LE STREGHE DI LENZAVACCHE di Simona Lo Iaconoby massimomaugeri |
Una delle caratteristiche principali della poetica di Simona Lo Iaconoconsiste nella commistione tra letteratura e diritto, tra narrazione e norma giuridica. Questo elemento, che potremmo considerare come vero e proprio marchio caratterizzante della scrittura dell’autrice siracusana - già presente nei suoi tre precedenti romanzi: Tu non dici parole (2008), Stasera Anna dorme presto (2011), Effatà (2013) - lo ritroviamo anche nella sua nuova opera letteraria: Le streghe di Lenzavacche (edizioni e/o - semifinalista al Premio Strega 2016). Il riferimento a una normativa giuridica (relativa all’istituzione scolastica al tempo del regime fascista) avrà un ruolo fondamentale per lo sviluppo della narrazione.
La trama è costruita su un duplice piano temporale (il 1600 inoltrato e il 1938) sviluppato nel medesimo luogo di ambientazione: l’immaginario paesino siciliano di Lenzavacche che si affaccia alla mente di noi lettori come una piccola realtà cittadina a vocazione rurale e peschereccia (peraltro una contrada chiamata Lenzavacche esiste davvero nella provincia siracusana). Leggi il resto dell'articolo
Nessun commento:
Posta un commento