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giovedì 29 ottobre 2015

Come foglia e luce in un mattino di nebbia...


Mi sento foglia cadente dell’autunno e germoglio della primavera...
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on
chiediloamanu:


Come foglia e luce in un mattino di nebbia


Mi sento come queste foglie… come
quelle che ieri sera rilucevano bagnate sull’ asfalto di Piazzale Cadorna…
sbatacchiate dalla pioggia e calpestate da piedi frettolosi.

Depositate
leggere al suolo.

Senza dolore.

Gioiose.

Mi sento macchia
di luce sul nero del cemento e fiammella nell’oscurità della notte.

Mi
sento foglia cadente dell’autunno e germoglio della
primavera.
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“Siamo fatti per questi
tempi”


Amici, non disperate. Siamo fatti per questi tempi. Ho
parlato con tante persone, recentemente, che sono profondamente, completamente
spaesate. Si tormentano, preoccupate per il modo in cui vanno le cose oggi nel
mondo. La nostra è un’epoca in cui quotidianamente troviamo motivo di essere
sconvolti e, spesso a ragione, furibondi per atti che ancora, e ancora, vanno
contro a ciò che davvero importa alle persone assennate, a chi guarda verso le
future generazioni.
Avete ragione a pensarla così. Le scintillanti fortune
accumulate tramite atti terrificanti compiuti contro i bambini, gli anziani, la
gente comune, i poveri, contro chi non ha potere, non ha difese, lasciano senza
fiato. Eppure io vi incoraggio, vi chiedo, a voi, con gentilezza, non
prosciugatevi lo spirito gridando al vento la fatica di vivere in questi tempi.
Soprattutto, non perdete la speranza. Perché il fatto è che noi siamo nati per
vivere in questi tempi. Si, è così. Sono decenni che impariamo, sperimentiamo,
facciamo pratica, ci alleniamo per questo. Stavamo aspettando di incontraci in
questo punto di questa storia.
Io sono cresciuta sui Grandi Laghi. Conosco le
navi e so dirvi se uno scafo resisterà alle onde. Se parliamo di spiriti
consapevoli, nel mondo non ci sono mai stati tante navi né abili naviganti come
oggi. E sono navi cariche di provviste, di risorse, che possono comunicare tra
loro più e meglio di quanto sia mai successo in tutta la storia
dell’umanità.
Spingete lo sguardo oltre la vostra prua: vedrete milioni di
barche, di anime coraggiose, che navigano con voi. E se le plance tremano a ogni
onda in questa tempesta, vi assicuro che prua, timone e albero maestro vengono
da una foresta più grande di voi. Legname forte, durevole, fatto per resistere
ai venti, alle correnti, per tenere salda la rotta, avanti tutta, nonostante
tutto.
Sempre, nei tempi bui, si tende a arrovellarsi su quello che non va,
quello che resta ancora da riparare. Non dateci tutta la vostra attenzione. Si
tende, allo stesso tempo, ad accasciarsi al pensiero di ciò che è al di la della
propria portata, a tutto ciò che non si può fare. Non dateci troppo peso. E’
come sprecare il vento senza stendere le vele.
C’è bisogno di noi, sappiamo
solo questo. Incontriamo resistenza, ma incontriamo anche coscienze più grandi
di noi che ci danno il benvenuto, ci amano, ci guidano–e le riconosciamo, al
primo sguardo. Non hai detto che ci credevi? Non hai detto che avresti prestato
ascolto a qualcosa di più grande di te? Non hai chiesto una guida? Non ricordi
che essere guidati significa accettare un destino al di fuori di noi
stessi?
Non sta a noi riparare il mondo, tutto di un colpo. Ma sta a noi
allungarci a riparare quel pezzetto di mondo che riusciamo a raggiungere. Ogni
cosa piccola, determinata e calma che può fare una coscienza per aiutarne
un’altra, per sostenere un piccolo pezzo di questo povero mondo sofferente,
aiuta immensamente. Non possiamo sapere quale azione, fatta da chi, realizzerà
la massa critica che cambierà la rotta, determinando un cambiamento
durevole.
Perché il cambiamento sia profondo è necessario accumulare azioni
su azioni, aggiungere, aggiungere ancora, perseverare. Sappiamo che non è
necessario l’aiuto di ogni singolo essere umano sulla Terra per portare pace e
giustizia. Basta un gruppo piccolo, determinato, che non si arrenda alla prima,
alla seconda, né alla centesima tempesta.
Una delle azioni più potenti e più
tranquillizzanti che potete fare per agire in un mondo in tempesta è alzarvi e
permettere al vostro spirito di mostrarsi. Uno spirito acceso, sopra coperta,
brilla come il sole. Brucia e scintilla, lancia segnali, accende altri fuochi,
incendia la scena. Osa mostrare la propria passione come una lanterna, in mezzo
alle ombre profonde di un’epoca buia. Brillare ferocemente, e mostrare
compassione verso gli altri, sono due modi tremendamente necessari, e
coraggiosi, di essere presenti in questo mondo.
Chi annaspa nel buio può
accendersi della luce di altri, se gli altri sono disposti a mostrarsi in tutto
il loro splendore. Se volete aiutare a portare pace nella tempesta, questa è una
delle cose più forti, più grandi, più potenti che potete fare.
Ci sono sempre
momenti di sconforto. Io stessa non ho mancato di disperarmi in tanti passaggi
della vita, ma non riservo alla mia tavola una sedia per lo sconforto. Non gli
chiedo di fermarsi ancora un poco. Non mangiamo dallo stesso piatto.
E la
ragione è questa. In ogni fibra del corpo so una cosa, che sapete anche voi. Che
non può esserci sconforto se ricordiamo perché siamo sulla Terra, qual’è il
nostro scopo, di cosa facciamo parte. Le parole che diciamo e le azioni che
compiamo non sono solamente nostre. Sono parole e azioni del Tutto che ci ha
portato qui. Con questo in mente, spero che scriviate nelle vostre case queste
parole:
Quando un grande vascello è in porto, all’ancora, è al sicuro, non
c’è dubbio.
Ma non è per questo che sono stati costruiti i grandi
vascelli.

(Clarissa Pinkola
Estes)


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By chiediloamanu


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