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sabato 22 ottobre 2016

Annotazioni 1988 - 2014 nn. 61 - 70

Kiko Arguello: Annotazioni nn. 61 - 70

ANNOTAZIONI 1988 - 2014


61. Concedimi, o Signore, di amare i miei nemici, di non resistere al male (55). Dammi la tua dolcezza, la tua immensa umiltà. Sempre mi consoli, da dentro, non mi giudichi mai, mi vuoi bene, mi dici: "Coraggio!".

62. Dolcezza verso i miei nemici, perchè mi fanno il bene immenso di farmi assomigliare a Cristo. Mistero ineffabile dell' amore di Dio: i nemici, l'ostilità, la congiura, la calunnia... com'è difficile. Dio mio, portavi su di Te i loro peccati, Agnello santo (56). Ed io? Com'è difficile. Tutto mi ferisce, sono troppo sensibile, sono un servo inutile (57). Aiutami Tu!

63. Figlio mio, ama Cristo sopra tutti e sopra tutto. Dònati a Lui, fatti una sola cosa con Lui, una carne sola (58). Vivi con Lui, vivi di Lui, vivi per Lui, e migliaia e migliaia di persone troveranno la salvezza.

64. Lui ti concederà la pace, ti darà la forza e la libertà che veramente desideri. Ti concederà la grazia di accettare la tua debolezza. Lui ti farà felice.

65. Il capo e le membra formano un solo corpo (59). Cristo, nostro capo (60), ha portato su di sè i peccati di tutti. In ogni generazione, le sue membra rendono visibile questo e lo consegnano compiuto nel suo corpo: l'amore al nemico, l'amore cristiano, l'"agape celeste". Un solo spirito, capo e membra, informa il corpo, lo anima, gli dà vita. Capo e membra mostrano l'amore di Dio all'uomo; lo visibilizzano sacramentalmente, danno la salvezza.

66. Togliere i peccati, perdonare i peccati. Il peccato che abita nell'uomo (61) obbliga le sue membra a porsi al suo servizio, del suo proprio piacere, della sua comodità, del suo capriccio, del suo essere al centro di tutto. Tutto deve essere per lui; offre tutto a se stesso (62): il prossimo esiste per lui. Il peccato lo rende schiavo, lo tirannizza da dentro, lo domina e gli dice: "Tu sei Dio". Rende miserabile la vita dell'uomo. L'uomo non può togliersi di dosso da solo i suoi peccati. Però può chiedere perdono e aiuto.

67. L'uomo nella cui carne abita il peccato non obbedisce a Dio,  e neppure lo potrebbe, dice san Paolo (63). Perchè il peccato consiste nel fatto che l'uomo ha ucciso dentro di sè il Verbo, nel quale è stato creato (64), e si è fatto Dio di se stesso. Se obbedisse, se potesse obbedire, non sarebbe più schiavo del peccato (65). Si obbedisce al superiore... Però non può. Ha bisogno di incontrare Cristo, che ha portato su di sè i nostri peccati, che ha ucciso nella carne, nella nostra carne, il peccato (66). Gli ha strappato tutti i suoi trofei, lasciandolo senza più nulla. Ha assunto la Legge e le ha dato compimento nella sua carne. Cristo ha assunto la nostra carne e l'ha condotta alla umiltà, ha immerso le nostre membra in un bagno di kenosis (67), di amore all'altro. E' morto per me.

68. "Shemà Israel. Ascolta: Dio è uno, Lui è l'unico; amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze..." (68). Sulla croce il cuore di Gesù è stato trafitto; la sua anima, la sua mente è coronata di spine; le sue forze - le sue mani e i suoi piedi - sono inchiodati al legno. "Maledetto colui che pende dal legno" (69). Lui pende dal legno della croce e si fa maledetto al posto nostro, per noi, amandoci più che a se stesso.
Dice san Paolo che il demonio, prendendo occasione dalla legge, ci ha sedotto e ci ha ucciso (70). Il demonio ci dice che Dio ha dato la Torah per limitarci, per "castrarci", poichè in definitiva Dio è geloso, ci odia e non vuole che siamo come lui; per questo ci ha dato le Tavole (della Legge). Il demonio ci invita a rompere le Tavole, a essere libertini, a peccare, a uccidere Dio nel nostro spirito, a non obbedirgli; ci inganna, ci seduce con una idea falsa di libertà, una maniera falsa di essere liberi o di essere adulti. Crea in noi un nucleo egoista. Pone il nostro "io" al centro dell'universo, e ci ìncita, adulandoci, ad esigere che il tempo, la storia, il cosmo e le persone si sottomettano al nostro "io". E se non fanno così, ci spinge a giudicare, a ribellarci, a esigere, a uccidere, a gridare, a distruggere, a fare guerra.
Le nostre membra sono state derubate dal demonio e le abbiamo poste al servizio della iniquità, del nostro "io", collocato al posto di Dio. Odiare, perchè non mi amano. Giudicare tutti e tutto, perchè non sono come voglio io. Uccidere, quando vedo che gli altri sono miei nemici che mi vogliono distruggere. Invidiare, fornicare, possedere, comandare, avere denaro, tanto denaro...  E la morte? Paura di morire (71), paura di soffrire.

69. Di qualsiasi avvenimento, grande o piccolo che sia, che ti fa soffrire, non dare la colpa a nessuno, pensa piuttosto che viene dal Signore, perchè tu possa volgere il tuo sguardo verso di Lui, perchè tu possa rivolgerti a Lui nella preghiera. Lui ti aiuterà. Questo ti succede a causa dei tuoi peccati.

70. Che significa avere l'umiltà? Fare il bene a coloro che ti hanno fatto il male (72).

***

(55): Cfr. Mt. 5, 39.44
(56): Cfr.Gv. 1, 29
(57): Cfr. Lc. 17, 10
(58): Cfr. Ef. 5, 31-32
(59): Cfr. 1Cor. 12, 12
(60): Cfr. Ef. 1, 22
(61): Cfr. Rm. 7,20
(62): Cfr. 2Cor. 5, 18
(63): Cfr. Rm. 8, 7
(64): Cfr. Gv. 1, 3; Col. 1, 16
(65): Cfr. Gv. 8, 34
(66): Cfr. Rm. 8, 3
(67): Cfr. Fl,2, 7
(68): Cfr. Dt. 6, 4-5; Mc. 12, 30
(69): Cfr. Gal. 3, 13
(70): Cfr. Rm. 7, 11
(71): Cfr. Eb. 2, 15
(72): Cfr. Lc. 6, 27


Traduzione dall'originale spagnolo di Vito Valente P.bro

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