Una farfalla variopinta e vagabonda andava, una sera, volando nel buio, quando vide in lontananza un lumicino. Subito tirò su le ali in quella direzione, e quando giunse vicino alla fiamma si mise a ruotarle agilmente intorno guardandola con grande meraviglia. Com’era bella!
Non contenta di ammirarla, la farfalla si mise in testa di fare con lei quello che faceva di solito coi fiori profumati: si allontanò, si voltò, e puntando coraggiosamente il volo verso la fiamma le passò sopra sfiorandola.
Si ritrovò, stordita, ai piedi del lume; e si accorse, con stupore, che le mancava una zampa e che la punta delle ali era bruciata.
– Che cosa mi sarà successo? – si chiese, senza riuscire a trovare una ragione. Non poteva assolutamente ammettere che da una cosa tanto bella, com’era quella fiamma, le potesse venire qualche male; e perciò, dopo aver ripreso un po’ di forze, con un colpo d’ali si rimise in volo.
Fece alcune volate, e di nuovo puntò verso la fiamma per posarsi lì sopra. E subito cadde, bruciata, nell’olio che alimentava la fiamma.
– Maledetta luce – mormorò la farfalla in fin di vita. – Io credevo di trovare in te la mia felicità, e invece ci ho trovato la morte. Piango sul mio sciocco desiderio, perché ho conosciuto troppo tardi, e a mie spese, la tua natura pericolosa. –
– Povera farfalla – rispose il lume. – Io non sono il sole, come tu ingenuamente credevi. Io sono soltanto un lume; e chi non sa usarmi con prudenza, si brucia.
di Leonardo da Vinci
Finale e altre poesie di Giuseppe Ungaretti
Il mare.
Senza i sogni, incolore campo è il mare,
Il mare.
Fa pietà anche il mare,
Il mare.
Muovono nuvole irriflesse il mare,
Il mare.
A fiumi tristi cedè il letto il mare,
Il mare.
Morto è anche lui, vedi, il mare,
Il mare.
E non potrò mai più
Smemorarmi in un grido.
L'infanzia ho sotterrato
Nel fondo delle notti
E ora, spada invisibile,
Mi separa da tutto.
Di me rammento che esultavo amandoti,
Ed eccomi perduto
In infinito delle notti.
Disperazione che incessante aumenta
La vita non mi è più,
Arrestata in fondo alla gola,
Che una roccia di gridi.
di cristallina eco del cuore
le stelle
di cuore a nozze
uno stagno di buio
come un bambino la mammella
lo spazio
d’universo.
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