Preti dalla fine del mondo.
Testimoniano il Vangelo nelle baraccopoli di Buenos Aires, tra gente senza casa e spesso senza diritti: sono i "cura villeros", sacerdoti di periferia ordinati da Papa Francesco quando era arcivescovo in Argentina. La giornalista Silvina Premat ha raccolto le loro storie nel libro “Preti dalla fine del mondo”, presentato ieri presso la nostra emittente.
Le parrocchie sono aperte 24 ore su 24 nelle "villas miseria" e i "cura villeros" si spostano in bicicletta all’interno delle baraccopoli. Sono sacerdoti che hanno scelto di stare accanto ai poveri di Buenos Aires e aiutare i giovani che hanno perso nella droga la speranza di un futuro migliore. Sono preti che operano dagli anni Settanta in una periferia che la crisi economica ha reso sempre più grande, emarginata e fragile. Ed è stato proprio l’allora arcivescovo Bergoglio a ordinare gli attuali "cura villeros". Lavorano in equipe e stanno accanto alla gente. Tra le testimonianze raccolte nel libro, c’è quella di padre Charly Olivero:R. – No se trata solamente de una question terapeutica...
Il mio non è soltanto un lavoro a livello terapeutico, è anche un lavoro per creare una comunità che sia una famiglia per questi ragazzi, una famiglia che li possa accogliere e rispondere alle loro necessità, soprattutto nelle villas dove lo Stato è assente. È quindi un lavoro che serve ad aiutare e a dare supporto a questi ragazzi in modo evangelico. Lavorare in équipe per noi è un vantaggio: in questo modo, noi ci confrontiamo tra di noi, preghiamo, discutiamo, ci aiutiamo l’uno con l’altro nei momenti di difficoltà e sconforto e riusciamo a dare delle risposte a questi problemi così complessi che ci troviamo davanti.“Preti dalla fine del mondo” è un libro a metà tra la storia e la cronaca. L’autrice, Silvina Premat, giornalista de La Nacion, ce ne parla in relazione al supporto di Papa Francesco ai "cura villeros":
R. – Questo libro è stato scritto prima dell’elezione di Papa Bergoglio. Vedendolo oggi, possiamo vedere che lo stile di vita cristiana che lui propone a tutti adesso è quello che questi preti vivono, è molto simile. Loro portano il Vangelo, l’allegria, la gioia dell’essere cristiani come chiede il Papa.
E sull’insegnamento che l’opera di questi sacerdoti trasmette alla Chiesa e ai fedeli abbiamo ascoltato il commento di mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei:
R. – Ci insegnano a guardare al Vangelo con un po’ più di realismo e soprattutto a capire che il Vangelo non è teoria, è pratica; il Vangelo è vita. Ma è vita, resta vita e diventa vita soprattutto quando trova dei mediatori credibili.
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