamo parlato del romanzo, del suo protagonista maschile e di un possibile paragone con il Romeo e Giulietta shakespeariano.
Dorit Rabinyan (1972) è una scrittrice e sceneggiatrice israeliana. Nata a Kfar Saba da una famiglia ebrea persiana, ha pubblicato tre romanzi, due dei quali tradotti in diversi paesi, una raccolta di poesie e un libro per bambini illustrato. Scrive anche per la televisione. Il suo romanzo del 2014 Gader Haya (all’estero Borderlife) ha vinto il Premio Bernstein.
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L’esclusione dai programmi scolastici di un romanzo che racconta una storia d’amore tra una israeliana e un palestinese non cessa di alimentare polemiche in Israele. Il 1 gennaio anche lo scrittore israeliano Amos Oz è entrato nella controversia. “È necessario rimuovere dai programmi scolastici anche lo studio della Bibbia”, ha scritto ironicamente Amoz Oz sul quotidiano Yedioth Ahronoth.“In materia di relazioni amorose tra ebrei e gentili (termine usato per indicare i non ebrei, ndr), la Bibbia è un migliaio di volte più pericolosa del libro di Dorit Rabinyan”, ha scritto lo scrittore. “Re Davide e Salomone erano soliti accompagnarsi con straniere, senza preoccuparsi di verificare la loro nazionalità sulla carta di identità”, ha aggiunto Amos Oz.Il ministero dell’istruzione in Israele ha sollevato un polverone nel mondo della cultura, escludendo dai programmi scolastici delle scuole superiori il libro di Rabinyan Dorit, pubblicato nel 2014 con il titolo Gader Haya. Il romanzo racconta la storia d’amore tra Liat, una traduttrice israeliana che vive a Tel Aviv, e Hilmi, un artista palestinese originario della Cisgiordania, e tocca il delicato tema delle relazioni d’amore tra ebrei e palestinesi.Una minaccia per l’identità ebraicaPer giustificare la sua decisione, in contrasto con una commissione di professori e docenti universitari, il ministero ha espresso il timore che il libro di Dorit Rabinyan possa “incoraggiare i matrimoni tra ebrei e non ebrei”, mettendo a rischio “la conservazione dell’identità” ebraica.Naftali Bennett, ministro dell’istruzione e capo del partito nazionalista Casa ebraica, ha difeso la decisione dei suoi funzionari, ma ha detto di non aver preso parte direttamente alla decisione che è stata assunta dal dipartimento per i programmi scolastici. Bennett ha detto che il ministero “non costringerà” gli studenti a leggere un libro che presenta i soldati israeliani come “sadici” e li paragona ai “terroristi” del movimento islamico palestinese Hamas.L’autrice ha accusato Bennett di non aver letto il libro e di aver estrapolato alcune frasi dal contesto. Il ministro della pubblica istruzione ha negato che si sia trattato di un episodio di “censura”. “Chi vuole leggere il libro lo può acquistare”, ha detto Bennett. Un consiglio che è stato seguito dagli israeliani: infatti in alcune librerie le vendite del libro hanno avuto un’aumento del 50 per cento e l’editore ha annunciato una nuova ristampa.
(Traduzione Annalisa Camilli)
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