Kiko Arguello: Annotazioni nn. 21 - 30
Kiko Argüello
21. Griderò: "Abba! Papà!"(11), e mi rifugerò in Te.
22. Ti sei avvicinato a me ed io Te ho crocifisso. Non hai resistito al male (12), non sei scappato, hai continuato ad amarmi, volevi entrare dentro di me. Ti ho ucciso quando il tuo Io si è fatto un Tu. Ti sei offerto per me, assassino, e Dio Padre ha accettato la tua offerta e Ti ha resuscitato. Mi ha perdonato e Tu mi hai fatto per sempre una carne sola con Te (13). E' apparso l'amore che io non conoscevo.
Vivo io, ma non io; sei Tu che vivi con me, in me (14). Ho conosciuto l'amore, il passare all'altro, Tu hai aperto un cammino attraverso la morte perchè io possa farmi un tu con il mio prossimo. Mi rendi partecipe della tua vittoria sulla morte, mi doni del tuo Spirito. Tu mi dai Te stesso: l'amore.
L'altro sempre mi crocifigge con la sua alterità: posso assumere quello che io non sono, anche se mi distrugge. Posso farlo mio morendo? Posso non resistere al male. Posso amare il nemico (15). Posso amare come Tu mi hai amato... (16). Posso essere cristiano.
23. Ogni piccola o grande mortificazione, che Tu mi hai invitato a seminare dentro di me, con la tua grazia, sempre ha dato frutto.
24. Io sono un essere disprezzabile e ipocrita; come un pagliaccio predico tante volte cose che non faccio... Senza il tuo amore nulla mi importa. Mi ami e questo mi basta. Le mie debolezze, la mia profonda imperfezione, mi fanno soffrire tanto. Ma il ricordo del tuo amore, il vederti crocifisso per me, mi commuove, mi supera, mi fa piangere. O Gesù, mio Signore, volerti bene, amarti, essere in Te...! Vieni! Aiutami, andiamo insieme, moriamo insieme. Solo in Te trovo amore per gli altri e, se mi separo da Te, tante volte li detesto. In Te gli uomini si fanno Uno. Mi commuovono la loro miseria e sofferenze, e penso... se conoscessero il Tuo amore...
Migliaia e migliaia di vagabondi, di poveri, di miserabili, che si trascinano, frugando nella spazzatura delle grandi città... Babilonia criminale (17). Se ti conoscessero... Ombre che camminano, abbandonati ad una esistenza che li conduce ad una inerzia terribile... pieni di piaghe, ubriachi, sporchi, gettati per le strade, soccombono ai nostri piedi senza conoscere l'amore, il tuo amore. Portano la tua immagine, portano Te senza saperlo. Tu sei stato cacciato dalla città, ti hanno gettato come si getta l'immondizia, come si cacciava il capro espiatorio sul quale erano stati caricati i peccati del popolo (18). Colui che lo lasciava andare si rendeva impuro, rimaneva macchiato (19). Tanto terrore dava il pensare che portava tutti i peccati del popolo. Non poteva rimanere all'interno della città. Il suo posto era con i demoni. E lì, nel deserto, era abbandonato alle bestie selvatiche e alla morte.
25. Signore Gesù, mi ami così tanto che mi fai vergognare.
26. Chi è umile è obbediente.
27. Chi è umile perdona prima che gli chiedano perdono.
28. Chi è umile non tiene conto del male (20), lo comprende.
29. Chi è umile conosce le trappole del nemico e sa che in qualsiasi momento possiamo giudicare, invidiare, pensare male...; per questo perdona tutto (21).
30. Senza umiltà non è possibile avere discernimento.
30. Senza umiltà non è possibile avere discernimento.
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(11): Cfr. Rm. 8,15
(12): Cfr. Mt.5,39
(13): Cfr. Ef. 5, 31-32
(14): Cfr. Gal. 2, 20
(15): Cfr. Mt. 5, 39-44
(16): Cfr. Gv. 13, 34
(17): Cfr. Sal. 137, 8
(18): Cfr. Lv. 16, 21
(19): Cfr. Lv. 16, 26
(20): Cfr. 1Cor. 13, 5
(21): Cfr. 1Cor. 13, 7
Traduzione dall'originale spagnolo di Vito Valente P.bro
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Autore: Kiko Arguello
Editore: Cantagalli
Data di pubblicazione: In uscita
Codice: 9788868794330Prezzo: 20 euro
Descrizione di "ANNOTAZIONI 1988 - 2014"
Il libro è composto da 506 riflessioni (annotazioni) su temi vari. Esse si possono suddividere in:
Pensieri edificanti, diario intimo, note storiche, alcune poesie. L’ordine di itali pensieri è cronologico dal 1988 al 2014. Le riflessioni sono annotazioni che Kiko ha fatto sul suo diario. Particolarmente interessante è il Diario intimo dal quale emerge la personalità dell’autore e la grande umanità dello stesso. Kiko non è un uomo diverso dagli altri, pur essendo l’iniziatore insieme a Carmen Hernández di una delle realtà ecclesiali più importanti nella Storia della Chiesa, esso è soggetto alle contraddizioni e agli slanci propri della natura umana. La Sua fede è segno di comunione con il divino e causa di sofferenze, di dolori e grandi gioie. In alcuni parti il libro è commovente raccontando in presa diretta, attraverso i pensieri e le sensazioni dell’autore, la storia vera di un uomo che ha ricevuto la grazia di parlare con Dio. Un Dio padre che lo accoglie e lo tratta come un figlio; Un figlio che a volte disobbedisce e altre lo abbraccia. Sembra di essere realmente presenti nella scena dipinta da Rembrandt nel Figliol Prodigo, di sentire quegli odori, di vedere le lacrime del Padre e del figlio, di ascoltare le loro parole. Una storia di amore ed di odio di fedeltà e di tradimento, di gioia e di dolore. Un mosaico variegato composto da una miriade di tessere colorate che danno al lettore una immagine definita, quella di una grande bellezza e di una vera umanità, di una grande letizia e di una grande sofferenza, di una natura umana perennemente in bilico tra la grazia e il peccato.
Il libro può essere letto senza continuità. Esso può essere aperto a caso ed offrire in una sola pagina o in una riflessione una chiave di lettura della vita o dei problemi esistenziali, offrendo a volte una soluzione che sembra impossibile o inesistente.
Queste riflessioni sono il frutto di un uomo qualunque con i suoi problemi, dubbi, speranze, gioie e dolori. Un uomo normale che ha compiuto nella sua vita opere impossibili e straordinarie. La vita dei santi è la vita di uomini e donne normali pregni dell’amore di Cristo, sempre più somiglianti alla bellezza del Suo volto.
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