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mercoledì 4 maggio 2016

La figlia sbagliata

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Cari amici, da oggi e per i prossimi quindici libri, mi occuperò dei finalisti del Premio Strega; un premio che mi ha sempre entusiasmato.
Quindi, il giorno che dedico il post ai libri, verrà dedicato ai finalisti dello Strega.


Il primo libro, candidato al premio Strega 2016, di cui vi parlo, è “La Figlia Sbagliata” di Raffaella Romagnolo. Edito da Frassinelli, 170 pagine, costo: 15 euro.
È un libro difficile, ma bello allo stesso tempo. Un romanzo a tratti faticoso, ma molto centrato. Personaggi e immagini descritti in maniera minuziosa. Storia complicata e difficile, in cui la protagonista è Ines Banchero, una donna che ricorda Bernarda Alba di Federico García Lorca, per il suo carattere autoritario e dominante.


Per “analizzare” l’opera ho scelto delle parole o coppie di parole:


– Donna autoritaria: la protagonista è Ines Banchero, una donna forte che è il perno della sua famiglia. Ha un marito, Pietro Polizzi e due figli, Vittorio e Riccarda. Due figli che Ines vorrebbe come dice lei. Mentre Vittorio rimane vittima del l’incantesimo materno, Riccarda sceglie un’altra vita.
– Libertà: Riccarda è la figura positiva della storia. Sin da piccola ha assunto il ruolo di ribelle. Cantava le canzoni dei cartoni animati sotto un microscopico ombrellone, mentre la mamma le diceva di smetterla. Riccarda è andata a Milano per diventare attrice. Ha creduto nelle sue ambizioni, nonostante avesse intorno un ambiente ostile. Un ambiente che non l’ha mai aiutata. Mai presa in considerazione.
– Inferiorità maschile: le figure maschili sono deboli. Deboli nei confronti di una mamma e moglie estremamente forte. Deboli nei confronti di una figlia e sorella ribelle, che ha scelto di lasciare la casa familiare per allontanarsi da un vero e proprio regime autoritario e raggiungere i propri obiettivi. Deboli nei confronti di due donne contrapposte, diverse, che nella loro diversità, forse, si assomigliano.


Spiegazione Titolo: La Figlia Sbagliata


La figlia sbagliata del titolo è Riccarda. Perché Ines avrebbe voluto una figlia diversa. Una figlia che la rispecchiasse appieno. Riccarda, che ha cambiato il suo nome in Amanda, quando è entrata alla scuola di teatro di Milano. Amanda, un nome che nasconde molto. Non solo una forma di ribellione nei confronti della mamma, ma anche una voglia di vivere lontano dalle regole prestabilite da una donna psicologicamente instabile, che sostanzialmente aveva paura della sua esistenza.


Stile:
La storia si apre e si chiude con una immagine, che non vi svelerò. Espediente importante, utile per la narrazione, e di forte impatto visivo. Anche se alla fine, vi è un ulteriore colpo di scena. Scrittura moderna, non troppo elaborata, che ci permette di addentrarci seriamente nella psicologia dei personaggi. Ritmo, a tratti lento (per via di molte disgressioni), ma utile ai fini di un buon risultato.


Voto: 8/10


Buona serata,
Il potere delle pillole

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